Ci vorrebbe il pifferaio magico
Il pifferaio magico o di Hamelin, villaggio della Bassa Sassonia.
Rifacendosi a leggende del posto i fratelli Grimm hanno raccontato in una famosa fiaba che, nel 1284, un pifferaio si presentò in paese assicurando di poter portarsi via tutti i topi e di farli poi affogare nel fiume Weser suonando il suo piffero. Cosa che si realizzò, ma non essendogli poi stato pagato il compenso pattuito, si rimise a spifferare e si portò via tutti i bambini, sedotti dalla sua musica come era successo per i topi, per poi rinchiuderli in una caverna.
Se si presentasse nel Bel Paese un pifferaio con una spifferata capace di attirare a sé i politicanti nostrani, sarebbe accolto a furor di popolo ed anche pagato in anticipo.
La spifferata potrebbe inculcare nella testa dei nostri la convinzione che il pifferaio li porterà in un paese dove i cittadini sono contenti di pagare cifre spropositate di stipendi, benefici accessori e pensioni ai loro rappresentanti e di aumentarli ogni anno. O di mantenere,senza criticarli, assenteisti cronici del parlamento. O di mettere a loro disposizione tanti enti statali o simili nei quali piazzare con alti stipendi, parenti, fidanzate, amici e famigli. Paese della Cuccagna ( per politicanti) in cui gli elettori non contano niente perchè fanno e disfano tutto i partiti, anche decidendo chi può candidarsi e chi no.
Ma il pifferaio, pagato dagli Italiani e suonando su loro incarico, avrebbe altre mire. Sedotti a seguirlo, li porterebbe in un campo di rieducazione nel Burundi. Dove il trattamento sarebbe quello dei campi profughi dell’Onu dove vivono e continuamente arrivano tante popolazioni miserabili, perseguitate e fuggite dalle loro terre. Ed in quei campi, dopo un buon lavaggio del cervello, sarebbero poi mandati per dare una mano alle pulizie di gabinetti e fosse igieniche, a distribuire cibo e bevande, ad assistere malati, a giocare con bambinelli smagriti per toccar con mano l’infelicità di troppi. Ed a seppellire quelli che, arrivati sfiniti e morenti, sono deceduti per mancanza di cibo o medicine e che avrebbero potuto essere salvati con pochi euro, come ci dicono le organizzazioni umanitarie.
Alcuni potrebbero essere anche comandati a manifestare facendo il maggior chiasso mediatico possibile in qualche paese dove oppositori, artisti e letterati sono in prigione.
O dove le donne sono trattate di fatto come una razza inferiore.
O dove si lanciano missili, ma una non trascurabile parte della popolazione non ha cibo a sufficienza.
Chissà, forse ritornerebbero nel Bel Paese un pò meno arroganti e più disponibili a sentirsi non casta privilegiata, ma servitori dello stato e dei cittadini.
Ettore Falconieri
twitter@ettorefalconier
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