Teppisti come animali feroci?
I teppisti che, approffitando di manifestazioni varie, sfasciano vetrine, bruciano auto, aggrediscono civili e poliziotti e si dilettano nel fare più danni possibili, possono essere assimilati agli animali feroci che popolano alcune riserve africane. Essendo la loro riserva la zona (città, regione, stato) in cui operano.
Ma, così come gli animali feroci di quelle riserve vengono tenuti sotto controllo, è possibile fare lo stesso, e con gli stessi metodi, con i teppisti.
Come è noto, per gestire quelle belve, sapere quante sono e dove sono, i guardiani delle riserve le avvicinano con cautela, sparano loro addosso una siringa con un sonnifero di pronto ma breve effetto e le identificano, anche attaccando a qualche parte del corpo una microemittente che segnala alla centrale tutti i loro movimenti.
Poichè i teppisti operano mascherati ed è impossibile fotografarli ed identificarli, tiratori scelti delle forze dell’ordine potrebbero prenderli di mira con siringhe narcotizzanti. E, appena caduti a terra in sonno provvisorio, potrebbero senza difficoltà fotografarli, eventualmente cercando nelle loro tasche documenti, ed apporre al loro polso il braccialetto elettronico, ormai espediente comune in molti paesi per evitare che persone sotto processo o pericolcose, ma in libertà, se la squaglino.
Se questo fosse possibile, molti sfasciatori di cose altrui, che il più delle volte la fanno franca, potrebbero venire arrestati. E, una volta identificati e controllati nei loro movimenti grazie al braccialetto elettronico, potrebbero essere prese nei loro confronti misure limitative della libertà qualora si avvicinassero a manifestazioni, cortei, comizi durante i quali potrebbero esercitare le loro velleità teppistiche.
Non solo, per timore di essere identificati, è ragionevole pensare che molti di essi potrebbero decidere di astenersi da ogni attività criminale.
Pura utopia, naturalmente.
Perchè se qualche persona autorevole facesse la suddetta proposta, si scatenerebbero anime belle, baciapile, sindacalisti, politicanti variamente assortiti, gazzettieri dal pensiero debole e dalla penna facile, cardinali, difensori di questo o quello, nonchè magistrati con libidine di prime pagine.
E nascerebbe un tormentone di qualche settimana che esalerebbe gradatamente l’ultimo respiro sfumandosi nell’oblio, come successo per tante altre vicende e dibattiti anche se giudicati fondamentali per il futuro del paese.
Ma acuti pensatori garantisti continueranno, sereni e giulivi, a prendere le difese di manifestanti propensi a sfasciar tutto, sostenendo che non lo fanno per malvagità propria, ma come legittima ed umana reazione ad intollerabili provocazioni di altri ed anche di forze dell’ordine ferocemente aizzate contro di essi.
Non esitando a ribadire la brillante teoria che teppisti e criminali sono vittime della società, per cui nessuna costrizione e violenza va fatta nei loro confronti.
Guai a bastonare uno sfasciavetrine, guai sparare ad un rapinatore che ti punta la pistola, perchè la legittima difesa è un sopruso di arroganti oppressori.
Se poi chi spara ad un rapinatore è un poliziotto, che gli si metta tosto il braccialetto elettronico per controllare che non si avvicini mai più alla scena di una rapina.
Ettore Falconieri
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