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  Chierici, Chierichetti e Tabù
di Ettore Falconieri                    


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Ginevra, 28 Aprile 2008 - n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 -  27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85 - 86 - 87 - 88 - 89 - 90 - 91 - 92 - 93



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“Domenica siamo
ndati a lamadona...”

  Le tribu’ nascoste, qua e là, in qualche giungla saranno anche felici, ma sono rimaste allo stato primitivo perché non sono andate a guardare cosa c’è al di là del loro fiume delle loro montagne, per curiosare, conquistare, commerciare. Tutte le comunità umane che hanno progredito, creato civiltà, fatto conquiste, creato imperi, si sono mosse. Gli atlanti geografici delle migrazioni degli ultimi tremila anni danno una immagine visiva impressionante dell’ansia degli esseri umani a muoversi. Come constatiamo anche ai nostri giorni.
  Ma gli uomini si sono mossi, si muovono, anche per divulgare la loro religione, primi tra tutti, arabi e cristiani. Questi ultimi con francescani prima, con gesuiti poi, che affrontavano viaggi verso un ignoto sconosciuto con peripezie e pericoli di ogni sorta.
  Ma anche i singoli si sono mossi verso mete lontane, i luoghi sacri, per guadagnarsi la vità eterna, per redimere peccati, per chiedere grazie.
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"I Chierici siamo Noi" di Ettore Falconieri
  Sin dai primi secoli della nostra era si andava a Gerusalemme, viaggio che, oltre che a durare mesi, era una vera e propria avventura con il rischio di essere uccisi, fatti schiavi, depredati, anche da padroni di navi che vendevano a caro prezzo il transito marittimo. Una volta a Gerusalemme, nel sesto secolo, si poteva fare anche un piccolo detour per andare a onorare san Simeone lo stilita che visse su una colonna parlando con angeli e dio per 45 anni. I testi storici e sacri non dicono se qualcuno desse, ogni tanto, una pulitina attorno alla colonna.
  E chi era stato a Gerusalemme, tornando sano e salvo, veniva guardato con rispetto ed ammirazione da tutti. Così come i mussulmani che erano stati alla Mecca. Il più noto viaggiatore arabo, il marocchino Ibn Battuta era uomo colto e vissuto, ma anche per il fatto di essere stato alla Mecca, riuscì a farsi mantenere e trattare come un signore dalle comunità islamiche che incontrò durante oltre venti anni di viaggi dal Mediterraneo alla Cina, nel XIV secolo.
  Poi nacquero altri luoghi sacri. Se i cultori di Shiva andavano in pellegrinaggio nei templi dove si adorava il Linga (fallo), i cristiani iniziarono ad andare in tanti altri posti, dove eventi miracolosi o presunti tali avevano contribuito a creare templi, basiliche, fonti sacre. E naturalmente a Roma.
  Il viaggio, sempre impegnativo e faticoso, era considerato il sacrificio, il prezzo da pagare per guadagnare paradisi, santità, favori. Ma, forse per coloro che viaggiare non potevano, sorsero anche santuari noti solo nel circondario dove statue od immagini miracolose potevano essere utili surrogati di mete sacre più lontane.
  Come il santuario di Monte Berico a Vicenza.
  Dove, nel marzo del 1954, andò con la famiglia un bambino. Ecco cosa scrisse nel suo tema a scuola.

  Catron, 6 marzo 1954

  Tema: una gita

  Domenica siamo ndati a lamadona demonteberico a chiedere la grassia par miasorela che è maridata da cinque ani e no a gnanca tosatei.
  Siamo andati, poi siamo pregati, poi siamo mangiati, poi siamo vegnuti casa.
  O che siamo pregati male o che no si siamo capiti co la Madona, fatostà che è rimasta insinta laltra sorela che no è gnanca maridata.

   Ettore Falconieri
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N. copie:

Ettore Falconieri, genovese, operatore finanziario a Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo alla redazione de Il Mattino di Napoli.
Ha pubblicato Il RITORNO DEI LUPI (Lombardi), una novella filosofica e ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti (Archinto).
In I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro (SeBook ed Ex Libris - Simonelli Editore) Falconieri ritorna, sulle riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI».

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di
Luciano Simonelli


 

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