Ci vorrebbe una rivoluzione etica in Italia
Guidata da un leader politico popolare e senza scheletri nell’armadio.
Le democrazie occidentali mature hanno, ciascuna, i propri modi di essere, di intendere la vita collettiva e la politica, di organizzare la convivenza.
Hanno valori propri che derivano dalla loro storia recente e lontana, che si differenziano anche di molto da quelli di altre democrazie. Ma hanno tutte un minimo comune denominatore etico che delimita l’ambito di comportamento di singoli cittadini e di chi ha responsabilità in ogni campo.
Tranne l’Italia.
In Italia sono tollerati comportamenti e trasgressioni che altrove verrebbero puniti e causerebbero la fine di una carriera se compiuti da chi ha incarichi di responsabilità.
Se, per tocco magico, venissero applicati di colpo in Italia i valori etici fondamentali e le deontologie professionali di altre democrazie si spopolerebbero parlamento, amministrazioni locali, redazioni di giornali, magistratura, vertici finanziari, enti religiosi e così via.
E tantissimi singoli cittadini si vergognerebbero di piccole riprovevoli azioni, di evasioni fiscali, di omissioni e violazioni, note e non celate, che sono diventate per molti la normalità e che hanno creato la maggiore economia in nero delle democrazie occidentali.
Questa situazione è figlia anche della nostra storia, del fatto che la gente non sente lo Stato come parte di qualcosa che le appartiene ma, più recentemente, deriva anche dal fatto che la politica non ha più alcun prestigio ed è rappresentata da troppi personaggi che danno il cattivo esempio e che anche il cittadino qualunque, dai comportamenti suesposti, giudica indecenti.
Ma è certo che un leader politico, popolare e dal comportamento ineccepibile, che potrebbe presto apparire, sarebbe in grado di avviare un lento, ma costante miglioramento dell’etica collettiva. Soprattutto parlando, e facendo parlare chi ha titolo per farlo, al popolo italiano, ricreando una fiducia reciproca tra stato, politica e cittadini. Spiegando che la somma di tante piccole violazioni ed evasioni, causa, tra l’altro, un aumento del peso fiscale. Cercando di creare una solidarietà collettiva ed anche una qual fierezza dicendo: in qualche anno daremo al mondo l’esempio di come abbiamo migliorato la nostra etica collettiva. E, contemporaneamente con l’aiuto della pubblica opinione, dimettendo o facendo dimettere dalla politica e dalla burocrazia gli indegni, senza ascoltare le loro recriminazioni ed invettive. Quando si bonifica una palude non si chiede il permesso alla rane.
Le Italiane e gli Italiani avranno anche tanti difetti, ma non sono fessi e capirebbero, perché sanno che è arrivata l’ora del cambiamento.
Come ha detto Victor Hugo:
“Nessuna potenza al mondo può fermare un’idea la cui ora è venuta.”
Ettore Falconieri
@ettorefalconier
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