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di Ettore Falconieri                    


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Ginevra, 5 Gennaio 2006 - n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21- 22- 23 - 24 - 25 - 26 -  27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54
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   La Chiesa di Roma e il progresso...

   Una costante secolare della chiesa di Roma è l’accusare chi la studia e la critica in termini storici di essere nemico della religione e di attentare al sacro della sua tradizione. Così facendo, mescola, a ragion veduta, i valori spirituali della fede, che evidentemente vanno rispettati anche dai critici della chiesa, con l’ apparato della chiesa stessa che, come ogni altro organismo terreno, è fatto da uomini. Plagiando molti credenti a fare altrettanto. Anche per questo molti storici non sono sereni quando trattano della storia politica della chiesa. Prima o dopo, qualcuno dovrà pur affrontare l’argomento con tutta obiettività, soprattutto ora che archivi vaticani in precedenza inaccessibili sono a disposizione degli studiosi. Magari approfondendo i sintetici spunti che seguono.
   La chiesa di Roma fa ascendere il suo potere terreno alla cosidetta «Donazione di Costantino », donazione che è un falso, come ha definitivamente dimostrato Lorenzo Valla già nel quattrocento, quando ci voleva un certo coraggio per farlo. Come Stato importante ha condizionato per secoli la storia europea ed essendo il suo capo anche principe dei credenti, ha avuto il potere di mettere in moto vicende epocali, come indire crociate, incoronare imperatori, condizionare nemici lanciando scomuniche. E la sua autorità geopolitica l‘ha resa spesso arbitra di vertenze, come, qualche esempio a caso tra i tanti, la sponsorizzazione del matrimonio dell’ultima regina di Cipro e di Gerusalemme con Jean de Brienne nel 1209 o la divisione delle terre extra europee tra Spagnoli e Portoghesi (trattato di Tordesillas del 1494) con ben due bolle di Alessandro VI e Giulio II.
   Poi venne Lutero, la controriforma, le guerre di religione, il papa resto’ principe di meno credenti, gli stati sovrani, anche per una crescente influenza dei cittadini, divennero meno inclini a sottomettersi ad esortazioni romane. E il potere politico della chiesa diminui’. Cerco’di influire, per via indiretta, sulla politica degli stati con i gesuiti, combattenti di Cristo, ma da molti paesi vennero espulsi. Cosi’, agli albori dell’ottocento non le resto’ che uno stato terreno ed il condizionamento religioso dei cittadini cattolici dei vari paesi.
   Ma stavano prendendo corpo nuove idee che mettevano in discussione il potere temporale e spirituale della chiesa che reagi’ con vemenza. Sentenzio’ che bisognava - detestare con ogni vigore i sacrileghi attentati commessi contro il civile principato della Chiesa Romana – (Enciclica 19/1/1860 di Pio IX ). Ed arrivo’ nel 1864 l’Enciclica - Quanta cura – con in appendice il terribile Sillabo dove si affermava che l’uomo non è libero di abbracciare e professare quella religione che avrà reputato essere vera(XV). E che la religione cattolica deve essere l’unica dello Stato(LXXVII). Il 2 novembre 1870, il neo re d’Italia - definito re di briganti alla testa di una banda di delinquenti– venne scomunicato.
Ma la storia procedeva inesorabile, il progresso della società civile ebbe il sopravvento e la chiesa, sulla difensiva, cerco’ di minare lo stato italiano ed il suo processo democratico, prima con il - non expedit (non conviene) - del 10/9/1874 che proibi’ la partecipazione dei cattolici al voto ed alla vita politica dello stato. Poi con l’Enciclica –Vehementer nos – di Pio X del 11/2/1906 dove si diceva : - Che si debba separare lo stato dalla chiesa è una tesi assolutamente falsa, un errore pernicioso…..gravemente ingiurioso per Dio. – In seguito, i vertici della chiesa si resero conto che l’unico modo per continuare ad avere influenza sugli stati era quello di condizionarli con il voto dei cattolici propensi a seguire le loro direttive ed il – non expedit- fu abolito nel 1919. Il primo concreto risultato di questa nuova politica arrivo’ qualche anno dopo con i Patti Lateranensi, voluti da Mussolini per ingraziarsi i cattolici, appunto, ma caricando una mina a scoppio ritardato che avrebbe condizionato in negativo la vita dello stato italiano nei decenni successivi ed ancora oggi.
   Ma la nuova politica della chiesa non significo’ la rinuncia alla guerra contro le idee che l’avevano ridimensionata, sintetizzate con la parola modernismo. Nell’enciclica - Pascendi – di Pio X del 8/9/1907 si trova : - E’ parimenti officio dei vescovi impedire che gli scritti infetti di modernismo, o ad essi favorevoli, si leggano se sono già pubblicati o, se non lo sono, proibire che si pubblichino.– Modernismo che ancora negli anni Cinquanta del secolo scorso si riteneva una minaccia se prima di laurearsi era obbligatorio fare giuramento contro di esso all’Università Cattolica di Milano, fondata da quel padre Agostino Gemelli che pochi anni prima aveva aderito alla politica razziale del fascismo.
   Della chiesa di oggi si puo’ dire, in sintesi, che si è rassegnata ai valori di libertà e di democrazia della società civile, ma senza approvarli e farli suoi come dimostra il fatto che non li applica al suo interno. Mentre con il condizionamento del voto cattolico e la piaggeria, specie in Italia, di vari politicanti, riesce ad avere ancora un potere, fatto salvo il rispetto per la fede cattolica e per i suoi osservanti, che non le appartiene. E la sua organizzazione capillare sul territorio in buona parte del mondo le dà prestigio e valenza diplomatica.
   La guerra che ha fatto al progresso della società civile non è diversa da quella che fa ora l’Islam...
   (Continua la prossima settimana)

Ettore Falconieri

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  Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato «Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» (Archinto).
   «I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro»
(SeBook
ed Ex Libris - Simonelli Editore) Falconieri ritorna, sulle riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole sulle religioni.

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