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A 150 Anni dalla Nascita, Giovanni Pascoli visto da molto vicino...>>
Chierici, Chierichetti
e Tabù
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di
Ettore Falconieri
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BUON
NATALE A TUTTI
Ginevra,
18 dicembre 2005 - n.
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Quasi una fiaba,
lassù, fra i
monti...
Voglio restare
vivo!
S tradello
a mezza costa poco sotto i mille metri. Attorno, il bosco.
Sopra, basse nubi grigiastre. Verso valle, squarci di
pianura tra tronchi e rami. Silenzio. Solitudine
riparatrice.
Pensieri alleggeriti. E, per qualche istante, « la vita si
distacca da sé per contemplarsi stupita » (J.Brodskij).
Ma, dopo una curva, appare una figura, forse femminile, che
cammina nello stesso senso. Cento metri, novanta, ottanta.
Si’, è una donna. Cammina leggera e composta, la sua veste
oscilla solo leggermente. Settanta, sessanta, cinquanta
metri. E’ una suora. Cuffia con un lembo che ricade sul
collo, sottana a trequarti, scialle sulle spalle. Scarpe
robuste. E’ raro trovare una suora che passeggia sola per
monti. Certamente un personaggio interessante.
Un saluto sommesso, un timido tentativo di scambiare qualche
parola non rifiutato.
Parla volentieri.
Poco piu’ di trentanni, volto simpatico, espressione tra il
dolce e l’ironico. Appartiene ad una congregazione meno
conosciuta di altre, è per una settimana in un piccolo
convento che l’ordine possiede nella cittadina che attira
turismo religioso ed artistico. Per riposarsi, su ordine
delle superiori, dopo oltre un anno di intenso lavoro senza
ferie ed in vista di mesi ancora piu’ impegnativi.
Terminato in due giorni il giro d’orizzonte ai luoghi sacri
ed alle opere d’arte da visitare, passeggia per monti. E
sente che si sta riposando, anche se continua a pensare a
come fare meglio il suo lavoro, su come risolvere i tanti
problemi quotidiani della casa di accoglienza, nella
capitale, per bambini e ragazzi sfortunati, dove vive e
lavora.
Bambini e ragazzi affidati da assistenti sociali, da
magistrati e, talvolta, come un tempo, da ignoti. Per
piccoli e grandicelli, assieme a tre colleghe, deve
occuparsi di tutto. Nutrirli, vestirli, lavarli, guidarli,
istruirli, accompagnarli a scuola.
E, soprattutto, deve ridare serenità a povere anime infelici
che hanno, da subito, conosciuto il peggior lato della vita.
E, se parlassero, ma molti si chiudono in un plumbeo
mutismo, avrebbero da raccontare miserie, turpitudini,
sofferenze, fame, maltrattamenti. Ed è un momento di gioia
per le brave donne quando riescono a strappare un sorriso ai
piu’ derelitti.
Ed anche di commozione, ma è sconsigliabile affezionarsi,
perché i loro ospiti possono ripartire in qualsiasi momento
per decisione altrui.
Si definisce una madre per conto terzi, prolifica ma senza
amore, che lavora piu’ di una madre vera. Diciotto e piu’
ore al giorno. Con rari cenni di riconoscenza da parte di
qualcuno ed un freddo grazie burocratico di chi manda i suoi
inquilini.
Ma, sorridendo, aggiunge che ha l’amore di dio ed è tutto
quello che desidera.
L’intruso che ha curiosato nella vita di una donna
meravigliosa si sente, a questo punto, piccolo, piccolo.
Le strade si separano, la suora prosegue solitaria e, se
fosse il personaggio di una fiaba, gli alberi del bosco si
inchinerebbero in segno di rispetto."
Ettore Falconieri
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Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a
Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo
alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato
«Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e
«ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una
filosofia di tutti» (Archinto).
«I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro»
(SeBook ed Ex Libris -
Simonelli Editore)
Falconieri ritorna, sulle
riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI -
Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole
sulle religioni.
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