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Chierici, Chierichetti e Tabù

di Ettore Falconieri


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  Ginevra, 22 agosto 2005 n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21- 22- 23 - 24 - 25 - 26 -  27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46


  
Quei giornalisti di lungo galleggiamento...

  6 agosto. Cade un aereo in mare con tragiche conseguenze.
  7 agosto.
In un quotidiano pedemontano, la fotografia di un cadavere di donna seminudo che galleggia sull’acqua occupa un buon terzo della prima pagina.
  Rispetto per la morte? Per il dolore dei famigliari? Per la dignità del corpo umano? Un minimo di decenza nel riportare la tragedia? Sono tutte sciocchezze, fissazioni nostalgiche d’altri tempi, per i responsabili di quella prima pagina e di tanti comportamenti simili. L’importante è fare sensazione, destare scandalo, attirare l’attenzione, sperare che qualche maniaco faccia salire le vendite.
  Inutile chiedere loro cosa proverebbero se quel misero corpo seminudo sull’acqua fosse quello della loro madre, sorella, figlia, compagna, perché non capirebbero. Sono cloni di iene e sciacalli.
  D’altronde, cosa ci si può aspettare da chierici giornalisti di lungo galleggiamento che hanno scritto tutto e il contrario di tutto a seconda delle testate in cui servivano ben prezzolati, grandi cerimonieri dell’autocensura, maestri nel nascondere in pagine interne notizie sgradite ai padroni e nel dare incredibile evidenza a miserie e tragedie della cronaca nera, allungando per giorni e settimane fattacci che non andrebbero ingigantiti e dolori di persone che andrebbero rispettati col silenzio?
  Con prosopopea provinciale sentenziano su tutto, ma con evidenti complessi di inferiorità che li induce spesso a citare, come infallibili oracoli, giornali esteri che non si sognerebbero mai di citare i loro giornali. Incapaci di una serena obiettività di giudizio che prescinda da convinzioni politiche, da coalizioni al potere e da mode, affogano descrizioni di fatti in orge di commenti logorroici che rendono la comprensione degli stessi ancora più difficile. E trasformano ogni vicenda in spettacolo e sceneggiato, dimenticando di dare altre notizie che interesserebbero i cittadini. Così abbiamo tanti quasitabloids e nessun quotidiano autorevole. Con il risultato che i lettori sono sempre meno ed il numero di copie vendute è in fondo alle classifiche dei vari paesi.
  E chi li critica ? E’ un rozzo nemico della libertà di informazione.

Ettore Falconieri

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  Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato «Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» (Archinto).
 
Con «I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro» (SeBook ed Ex Libris - Simonelli Editore) Falconieri ritorna, sulle riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole sulle religioni.

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