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di Ettore Falconieri


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Ginevra, 9 dicembre 2005 - n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22
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  L'Italia dei "furbi" e dei politici che non sanno regalare ideali

  Sostituzione di emergenza della montatura degli occhiali.
   « Vuole ricevuta fiscale o fattura ? ».
   «Basta la ricevuta fiscale. La mia assicurazione non rimborsa la montatura, solo le lenti»
   « Allora le fatturo lenti qualsiasi di pari valore della montatura»
   « No grazie, va bene la ricevuta fiscale ».
  Per un serio artigiano, corretto professionista, certamente onesto, è normale, come per milioni di altri connazionali seri ed onesti, avere comportamenti che sono violazioni di legge e della morale. Prestazioni e forniture, offerte o richieste, in nero, sottofatturazioni, perizie gonfiate, certificati ed attestati che non rispondono al vero, trucchetti per facilitare clienti ed amici nell’aggirare norme o far risparmiare tasse e altro simile. E’ vasta la gamma dei comportamenti che fanno dell’Italia un paese eticamente di una buona spanna al di sotto degli altri paesi europei, quelli dell’est esclusi. E viene considerato normale praticarli, spesso essendo considerato fesso chi non lo fa.
  Cosi’, abbiamo, tra l’altro, la piu’ alta percentuale di evasione fiscale, di truffe alle assicurazioni e di economia nera stimata superiore al 20%. Fatto, quest’ultimo, che rende i dati ufficiali del p.i.l., del tasso di disoccupazione e di ogni altra misura o statistica economica solo parzialmente attendibili.
  Questi comportamenti vengono da lontano, dalla nostra storia, quando l’autorità era imposta, quando non pagare balzelli dovuti era quasi meritorio, quando bisognava arrangiarsi a tutti i costi, quando il cittadino non si riconosceva, del tutto o solo parzialmente, in chi gestiva il potere e, quindi, nelle sue leggi, quando l’individualismo degli italici era anche una forma di riscatto del singolo, talvolta di sopravvivenza.
  C’è stato e c’è un miglioramento. Via via che i cittadini si sentono piu’ partecipi della vita collettiva, aumenta la percezione dei propri doveri e la constatazione che il rispetto di norme e leggi è, in fin dei conti, nell’interesse di tutti. Ma siamo ancora molto indietro, anche perché in questo momento storico non c’è nessuno che ricordi ai cittadini i valori che stanno al di sopra degli individui e che, li si chiami come si vuole, patria, solidarietà, interesse collettivo, storia comune, o altro, sono il collante di ogni aggregazione umana, anche di quella italica allergica ad intruppamenti.
  Negli anni del dopoguerra vi sono stati leaders di ambedue gli schieramenti che, al di là degli interessi politici contingenti, hanno parlato al cuore degli Italiani, hanno promosso ideali, hanno additato percorsi sui quali incamminare il paese, hanno affermato valori nei quali riconoscersi, hanno dato speranza. Mentre ora non c’è nessuno. I nostri politici (non parliamo degli intellettuali) si comportano, parlano ed agiscono come ometti di parte. Sono incapaci di fare un discorso che unisca, che ricordi ai cittadini diritti e doveri, che parli di onestà ed inviti gli Italiani, parlando al cuore ed alla mente, a migliorare i comportamenti collettivi e l’immagine del nostro paese. Perché sono peggiori dei cittadini che li hanno eletti, dando uno spettacolo spesso squallido e tale per cui molti Italiani continuano a sentirsi estranei allo stato che loro appartiene, comportandosi di conseguenza.
  Non c’è piu’ un solo politico o grand commis dello stato che si sollevi dalla mischia, che parli di valori comuni e non di cio’ che divide. Sono tutti schierati, dalle alte cariche dello stato alla corte costituzionale, dai vertici delle authorities ai magistrati. Mentre l’ineffabile capo dello stato fa quasi giornalmente il suo banale sermoncino, leggendo spesso un foglietto scritto da altri.
  Non hanno alcuna visione di una migliore società futura, hanno solo passioni - concentrate nella ricerca del potere, che temono di perdere, e sacrificano l’avvenire al presente, l’onore al ruolo –
( Tocqueville).

Ettore Falconieri

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  Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato «Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» (Archinto).
   «I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro»
(SeBook
ed Ex Libris - Simonelli Editore) Falconieri ritorna, sulle riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole sulle religioni.

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