Chi difende le forze dell’ordine?
Cortei e manifestazioni, si sa, sono accessori della democrazia, ma in nessuna altra democrazia cortei e manifestazioni sono così frequenti come in Italia. Dove sindacati, usualmente poveri di idee costruttive, ricorrono spesso alla stantia consuetudine, oltre che di far scioperi inutili e costosi, di organizzare cortei preferibilmente nella capitale. E lo stesso fanno altre organizzazioni non sempre portatrici di istanze serie e costruttive, forse per avere visibilità che altrimenti non avrebbero.
Ma ad alcune di queste manifestazioni, di questi cortei partecipano anche teppisti e picchiatori criminali, senza idee e cervello, che hanno come unico scopo quello di fare danni, di sfasciare vetrine, di spaccare vetri, di dar fuoco ad automobili, di picchiare le forse dell’ordine. E si sa o si intuisce in anticipo a quali manifestazioni simili gentiluomini parteciperanno.
Allora sorge spontanea la domanda: perche vengono autorizzate ? Perché, se autorizzate, agli organizzatori delle manifestazioni non viene chiesto di dare le dovute garanzie sul pagamento dei danni che saranno fatti e sugli indennizzi a cittadini ed a uomini delle forze dell’ordine feriti?
Il colmo della tragica ironia è che i teppisti se la cavano sempre. Se qualcuno viene fermato, viene presto rilasciato ed è buono per la prossima guerriglia urbana.
Ma chi non se la cava, è succede sempre, non solo sono i cittadini ed i loro beni, ma anche gli uomini delle forze dell’ordine, che spesso vengono feriti anche in modo grave e che, se filmati o fotografati a dar botte ai teppisti in modo giudicato troppo energico, vengono subito additati alla pubblica ignominia.
E si parla più di qualche energica bastonata data dagli uomini dell’ordine che degli sfasci dei mascalzoni.
Dunque, un uomo in divisa sta facendo il proprio dovere per difendere cittadini e loro beni, viene aggredito in modi che potrebbero anche essere letali, viene insultato non trascurando volgarità alle sue donne, può anche essere spaventato da quanto succede a lui e tutto attorno e, malgrado tutto questo, diventa un malvagio se assesta un colpo di troppo od infierisce su qualcuno che tentava di fargli del
male?
Siamo all’assurdo.
Siamo alla negazione del buon senso.
Anche perché è valida la banale riflessione che, se il teppista che ha preso una bastonata di troppo, avesse marciato nel corteo in ordine e senza far male a nessuno, non subiva quella bastonata di troppo.
Ed il risultato tragicomico di tale situazione è che teppisti sempre mascherati, da vigliacchi quali sono, se la ridono impuniti alle spalle delle forse di polizia. Ma meriterebbero ben altre bastonate. Oltre al carcere.
Ci vuole più solidarietà alle forze dell’ordine, più rispetto, più riconoscenza.
E, se proprio qualche botta è stata eccessiva, comprensione ed umana solidarietà.
Ettore Falconieri
stakano@bluewin.ch
@ettorefalconier
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