Tutto si può assicurare Anche gli asini, con una polizza di responsabilità civile nel caso causino danni a terzi. Ma pare che la polizza non copra il valore dell’erba che il ciuco sia andato a brucare nel campo del vicino. L’assicurazione, nelle sue forme primitive, è vecchia quanto il mondo. Nel Talmud babilonese si legge che : …quando nelle carovane condotte attraverso il deserto moriva un animale senza maliziosa trascuratezza del proprietario, i carovanieri acquistavano un animale di pari valore e lo consegnavano al danneggiato…(GB Broker). Ma è con l’inizio delle navigazioni commerciali dopo l’anno mille che le assicurazioni hanno avuto un grande sviluppo, assumendo molte forme anche sofisticate, e ora tutto si puo assicurare, anche le mani del musicista, le gambe del calciatore e cosi’ via. Durante la secolare rivalità tra nazioni cristiane e impero ottomano poteva succedere che chi navigava o viveva lungo le coste venisse catturato e reso schiavo dai saraceni che a loro volta potevano subire la stessa sorte da parte dei cristiani. Gli schiavi costretti a remare su una galea o adibiti ad altri lvori in terra ferma potevano tuttavia venire riscattati e il prezzo del riscatto poteva venire pagato dall’assicurazione per chi aveva sottoscritto una polizza a tale scopo, polizza che garantiva la libertà. Più iniqua era invece la polizza che i mercanti di schiavi africani, considerati come una merce qualsiasi, potevano sottoscrivere in caso di morte dello schiavo, ma morte solamente per evento bellico o traumatico perchè nulla veniva rimborsato in caso di morte naturale o per malattia. Comunità particolari hanno sviluppato modalità assicurative uniche e un poco bizzarre seppur realiste. Come i pirati della Tortuga nel diciassettesimo secolo. Per ogni spedizione piratesca veniva stabilita l’indennità per gli infortuni *professionali*. Per la perdita di un occhio cento scudi o uno schiavo, per due occhi seicento scudi o sei schiavi. Per la perdita della mano o del braccio destri duecento scudi o due schiavi, se sinistri cento scudi o uno schiavo. Per la perdita di entrambe le mani o le braccia seicento scudi o sei schiavi. Per la perdita di un piede o di una gamba duecento scudi o due schiavi, per entrambi i piedi o le gambe seicento scudi o sei schiavi. Si nota che l’indennità per la perdita di un occhio è piu’ bassa di quella per la perdita del braccio destro. (I pirati - di M.Monti) Ma l’assicurazione principe per aver salva la vita (propria) l’ha escogitata la famosa piratessa Anne Bonny (1705-1782). La sua nave viene assalita da un vascello del governatore della Giamaica, lei e un’amica sono le uniche a difendersi con energia perchè gli uomini dell’equipaggio sono ubriachi fradici, ma poi si arrendono. I pirati maschi vengono impiccati, ma la piratessa si salva affermando di essere incinta perchè per la legge inglese non si può impiccare una donna incinta. Vivrà a lungo grazie a quella speciale assicurazione.    Ettore Falconieri    twitter@falconierettore    Inserisci i tuoi commenti su - The Web Park Speaker's Corner su facebook Tutta la verità sull'Italia in un Pamphlet che altri editori avrebbero voluto pubblicare ACQUISTA! Ettore Falconieri, genovese, operatore finanziario a Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato Il RITORNO DEI LUPI (Lombardi), una novella filosofica e ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti (Archinto). In I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro (SeBook ed Ex Libris - Simonelli Editore) Falconieri ritorna, sulle riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI». Nel 2009 Ettore Falconieri firma un nuovo eBook/ExLibris: «Non ci siamo annoiati» (Simonelli), la saga di una grande famiglia italiana nell'arco di quattro generazioni.