Animali coccolati, mangiati,
sterminati
In alcune democrazie, gli animali sono trattati meglio di quanto molti stati non trattino il loro cittadini, specie se donne. E questo è un sintomo del rispetto per la vita in generale che è uno dei valori delle democrazie.
Si tende a trattare bene animali che sono vicini all’uomo come il cane od il gatto, si cerca di rendere meno disagiata la vita, e meno sofferente la morte, di quegli animali che sono destinati a finire in pentola, si esorta a non uccidere specie a rischio di estinzione spendendo per proteggerle tanti quattrini quanti sarebbero sufficienti a salvare donne, uomini e bambini che, quotidianamente, muoiono per fame o per mancanza di medicine. Secondo uno studio della FAO vi sono nel mondo 1.02 miliardi di esseri umani sottoalimentati.
Ma si è indifferenti a piccoli esseri viventi che sono meno visibili. Nessuno si preoccupa se un certo tipo di ragnetto sta scomparendo o se si schiaccia con indifferenza un millepiedi.
Gli uomini della nostra era si sono costruiti un alibi con gli animali ben visibili, da cui sono circondati, per sembrare più buoni e nascondere il fatto che l'umanità, del passato e del presente, può sopravvivere solo perché mangia altri esseri viventi, (anche altri umani quando necessario), per sopravvivere.
Considerando che siamo quasi sette miliardi e che una parte significativa di questi sette miliardi mangia in modo soddisfacente almeno due volte al giorno, non disdegnando carne e pesce, si può ipotizzare che qualche centinaio di milioni di animali finiscono giornalmente sotto i nostri denti. Pesci, quadrupedi, bipedi, volatili, allevati od allo stato naturale, vengono sacrificati sul nostro desco.
E, se per i grandi quadrupedi ci vogliono le ganasce di numerosi umani per farli scomparire negli stomaci, un solo umano è sufficiente per far scomparire alcuni piccoli volatili. O pesci. Secondo uno studio, nel 2006 sono state mangiate 110,4 milioni di tonnellate di pesce pescato od allevato, circa 300.00 tonnellate al giorno.
Per non parlare di un minuto essere marino come il krill che può essere catturato in un’unica battuta di pesca in milioni di esemplari. E per non parlare delle uova o del caviale, fatto di tante piccole uova: mangiarli è come procurare un aborto.
Siamo responsabili di una colossale mattanza quotidiana.
Ma esseri viventi sono anche animali, non commestibili, che ci infastidiscono o ci arrecano qualche piccolo male, cosa che ci induce a sterminarli, quando possibile, senza pietà. Mosche, zanzare, tafani, vespe, papataci e vari altri tipi di piccoli volatili, se non fossero prolificissimi, si sarebbero da tempo estinti vista la feroce guerra che facciamo loro. E succede lo stesso per tanti animaletti che camminano, alcuni dei quali a molti fanno ribrezzo o paura e per i poveri moscerini che, d’estate, finiscono a milioni sui parabrezza delle nostre automobili.
Pertanto, non si è lontani dalla verità se si stima che gli animali uccisi dalla razza umana ogni giorno sono dell’ordine di miliardi. Uccisi, seppure in percentuale minore, anche dai vegetariani che rinunciano alla carne, ma non agli spray antizanzare. D’altronde, se è essere vivente tutto quanto può svilupparsi autonomamente, anche la lattuga vive e, in senso lato, può essere considerata, per chi ci crede, creatura di dio.
Ma sono esseri viventi anche i microorganismi del nostro corpo, i virus che causano malanni e che sterminiamo con vaccini, medicine ed altro.
Non c’è dubbio: l’uomo è un pericolosissimo serial killer.
Ettore Falconieri
efalconieri@bluewin.ch
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