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Chierici, Chierichetti
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di
Ettore Falconieri
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Ginevra,
12 Maggio 2006 -
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Metapolitica
Circa un secolo fa il matematico
David Hilbert iniziò una nuova epoca della matematica
escogitando una metodologia che potesse dimostrare la coerenza
di un sistema matematico al di fuori di esso, cioè in assoluto,
senza ricorrere all’ausilio di altro sistema matematico.
Praticamente un linguaggio interpretativo che descrive
dall’esterno la matematica. Lo denominò metamatematica e questa
apri’ la strada, tra l’altro, ai rivoluzionari due teoremi della
incompletezza di Kurt Goedel che, seppure meno conosciuto, è con
Einstein il grande genio del secolo ventesimo.
Il primo teorema di Goedel, esposto in forma semplice, afferma che
alla base di ogni sistema matematico, per esempio la geometria
euclidea, esiste una formula che non è dimostrabile, ma non è
neppure dimostrabile la sua negazione. E’ il dubbio totale su
tutto.
Corollario del primo è il secondo teorema: la razionalità
(coerenza) di un sistema matematico non è dimostrabile
all’interno del sistema stesso. Ciò significa, tra l’altro, che
un computer con i dati che gli sono stati immessi non può capire
il proprio funzionamento, cioè riflettere su se stesso.
Vale la pena verificare se i due teoremi di Goedel trovano
applicazione anche al mondo politico italiano.
I risultati concreti di una attività politica si ricavano dalla
nota equazione di Dummkopf, nel modo seguente.
Chiamando CG la coalizione di governo, OP l’opposizione, FR frange
irregolari non schierate, OS le organizzazioni sindacali, PG il
programma di governo, RC i risultati concreti dell’attività
politica, si ricava che [ CG - (OP + FR + OS ) ] x PG = RC.
Tale equazione ha evidentemente un significato se e in quanto le
sue componenti mantengano nell’equazione il posto loro assegnato
e siano facilmente quantificabili. Ma in Italia non succede
perché coalizione di governo, opposizione, sindacati e frange
volatili si intersecano spesso tra di loro cambiando ruoli, con
via vai, in blocco o di loro singoli esponenti, variando di
posizione nell’ equazione, rendendo di conseguenza mobili ed
indefinibili il programma di governo ed il risultato concreto
dell’attività politica.
Ma una formula alla base di una equazione con elementi mobili,
poiché non definibile, è di conseguenza indecidibile, non si può
cioè sapere se sia vera o falsa. Ciò che rispetta il primo
teorema di Goedel.
Vediamo il secondo.
Il mondo politico italiano concepisce la politica prevalentemente
come esercizio del potere e come gestione di poltrone e prebende
per sé e famigli. Non si basa, quindi, sull’assioma del bene
della comunità che è la tautologica certezza di ogni attività
politica razionale. Il comportamento dei singoli è si’
egoisticamente razionale poiché volto al proprio interesse, ma è
irrazionale l’attività politica nel suo complesso, esercitata
com’è fuori dal suo contesto naturale, il bene della comunità.
Ma i singoli che hanno un comportamento, seppure egoistico,
razionale non possono rendersi conto, all’interno del sistema,
che la sommatoria delle loro azioni crea un contesto
irrazionale. Pertanto la formula che è alla base di questi
comportamenti non è dimostrabile all’interno del sistema. Anche
il secondo teorema di Goedel trova applicazione alla politica
italiana.
Da quanto precede si deduce che l’attività politica italiana non è
politica nel senso comunemente inteso con un minimo di buon
senso. Allora cos’è ?
Trasferendo il concetto dalla metamatematica di Hilbert, si può
definire la metapolitica ogni atto politico che prescinda dalla
politica stessa, cioè da quel coacervo di attività volte ad
organizzare la civile convivenza ed a risolvere i problemi dei
cittadini scontentandone il minor numero possibile. Metapolitica
è, quindi, il dialogare di politica senza farla. E’ il dialogare
sul dialogo politico, dialogando con se stessi. E’ il disquisire
su formule che hanno un significato solo se non ne hanno uno. O
disquisire su significati che sono finalizzati a togliere ogni
significato a se stessi. E’ il programmare attività che possano
sprogrammare altre attività, compreso le proprie che si stanno
programmando per sprogrammarne altre.
Se tale impostazione metapolitica è corretta, come lo è, ne
consegue che l’assioma fondamentale della metapolitica è di non
essere politica, nel senso in cui la politica è comunemente
intesa, ma in quanto metapolitica è perfettamente coerente a se
stessa e, quindi, la sua formula, facilmente comprensibile, è
dimostrabile senza problemi, sia all’interno che dall’esterno
del sistema, cioè dai cittadini.
Pertanto i teoremi di Goedel non sono coerenti se applicati alla
metapolitica.
Ma Goedel non poteva immaginare situazioni estemporanee, bizzarre e fuori
da ogni contesto razionale come quelle politiche italiane.
Se qualche lettore ha capito poco, si può consolare con l’epigramma
del grande Bertrand Russel, filosofo e matematico, autore, tra
l’altro, del fondamentale “ Principia mathematica “ :
“la matematica pura è quella scienza in cui non sappiamo di cosa
stiamo parlando o se ciò che stiamo dicendo è vero “.
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Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a
Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo
alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato
«Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e
«ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una
filosofia di tutti» (Archinto).
«I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro»
(SeBook ed Ex Libris -
Simonelli Editore)
Falconieri ritorna, sulle
riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI -
Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole
sulle religioni.
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