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Chierici, Chierichetti e Tabù >

di Ettore Falconieri


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Ginevra, 2 dicembre 2005 - n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21
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  Un po' di fantascienza che "profuma" di realtà...

  Comunicato del Centro di Osservazione Universale. Dopo anni e anni galattici di duro lavoro che hanno impegnato direzione, tecnici e personale tutto e grazie alla realizzazione di un nuovo telescopio ai quasar che rifrange, separandole, le coordinate dello spazio e del tempo di galassie lontane, consentendo una attualizzazione istantanea di accadimenti di lungo periodo, siamo in grado di confermare quanto segue. In una galassia sinora ritenuta disabitata, milioni di anni luce lontana, esiste una stella che ruota attorno ad una stella molto piu’ grande, che la riscalda e la illumina, dove vivono animaloidi. Seguirà relazione dettagliata, ma è interessante segnalare subito una loro incredibile caratteristica che li distingue nettamente da altri viventi in galassie piu’ vicine.
   Quegli animaloidi maltrattano continuamente palle, di certo il loro tabu’. E dimostrano una incredibile quanto misteriosa inimicizia verso tutto quanto è sferico. Inimicizia, vera e propria fissazione collettiva, che si manifesta in una miriade di comportamenti.
   In luoghi aperti e chiusi, di fronte ad un pubblico spesso molto eccitato, palline, palle e palloni vengono strapazzati in vario modo con calci, mani, mazze, racchettine, racchettoni. Talvolta vengono sballottate, in continuo via vai, da una parte all’altra di tavoli e campi di vario colore e dimensione, spesso con una rete o retina in mezzo, forse un simbolo catartico. Talaltra sono occasione di baruffa di animaloidi vari, abbigliati per l’occasione in maniera singolare, che se le contendono con mani, piedi e bastoni a forma di piede per essere i primi ad infilarle in un cesto o a tirarle in una porta o porticina con o senza rete, segno questo di vittoria, evidentemente molto ambita (da qui la baruffa), sulla sfera.
   Altro modo di maltrattare palle è quello di lanciarle verso altro animaloide che cerca di farle male con un randello. Poi si mettono tutti a correre in tondo. Di certo un rito pagano. Sono stati anche osservati litigi acquatici per impossessarsi di palle galleggianti, per gettarle in un cesto pure galleggiante. Evidentemente è nel loro Dna la convinzione che le palle siano un male. Al punto che sono stati notati adulti e bambini che calciano palle per strada o che, in mancanza di palle, per non perdere l’abitudine, prendono a calci barattoli, sassi. E bambini piccoli che tengono al guinzaglio palloni che stanno in aria, chiara dimostrazione che vengono educati da subito a dominare sfere.
   E’ tale la fissazione contro le palle che in in alcune zone della stella sono stati osservati degli assatanati che, evidentemente per mancanza di una palla normalmente sferica, se le danno di santa ragione per impossessarsi di una palla, somma bizzarria, addirittura ovale che poi lanciano tra due pali. E ci sono anche i solitari che con bastonate micidiali cercano di costringere palline ad infilarsi in una buca. E, dopo esserci riusciti, non soddisfatti, la tirano fuori per bastonarla ancora verso una buca successiva. O alcuni che lanciano, una sull’altra, sfere pesanti ed una sferetta in modo che, scontrandosi tra di loro, si facciano male.
   Agli etologi governativi il compito di interpretare tale barbarie, ma una prima superficiale riflessione è sin d’ora possibile.
   I vari tipi di maltrattamento delle palle potrebbero dipendere da usanze locali. O, se fosse un rito religioso, dalla fede praticata. E l’inimicizia verso le sfere sarebbe motivata dalla atavica insoddisfazione di vivere su una grossa sfera, tale essendo appunto la stella che abitano.
Si è osservato, infatti, che, quando le palle finiscono in reti o cesti, segno di cattura e quindi di vittoria, spesso gli animaloidi che guardano si alzano urlanti in segno di festa e tendono le braccia al cielo. Gesto che potrebbe significare alla loro ria stella – presto ti abbandoneremo per andare negli spazi e volare in libertà, liberandoci di te -. Sono infatti stati notati dei trabiccoli volanti con i quali cercano di sollevarsi dal suolo, peraltro senza successo perché ritornano dopo poco sulla terra. Ma vi è un aspetto misterioso. Gli animaloidi hanno un corpo alquanto strambo con arti e protuberanze varie e sono tutti piu’ o meno uguali. Ma circa la metà di essi ha in piu’ due piccole protuberanze quasi sferiche. Ebbene sono essi che per lo piu’ se la prendono, soprattutto a calci, con le palle. Ma allora, perché non iniziano dalle proprie ?

Ettore Falconieri

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  Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato «Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» (Archinto).
   «I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro»
(SeBook ed Ex Libris
- Simonelli Editore) Falconieri ritorna, sulle riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole sulle religioni.

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