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Chierici, Chierichetti
e Tabù
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di
Ettore Falconieri
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Ginevra,
23 Gennaio 2007 -
n.
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Calcio etico?
La vicenda Parmalat, errori
imprenditoriali a parte, è stato lo specchio di molti vizi
italiani, quali la spregiudicatezza di un certo mondo
finanziario e bancario o la propensione a fare i furbi ed a
contare su amichetti e famigli, spesso foraggiati, per aggirare
difficoltà create da propri comportamenti e per non pagare le
tasse.
Ma è stata anche la dimostrazione che in Italia si sono grandi
capacità manageriali come quella del Dottor Enrico Bondi che
l’ha risanata in breve tempo.
Un corollario del risanamento Parmalat ancora da risolvere è
quello del Parma Calcio che ad essa appartiene.
Il mondo del calcio italiano non è un esempio di trasparenza e
di deontologia professionale. A parte le brutte storie che molti
conoscevano, ma che sono state rese di pubblico dominio solo
l’anno scorso, vi sono tanti comportamenti che stonano, vi sono
troppi soldi che girano, vi è troppa spregiudicatezza nell’agire
di molti,
dal calciatore al presidente di società, passando per arbitri,
tifosi e tanti altri. Per non parlare dei teppisti degli stadi.
Allora si potrebbe iniziare a parlare di calcio etico, cosa che
è certo potrà far ridacchiare molti.
Ma molti hanno ridacchiato anche quando alcuni coraggiosi fecero
partire il commercio etico, la banca etica ed altre iniziative
simili che ora sono vive e vegete.
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| In questo contesto, quando all’inizio del 2005 la Parmalat mise
in vendità il Parma Calcio con annunci su giornali, scrissi al
Commissario Bondi che sarebbe stata un’ottima conclusione del
risanamento della società il tentativo di dare al Parma calcio
un’impronta etica e mi dichiarai a disposizione per dare una
modesta mano, esponendo le molto sintetiche riflessioni che
seguono.
Acquisto del Parma Calcio da parte di un elevato numero di
investitori (banche, imprenditori locali, enti morali, cittadini
e tifosi parmensi, etc) con piccole quote investite non per
lucro immediato o desiderio di popolarità, ma solo per passione
calcistica e convinzione sulla validità del tentativo etico. Con
clausole statutarie ben calibrate per mantenere compatta la
compagine azionaria.
Consiglio di amministrazione formato da un ristretto numero di
persone qualificate e di alto profilo, con emolumenti al minimo,
con alla presidenza operativa una forte personalità di
esperienza manageriale e passato integerrimo.
Acquisto degli abbonamenti alle partite solo con impegno scritto
a mantenere negli stadi un comportamento corretto ed annullamento
automatico dell’abbonamento stesso in caso di violazione
dell’impegno.
Simile impegno a comportamenti corretti sottoscritto da
calciatori con multe e sospensioni in caso di violazione, con
criteri piu’ restrittivi rispetto a quelli ora in vigore
Sfruttamento dell’immagine pubblicitaria dei calciatori di
pertinenza della società che potrà stornare parte degli
eventuali introiti ai calciatori stessi, ai tecnici e ad opere
virtuose.
Ingaggio da gironi inferiori, a costi e stipendi ragionevoli, ma
molto inferiori a quelli attuali, di giocatori e tecnici che,
riconoscenti della fiducia posta in loro, potrebbero dare un
contributo di entusiasmo e di orgoglio alla nuova squadra ed ai
valori che essa vorrebbe rappresentare.
Promozione da parte di tutta la squadra e dei dirigenti, verso
tifosi e pubblica opinione, di una atmosfera eticamente
costruttiva che sia di ausilio a tutto il calcio italiano e che
sia sentita come valida da tutta la cittadinanza di Parma , per
l’orgoglio di sostenere una iniziativa di indubbio valore ed
utilità, oltre che rivoluzionaria, anche tramite un campanilismo
calcistico positivo.
Questi i punti di riferimento essenziali e sintetici ai quali
dovrebbero aggiungersi altri comportamenti ed iniziative minori
da mettersi a punto in sede operativa.
Non si tratta di sogni, né di utopie perché l’ipotesi è
concretamente realizzabile se vi è la ferma volontà di
realizzarla. E si creerebbe certamente una atmosfera di
attenzione e consenso, non solo in campo calcistico, in Italia
ed all'estero.
La mia timida proposta di due anni fa non ha avuto seguito.
Ma è successo che il Parma Calcio, dopo due anni dalla prima
messa in vendita, non ha ancora trovato un acquirente e sono
riapparsi in questi giorni annunci sui giornali con inviti a
manifestare interesse all’acquisto.
C’è qualcuno che ha voglia di battersi per il calcio etico ?
Ettore Falconieri
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Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a
Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo
alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato
«Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e
«ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una
filosofia di tutti» (Archinto).
«I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro»
(SeBook ed Ex Libris -
Simonelli Editore)
Falconieri ritorna, sulle
riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI -
Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole
sulle religioni.
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