Boscimani o ippopotami?
Tempo fa, alcuni zelanti animalisti erano molto preoccupati perchè i Boscimani del Kalahari, in Africa, si mangiavano gli ippopotami. Esperti cacciatori, con freccette avvelenate riuscivano ad abbattere anche quei grossi animali che rappresentavano per loro un’importante risorsa alimentare. Ma, se non si fosse posto un freno a quella caccia, gli ippopotami, che erano già pochi, avrebbero potuto estinguersi in quella parte dell’Africa. D’altra parte, anche i Boscimani avrebbero pouto ridursi a pochi e poi estinguersi se non avessero trovato altro cibo in misura sufficiente ad alimentarsi.
Si pose, pertanto, l’aspro dilemma: salvare i Boscimani o salvare gli ippopotami?
Si decise di optare per gli ippopotami ed i poveri Boscimani furono messi in una riserva al di fuori delle loro terre ancestrali e fu loro anche vietato di andare ad attingere acqua in un pozzo che da generazioni li dissetava, perchè era nel Central Kalahari Game Riserve e doveva servire solo per gli animali di quella riserva.
Un esempio drammatico del fanatismo che spesso muove coloro che, partendo da un ragionevole desiderio di salvare e rispettare la fauna, eccedono facendolo a danno degli umani.
Spendendo anche molti soldi. Come hanno fatto quelli dello zoo di Berlino che hanno inpiantato un’anca artificiale ad una tigre di otto anni, Girl il suo nome, che soffriva, meschinella, di artrosi. O come faranno coloro che hanno creato un fondo al quale stanno affluendo parecchi soldi per salvare una certa tigre asiatica. O le varie iniziative per salvare questa o quella specie dall’estinzione.
Meno costoso è l’impegno di circa sessanta volontari che, tra marzo ed aprile, si schierano lungo certe strade del Cantone di Friburgo in Svizzera per facilitare alle rane di attraversarle, tranquillamente con un lento saltino dietro l’altro, senza finire sotto le ruote di semoventi. Così facendo non aiutano le rane a modificare d’isitnto i percorsi delle loro corte transumanze e le rendono uomo dipendenti.
E si potrebbero fare tanti altri esempi.
Ogni giorno, nelle zone più arretrate del nostro mondo, muoiono centinaia di esseri umani che, come affermano le organizzazioni umanitarie, potrebbero essere salvati con un Euro al giorno per acquistare cibo o medicinali. Non sarebbe meglio e più intelligente salvare meno animali e più umani?
Il rispetto per gli animali è un segno di civiltà ed in alcune democrazie gli animali sono più rispettati di quanto non siano gli esseri umani, specie se di sesso femminile, in altri paesi. Ma meno fanatismo ed un poco più di realismo non guasterebbero.
Anche perchè alla base di alcuni di questi comportamenti c’è anche tanta ipocrisia e si fa finta di non sapere che, ogni giorno, i circa sei miliardi di abitanti del pianeta uccidono, per nutrirsi, circa un miliardo di animali. Dai krill che si pescano a milioni, alle balene, ai pesci vari, alla cacciagione, agli ovini, ai bovini, ai suini, ai gallinacei. Ed alcuni si mangiano anche cani, formiche, serpenti ed altri animaloni od animalini non graditi ad altri popoli.
E se gli abitanti del pianeta così non facessero, loro sì che si estinguerebbero in fretta.
E più in fretta degli animali anche perchè si scannerebbero tra di loro con esuberanza per accaparrarsi qualche foglia di lattuga in un campo.
Sappiamo che centinaia, forse migliaia, di animali si sono già estinti nel tempo e, secondo un recente studio apparso su Nature, una delle più prestigiose riviste scientifiche, nel giro di qualche secolo due terzi degli animali ora viventi si estingueranno.
Allora, perchè sottrarre denaro alla nostra sopravvivenza?
Ettore Falconieri
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