Reliquie
Nelle chiese ci sono ancora tante reliquie, di santi o presunti tali, raccolte nel tempo. Reliquie tuttora adorate da alcuni sino al fanatismo e ritenute fonte di miracoli, con l’approvazione della chiesa e l’incitamento anche di pensatori ritenuti attendibili.
Per esempio, sant’Agostino (354-430) sosteneva che le malattie erano causate dai demoni e potevano essere superate con la fede rafforzata da resti di santi.
Alcune reliquie risalgono a quando il mercato di tali oggetti era fiorentissimo ed astuti speculatori spacciavano per ossa ed altre parti di santi anche ossa e parti varie di morti qualunque e di animali.
Solo un paio di esempi tra i tanti che si potrebbero fare.
Le spoglie di santa Rosalia a Palermo, a lungo adorate e ritenute fonte di miracoli, si rivelarono dopo un approfondito esame frammenti di capra.
Nel suo “Dizionario delle reliquie e delle immagini miracolose” Colin de Plancy ( 1793-1887 ) racconta di aver rintracciato undici gambe di san Mattia, dieci teste di san Leonardo e tre corpi di sant’Agnese. Per non parlare del sangue di san Gennaro. (Vedi “Viaggi postumi” di Omar Lopez Mato ).
D’altronde, i corpi dei santi erano spesso sottoposti, per ricavarne reliquie, a squartamenti che avrebbero fatto invidia al famoso Jack lo Squartatore.
Nella basilica di sant’Antonio a Padova sono esposti, in preziose teche, osso sesamoide, radio, lingua, dito e cute della testa del povero santo.
E lo stesso può dirsi di altri santi in altre chiese.
D’altronde, ingenue superstizioni e fanatismi su reliquie sono tuttora ammessi dalla chiesa cattolica che vede in essi ottimi strumenti di marketing anche relativi a santi recenti. Il corpo di padre Pio, imbalsamato, è stato già esposto una volta, anche se la chiesa, agli inizi, per stroncare il fanatismo che lo circondava, aveva chiesto ben due volte di prelevarlo a forza e portarlo in luogo segreto al Ministero dell’Interno Italiano. Ma il questore locale si era rifiutato temendo disordini dei fanatici che lo circondavano. (Vedi “Padre Pio miracoli e politica nell’Italia del novecento di Sergio Luzzatto ).
E succede anche che la parte dell’intestino estratto a Giovanni Paolo II, durante l’ operazione successiva all’attentato, sia stato deposto nella cripta Sancta Praecordia della chiesa dei santi Vincenzo e Atanasio in Roma dove “riposano” ( si fa per dire) le viscere dei papi rimosse durante il processo di imbalsamazione.
Ma siamo sicuri di essere agli inizi del terzo millenio e non nell’anno mille ?
Ettore Falconieri
twitter@ettorefalconier
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