L'ISTRICE


Quando le notizie pungono


Le Rubriche


 

Sommario

Libri

SeBook

Ex Libris

Dialettando.com

Home Page Simonel

The Web Park Speaker's Corner

   

  Chierici, Chierichetti e Tabù
di Ettore Falconieri                    


Per ordini solo dall'Italia


AGGIUNGI AL CARRELLO >>>
Acquista il libro in SeBook o in Ex Libris
se ami pensare...
 
Se clicchi sulla copertina leggi le prime pagine



Ginevra, 2 Aprile 2008 - n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 -  27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85 - 86 - 87 - 88 - 89 - 90 - 91



Se hai un collegamento veloce ADSL clicca sulla freccia e guarda la VideoConversazione sul thriller "Operazione Grandi Aristocratici" di Domenico Da Binasco, un autore molto misterioso...

L’ONU non basta

  Quando nel 1945, a San Francisco, fu creata l’Onu l’umanità ha fatto un piccolo passo avanti verso una maggiore collaborazione tra popoli e stati, verso una migliore comprensione e tolleranza tra differenti punti di vista, verso la disponibilità a sottoporre al giudizio di un ente super partes dispute e contrasti vari. Da allora i compiti dell’Onu, nata come organo eminentemente politico come era la precedente Società delle Nazioni, sono aumentati in modo esponenziale. Direttamente, o indirettamente attraverso vari enti esterni quali Unesco, Unicef, Who, Wto, Ilo, etc, l’Onu si occupa di bambini, di rifugiati, di economia, di diritti umani, di sanità, di cultura, di fame, di pace e di guerra anche con l’invio di truppe e di tanto altro.
E’ ora un ente dalle dimensioni colossali che viene spesso criticato, a torto od a ragione, per l’elefantiasi di certe sue strutture, per gli sprechi, anche per la ritardata reazione a determinate vicende. Ma quanto fa, anche solo per la gente che soffre, perché ammalata, affamata, oppressa, che è in campi profughi, o per promuovere diritti umani, scuole, società migliori, è grandioso, moralmente e materialmente. Anche se se ne parla poco ed anche se il pubblico, specie nei paesi ricchi, ne è poco informato.
Se hai un collegamento veloce ADSL clicca sulla freccia e guarda la VideoConversazione sull'eBook
"I Chierici siamo Noi" di Ettore Falconieri
  E’ meglio informato, invece, del funzionamento politico dei suoi organi ad esso preposti, come il Consiglio di Sicurezza, che è il massimo organo operativo, al quale approdano i nodi della politica mondiale. Ma è in questa attività di cassa di compensazione o di corte di giustizia delle tensioni tra paesi che l’Onu rivela oggi la sua inadeguatezza. Inadeguatezza che deriva dalle regole volute dagli stati che erano in una posizione di forza al momento della sua fondazione. Il Consiglio di Sicurezza ha quindici membri, dieci eletti a rotazione dall’Assemblea Generale degli stati membri ( l’Italia è attualmente uno di essi), mentre cinque sono membri permanenti: Usa, Cina, Francia, Inghilterra e Russia, che hanno diritto di veto su ogni decisione.
  Il diritto di veto e la permanenza mai sottoposta a rielezione, visti con occhio distaccato a sessantanni dalla fondazione, sono un vero e proprio abuso. Ma questa è la real politik e non è immaginabile che, in un prossimo futuro, chi è membro permanente sia disposto a rinunciare al suo privilegio e che siano possibili sostanziosi cambiamenti strutturali.
  Anche perché nell’Assemblea Generale, massimo organo deliberativo di ben 192 stati membri, è sempre laborioso trovare consensi. E, non di rado, il voto favorevole, a questo o quello, di alcuni paesi politicamente meno rilevanti viene lusingato con favori e promesse di vario genere. Cioè, detto in termini più realistici, comperato.
  Ma, scordando politica e affini, una delle conseguenze dell’attuale assetto organizzativo dell’Onu e dei suoi enti esterni è che su alcune decisioni relative a diritti umani, democrazia, libertà, tolleranza, hanno voce in capitolo, anche presiedendo organismi deliberativi, nazioni che di questi valori e principi fanno carta straccia. E questo è intollerabile non solo per questioni di principio, ma anche perché fa sì che iniziative volte a rendere milioni di uomini meno infelici, promuovendo diritti umani, libertà, democrazia, tolleranza in dittature più o meno oligarchiche, vengono ostacolate od annullate. Allora, se una riforma sostanziale dell’Onu è, per il momento, fuori questione, bisogna pensare ad altre iniziative, ad altri organismi che consentano ai popoli liberi e democratici di promuovere i propri valori presso altri popoli.
  Uno di questi potrebbe essere una associazione di stati democratici che, al di fuori dell’Onu, con una struttura organizzativa ridotta al limite, divenisse una specie di autorità suprema in materia di diritti umani ed affini.
  Ammettendo al suo interno stati che hanno preso iniziative e realizzato riforme per divenire democrazie.
  Consigliando ed aiutando stati che sono sulla strada per diventare tali.
  Con la conseguenza che l’ammissione a tale associazione verrebbe considerata una promozione di prestigio, anche perché consentirebbe la partecipazione a decisioni che riguardano il progresso civile di tutta umanità.
  Tale associazione potrebbe inoltre parlare ai popoli oppressi più che ai loro oppressori, come il progresso delle tecnologie informative ora consente.
  Promuovendo ogni forma di conoscenza relativa ai principi della democrazia, dei suoi valori, delle sue istituzioni.
  Sponsorizzando pubblicazioni nelle lingue delle popolazioni oppresse per spiegarne in modo elementare i principi fondamentali.
  E potrebbe contribuire a creare una tensione morale presso i cittadini dei paesi democratici affinchè il riscatto dei popoli oppressi venga considerata una preoccupazione, una aspirazione comune.
  Come succede ora, anche esagerando, per il riscaldamento globale.

   Ettore Falconieri

   Inserisci i tuoi commenti su The Web Park Speaker's Corner Il Blog Aperto a Tutti
   Contatta Ettore Falconieri Clicca qui>>

  
Vuoi acquistare una o più copie Ex Libris di questo eBook? Scrivi nel box il numero di copie e clicca aggiungi al carrello

N. copie:

Ettore Falconieri, genovese, operatore finanziario a Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo alla redazione de Il Mattino di Napoli.
Ha pubblicato Il RITORNO DEI LUPI (Lombardi), una novella filosofica e ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti (Archinto).
In I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro (SeBook ed Ex Libris - Simonelli Editore) Falconieri ritorna, sulle riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI».

GUARDA le VideoConversazioni
di
Luciano Simonelli


 

© Copyright Simonelli Editore - All the rights are worldwide reserved