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di Ettore Falconieri                    


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Ginevra, 12 Settembre 2006 - n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21- 22- 23 - 24 - 25 - 26 -  27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53
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   Sogno in montagna 
   L
a salita al Col de la Seigne, 2514m , inizia poco dopo Les Chapieux in Tarentasia.
    Sta albeggiando e il camminatore solitario si appresta a qualche ora di salita, pregustando i piaceri della montagna, i profumi dei pascoli, i silenzi.
    I silenzi ? Basta una mezzoretta per disilludersi.
    Prolifici, petulanti, ovunque infiltrati e sempre deleteri, non contenti di disturbare, danneggiare, complicare il naturale decorso della vita, delle relazioni sociali, delle amicizie, degli affari, facendo e dicendo asinate a ripetizione laggiu’ nella piana, ora sono arrivati anche in alta montagna.
Non c’è piu’ religione. Mandrie di somari pasturavano negli alpeggi ed invece del pastoso e caldo muggir di vacche e del sommesso suonar di campanacci, tocca subire raffiche di ragli rumorosi, sgradevolissimi, cacofonici. Trionfanti per aver rubato altro spazio alla gente normale, zampettavano, brucavano, cacavano e ragliavano, garruli e festosi.
   Ci vuole piu’ di un’ora di salita per non sentirli piu’ e riprendere la serenità della marcia che prosegue verso l’alto, nel riconquistato silenzio che dischiude pensieri reconditi e conforta la fantasia.
   E’ quasi in vetta.
   Il Col de la Seigne è aperto e tondeggiante, non stretto e spigoloso di rocce e pietraie sulle quali incombono picchi piu’ alti, come altri colli. E via, via che ci si avvicina si apre il panorama di quanto sta dall’altra parte come un affresco arrotolato che si srotoli gradatamnete dall’alto verso il basso, dal cielo alla terra. E quella mattina si srotola un affresco, da mozzare il respiro, della Val Veny, di Entreves e, là fondo, del Col Ferret che è raro poter vedere cosi’ nitidamente da tanto lontano. Mentre sulla sinistra troneggia il gruppo del Monte Bianco. L’aria limpida e tersa ed il sole del mattino delimitano con precisione rilievi e profili di valli, picchi, strapiombi, foreste, ghiacciai, mettendone in evidenza i colori, verde, bianco, grigio, marrone, altri, con sfumature e tonalità che danno un rilievo inusuale alle forme. Sotto un cielo azzurro.
   Stanchezza e pensieri si dissolvono d’un colpo. L’uomo non esiste piu’, c’è solo il suo sguardo che coglie e la sua mente che subisce attonita. Non c’è piu’ nulla da fare, da dire, solo star zitti, immobili e guardare. Di fronte c’è una realtà che non è piu’ tale, è emozione allo stato cristallino, magia, sogno, poesia, musica. Musica! Musica ? Quassu’?
   Sulla destra del colle, in un piccolo avallamento, una giovane donna, tutta vestita di nero, accenna su un violino le ultime note della Passione secondo San Matteo di Bach. Bizzarro, incredibile. Sarà partita dal basso ancora di notte, oppure non esiste ed è solo un miraggio ? E la musica ? Una sublime sensazione creata dalla mente e dall’affresco li’ davanti ?
   Non è un miraggio. Conclude il suo brano indifferente al nuovo venuto, poi, con l’archetto in una mano ed il violino nell’altra, s’avvicina. Con un gesto del braccio percorre con l’archetto quanto si spiega dinnanzi ai loro occhi e domanda:
   “ Crede che stiamo sognando ?
   “ Sarebbe capace di descrivere a quelli delle pianure quanto stiamo vedendo ?
   “ Impossibile, sovrumano.
   “ Si’, allora stiamo proprio sognando.

   I passi del ritorno saranno soffici e delicati come quelli di coloro che hanno il privilegio di poter camminare sulle nuvole.

Ettore Falconieri
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  Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato «Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» (Archinto).
   «I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro»
(SeBook
ed Ex Libris - Simonelli Editore) Falconieri ritorna, sulle riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole sulle religioni.

 

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