Le religioni uccidono, anche
A storia d’uomo conosciuta, gli esseri umani si sono fatti guerra e si sono scannati con grande impegno anche per motivi religiosi. Perché chi professa altra religione ed adora altro dio era considerato, ed in parte lo è ancora, un infedele, un malvagio, un nemico del proprio dio. Così, sintetizzando, i pagani perseguitano ed uccidono i cristiani, i cristiani fanno lo stesso con ebrei e mussulmani e questi ultimi non sono da meno contro tutti gli altri. Mentre la chiesa di Roma manda al rogo eretici o presunti tali e in estremo oriente succede, più o meno, lo stesso.
E quando comunità di religioni diverse riescono a convivere rispettandosi, se non altro per comune interesse, basta una scintilla di inimicizia per far rinascere odi secolari.
Nel Medio Oriente, al tempo della prima crociata (fine dell’undicesimo secolo) in città e villaggi pur guidati da capi mussulmani, convivevano in pace, da secoli, comunità mussulmane, ebree e cristiane. Ma i crociati, conquistata Gerusalemme, ne sterminarono tutti gli abitanti, uomini, donne, bambini, mussulmani ed ebrei, non lasciando vivo nessuno, in una delle peggiori carneficine che la storia di quei secoli ricordi. E la serena convivenza di credenti vari divenne un ricordo facendo rinascere vendette, rivalità e guerre.
Come è successo nella ex Jugoslavia quando vicini di casa di religione differente che avevano convissuto a lungo in pace, di colpo si misero ad uccidersi a vicenda.
Ad un certo punto la civiltà occidentale ha creato valori che consentissero a tutti di vivere in pace, comunque la pensassero religiosamente, come reazione anche alle guerre di religione, tra protestanti e cattolici, che hanno insanguinato l’Europa nel sedicesimo e diciassettesimo secolo. Con la pace di Vestfalia del 1648 si sancì la tolleranza religiosa facendo un ulteriore passo avanti rispetto alla pace di Augusta del 1555 che aveva, seppur timidamente, intrapreso la via della tolleranza.
Così, nei paesi occidentali, a parte qualche cretino, il rispetto di ogni religione è entrato nei valori comuni.
Non così in alcuni paesi islamici o frazioni di essi, dove si aizza all’odio contro di noi, si dà dignità al terrorismo assassino, mentre sciti e sunniti continuano a farsi reciprocamente saltare in aria con esuberanza. Ma, anche se taluni sostengono che i valori delle democrazie occidentali non sono compatibili con l’islam, basta guardare i passi avanti fatti nei paesi islamici dove i valori occidentali trovano un, per il momento, timido riscontro nell’organizzazione della convivenza e dello stato.
E che la via occidentale sia l’unica possibile per migliorare la serenità della convivenza tra religioni differenti, indipendentemente dai dettami religiosi dell’Islam, lo dimostra la storia del mondo occidentale.
Chi avrebbe potuto immaginare l’avvento di società democratiche, tolleranti e plurireligiose, ai tempi in cui la chiesa di Roma, che con la sua potenza condizionava l’intera Europa, era nutrice di antisemitismo, sterminava e mandava al rogo eretici, indiceva guerre sante e, più avanti, emanava encicliche contro la tolleranza religiosa e i valori democratici?
La società civile, prima o dopo, ha avuto, deve avere il sopravvento su dogmi e dottrine.
Ettore Falconieri
stakano@bluewin.ch
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