Dopo la Francia è ora il Brasile che protegge i terroristi
Negli anni del terrorismo la Francia ha dato asilo e protetto terroristi di altri paesi sostenendo che gli ideali della Repubblica Francese imponevano di aiutare i perseguitati politici. Atteggiamento fermamente voluto dal presidente Francois Mitterrand che accomunava spesso comportamenti da Re Sole (per noi un poco ridicoli ) ad affermazioni da sinistra demagogica di bassa lega.
Ma si trattava solo di un alibi, di un paravento.
I bene informati dell’epoca ritenevano che i servizi francesi avessero barattato protezione ed asilo a terroristi e loro ispiratori di altri paesi conro tranquillità a casa propria. E infatti vi fu terrorismo in Italia, Germania, Spagna, Inghilterra, ma, salvo qualche episodio di scarsa rilevanza, non in Francia.
Così l’Italia ha subito l’umiliazione di veder considerati perseguitati politici dei terroristi pluriassassini e, purtroppo come al solito, non ha reagito che con qualche brontolio sovrastato dalla squallida grancassa mediatica anche di politici ed intellettuali d’oltralpe. Intellettuali come Bernard Henry levi che ha elevato al rango di martire l’assassino Battisti, ma che continua a collaborare, ben pagato, con quel carrozzone di mediocre giornalismo che è il Corriere dells Sera che non ha provato la minima vergogna a non interrompere la collaborazione.
Se nella lotta alle organizzazioni criminali la magistratura italiana meriterebbe qualche critica, non merita che elogi per quanto ha fatto nella lotta al terrorismo. Sostenere che condanne all’ergastolo da essa inflitte dopo lunghi processi alla luce del sole sono persecuzioni politiche significa equiparare la Repubblica Italiana a qualche dittaura delle banane.
Ora la Francia ha passato la fiaccola al Brasile dove è fuggito il pluriassassino Battisti grazie all’aiuto dei servizi francesi.
Il Capo dello Stato brasiliano è una ex guerrigliera e terrorista, ma questo dice poco perchè di terroristi e guerriglieri che sono finiti alla guida di un paese comportandosi bene e facendo correttamente il loro mestiere ne è piena la storia. Ma è ben vero che essa ha dichiarato apertamente che era contro l’estradizione in Italia.
Delle due l’una.
O è stata male informata magari da qualcuno che si è lasciato influenzare più dalle sciocchezze galliche che dai fatti.
O, perfettmente informata, si è lasciata trascinare dalle sue simpatie passate, magari con il sottopensiero che la Francia ha più prestigio internazionale, ahimè, dell’Italia e che è più saggio allinerasi alla Francia che all’Italia.
La finzione di molti esponenti brasiliani di nascondersi dietro la sentenza di una’alta corte di giustizia di uno stato di diritto non sta in piedi perchè quella corte, quanto ad indipendenza dalla politica, è più chiaccherata della Corte Costituzioanle Italiana, il che è tutto dire.
Ad assicurare alla giustizia italiana il pluriassassino Battisti, ora libero, potrebbero pensarci i servizi italiani che ne avrebbero le capacità. Ma il via libera non potrebbe che venire dalla politica che, però, non ha mai dato molta importanza alla dignità del proprio paese.
Senza parlare del fatto che, se una decisione politica venisse presa per dar via libera ai servizi, non sarebbe da escludere che qualche mediocre omiciattolo della politica paracadutato nel Copasir (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), venuto a conoscenza di una inziativa del genere, potrebbe spifferare il tutto con conseguenze facilmente immagnabili. Come già successo in passato in altre vicende per motivi di squallida contrapposizione politica che antepone la spicciola guerriglia di bottega all’interesse ed al prestigio di tutto il paese.
Il pluriassassino può continuare a vivere contento e felice.
Ettore Falconieri
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