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A 150 Anni dalla Nascita, Giovanni Pascoli visto da molto vicino...>>
Chierici, Chierichetti
e Tabù
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di
Ettore Falconieri
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Ginevra,
28 Luglio 2006 -
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Un "gioco" per
Ferragosto: quello della Logica autoreferenziale
Il metodo della “ logica autoreferenziale di ritorno “ consente di
mettere in luce ed affermare concetti ovvii che spesso sfuggono
ad un primo esame superficiale e consiste essenzialmente nel
trarre da fatti e situazioni conclusioni razionali assolute. La
logica autoreferenziale di ritorno, per esempio, consente di
dire che il padre della figlia di Iorio si chiamava Iorio o che
la nonna di Picasso aveva un nipote che si chiamava Pablo.
Ma consente anche contrapposizioni di concetti ben più arditi.
Si usa dire che chi soffre d’insonnia, per addormentarsi, deve
mettersi a contare pazientemente le pecore fin che il sonno si
realizzi. Ne deriva, secondo la logica autoreferenziale di
ritorno, che sono le pecore a dover, a loro volta, contare chi,
tranquillo e rilassato, si addormenta subito. Ma l’applicazione
della logica autoreferenziale di ritorno a questa casistica del
sonno fa nascere un problema. Poiché la conta di chi si
addormenta subito inizia e finisce con il numero uno, nasce il
dubbio su quale pecora debba dirlo e vi è la possibilità di
turbative notevoli in greggi le cui pecore ambiscano tutte ad
avere tale privilegio. La situazione si risolve con l’ “uno” che
viene pronunciato da tutte le pecore in coro. Fatti salvi casi
isolati nei quali le pecore siano chiamate a contare camerate
intere di presto dormienti nel qual caso ciascuna ha il
privilegio di dire il suo numero. Se poi il numero dei presto
dormienti in camerata è inferiore al numero delle pecore, quelle
che non hanno contato saranno le prime ad iniziare la conta alla
camerata successiva.
Pecore a parte, la gravità del problema dell’insonnia non sfugge
a nessuno ed università, ospedali, centri specializzati se ne
occupano. Le ipotesi di studio e proposte per curarla sono
tante.
The Academy of Sleep (l’Accademia del sonno) di Muskogee
(Oklahoma) ha sperimentato, per esempio, una cura innovativa che
pare abbia un’alta casistica di successo. Proietta all’insonne
la registrazione di gare di Formula Uno che sono ormai diventate
di una noia mortale, perché, contrariamente alle gare
motociclistiche nelle quali i colpi di scena si succedono e
spesso fino all’ultima curva non si sa chi sarà il vincitore,
non ci sono che rari sorpassi ed il più delle volte sono
risolutivi i tempi dei meccanici ai box nel cambiare gomme ed
immettere benzina nei serbatoi.
Pare quasi superfluo sottolineare che la logica autoreferenziale
di ritorno potrebbe risolvere anche tale problema della Formula
Uno. Infatti, se i tempi dei meccanici sono l’aspetto più
risolutivo di una gara, tanto vale abolire i giri delle
automobili in pista e limitarsi a registrare i tempi dei
meccanici ai box delle varie scuderie nel cambiare gomme e fare
il pieno. Eventualmente aumentando, con intervalli di qualche
minuto, il numero dei cambi gomme e dei pieni di carburante per
dare alla competizione un minimo di durata. È evidente il forte
risparmio che tale rivoluzione della Formula Uno comporterebbe.
Non ci sarebbe più bisogno di costosissime macchine, perché le
operazioni dei meccanici potrebbero venire effettuate su dei
tralicci di lamiera con solo ruote e serbatoio, né ci sarebbe
più bisogno di piloti che, conseguentemente, potrebbero
dedicarsi ad altri sport meno pericolosi. Per esempio, il tiro
alla fune che potrebbe venire praticato prima e dopo le
operazioni dei meccanici con gran sollazzo degli appassionati di
corse automobilistiche.
Ma i risparmi potrebbero anche andare oltre. I meccanici
potrebbero operare nelle rispettive fabbriche collegati in
videoconferenza con i rivali di altre scuderie, videoconferenza,
evidentemente, trasmessa in mondovisione. Niente più costi per
viaggi, trasferte, etc. Ed i piloti potrebbero fare il tiro alla
fune, a turno, presso le varie fabbriche.
Le applicazioni della logica autoreferenziale di ritorno sono
infinite, ma hanno un solo limite: la lucidità mentale di colui
che di essa scrive. Se il lettore, leggendo di sue applicazioni
come quelle del presente scritto, viene colto dal dubbio che
essa sia carente, è evidente che è la stessa logica
autoreferenziale di ritorno, che è assoluta e prescinde da ogni
interpretazione soggettiva, ad esigere che per l’autore vadano
presi provvedimenti di ricovero in apposite strutture.
Ettore Falconieri
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Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a
Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo
alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato
«Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e
«ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una
filosofia di tutti» (Archinto).
«I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro»
(SeBook ed Ex Libris -
Simonelli Editore)
Falconieri ritorna, sulle
riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI -
Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole
sulle religioni.
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idea interessante ce l'abbiamo...
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