Aborigeni e politicanti
Alla fine dell’Ottocento, in Oceania, fu scoperta una tribù di aborigeni che, per prestanza fisica, comportamenti sociali, tradizioni orali, capacità di gestire con successo un contesto naturale difficile, era ad un livello di civiltà di parecchio superiore a quello di altre tribu’. Ma, poco prima che venisse scoperta, il loro stregone aveva sentenziato che, per accrescere la comunità rendendola così più potente, bisognava aumentare la fertilità dei maschi. Come ? Bastonando i testicoli almeno una volta al giorno.
Si estinsero nel giro di una generazione.
A sud dell’Europa esiste una vasta tribù, uguale se non superiore alle altre di quel continente per cultura, potenzialità economica, intelligenza, capacità di districarsi da situazioni difficili, talvolta furbizia, che, in era recente, ha adottato comportamenti che, seppure in senso figurato ed in tutt’altro contesto, non differiscono nella sostanza da quelli di quella tribù oceanica. Sono comportamenti che coinvolgono tutta la collettività e si manifestano con atteggiamenti masochistici in situazioni importanti per la vita della tribù, ma anche con bizzarrie minori nella vita quotidiana dei singoli. Con la conseguenza che, seppure non rischiando l’estinzione, quei comportamenti complicano e danneggiano la convivenza sociale ed economica e mettono in serio pericolo la possibilità per quella tribu’ di occupare il posto che meriterebbe nella comunità internazionale.
Tale situazione ha attirato l’attenzione di antropologi ed sociologi di chiara fama che hanno cercato di capire ed interpretare le radici e le motivazioni di tali comportamenti. Scartata l’ipotesi di attribuirli ad uno stregone che non è stato possibile individuare, hanno ripiegato sulla possibile esistenza di un Grande Vecchio o di un Grande Fratello che, per motivi misteriosi, avrebbe plagiato la vità di tutta la tribù. Ma furono sufficienti alcuni approfondimenti storici per scartare tale ipotesi, perchè quella tribù, in tutta la sua lunga storia, i Grandi Vecchi od i Grandi Fratelli, prima o dopo, era sempre riuscita a farli fessi.
Che si tratti di un virus che intacca la struttura psicofisica degli individui inducendoli a comportamenti irrazionali ? Individui che potrebbero essere anche solo i vari capi della tribù che, per il loro ruolo, influenzano tutta la collettività?
Dopo esami medici su un campione rappresentativo di esponenti in vista e con responsabilità dirigenziali, “politicanti” secondo il gergo di quella tribù, si arrivò alla certezza che proprio quello era il caso.
Erano affetti dal Virus 2C, significando le 2C, per i comportamenti che quel virus causa nell’individuo infetto secondo una ormai consolidata certezza medica, le parole ciarlatano e il cialtrone.
Ma, arrivati a questa conclusione e certezza, gli illustri studiosi si sono chiesti perchè mai i membri di quella tribù non si risolvessero a far ricoverare i loro capi in acconci ospizi e sanatori, nominandone altri in buona salute al loro posto.
Ma fu sufficiente una superficiale disanima delle procedure con le quali la tribù decideva da chi voleva essere guidata per capire. Le procedure imposte dai capi affetti da virus consentivano ai membri della tribù di dare il proprio voto ad uno dei numerosissimi clan di “politicanti” detti “partiti” (anche se non partono mai, togliendo il disturbo), ma non ai singoli “politicanti”. Con la conseguenza che quelli continuavano a comandare malgrado l’epidemia di virus che li aveva infetttati.
L’équipe di studiosi chiese anche il parere di illustri premi Nobel, ma neppure questi diedero risposte soddisfacenti. Ma allora cosa fare per ridare normalità, serenità ed intelligenza di comportamenti a quella tribù?
Non giunsero ad una conclusione costruttiva, ma alcuni espressero l’ipotesi che quella tribù sudeuropea avrebbe potuto chiedere consiglio a tribù nordafricane che si erano recentemente liberate da capi oppressori.
Ettore Falconieri
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