Preti pedofili e lacrime
di coccodrillo
A metà febbraio i maggiori esponenti della chiesa cattolica irlandese si sono riuniti in Vaticano alla presenza del papa per chiedere scusa dei comportamenti di molti sacerdoti pedofili che per decenni hanno rovinato la giovinezza e, per alcuni, anche la vita di migliaia di bambini e di giovani. E, naturalmente, hanno promesso che ciò non succederà più.
Si sono letti articoli di plauso per la chiesa di Roma che finalmente prendeva atto, pubblicamente, del problema. Ed il (presunto) illustre consesso di uomini riccamente bardati dei loro variopinti orpelli è stato abbondantemente filmato e fotografato come si conviene ad un evento che alcuni ottimisti o forse ipocriti hanno definito storico.
Non era un avvenimento storico, era una colossale presa in giro perché i vertici della chiesa conoscevano da decenni i comportamenti di troppi preti in Irlanda ed in numerosi altri paesi.
Li conoscevano perché erano stati segnalati e documentati da molti, anche da magistrati, ma avevano fatto sempre finta di niente, usando ogni mezzo per nascondere quanto succedeva, non prendendo provvedimenti contro i mostri pedofili, spesso proteggendoli, plagiando e minacciando le vittime affinchè mantenessero il silenzio.
L’unico provvedimento che, talvolta, veniva preso era quello di spostare il prete pedofilo da una parrocchia all’altra, da una istituzione religiosa all’altra. Naturalmente, non informando coloro che avrebbero avuto a che fare con quel religioso di come si era comportanto in precedenza. Con la conseguena che il pedofilo faceva nuove vittime anche nel suo nuovo posto di lavoro.
Si è parlato molto di tale scandalo negli Stati Uniti dove, tra l’altro, un alto magistrato ha invano e ripetutamente chiesto la collaborazione dei vertici della chiesa senza mai ottenere risposta, al punto da fargli dire che la chiesa di Roma si era comportata peggio della mafia. Chiesa di Roma che diede anche un incarico di prestigio ad un alto prelato statunitense, rifugiatosi a Roma, notoriamente colpevole di silenzi e di protezione di pedofili.
Si parla ora dell’Irlanda, anche se lo si sapeva da tempo. Si parla meno di quanto è successo in Austria e, recentemente, in Germania. Ed ancora meno di quanto avvenne in Brasile e si può presumere di quanto è avvenuto e continua ad avvenire in altri paesi.
Anche in Italia, dove i casi segnalati sono presto finiti nel silenzio, grazie anche alla libidine autocensoria di buona parte della stampa nostrana, tra l’altro incapace di fare la differenza tra la fede religiosa di molti, che comunque va rispettata, ed i reati dell’oligarchia sacerdotale.
Tutto quanto precede è confermato da atti giudiziari, da confessioni di pedofili e vittime, da inchieste, la più famosa delle quali e quella della Bbc, nonchè da atti, fatti e documenti. Buona parte dei quali sono reperibili su internet. Basta cercare “ preti pedofili”
E su internet si può anche trovare conferma documentata che papa Ratzinger, nel 2001 quando era al vertice della Congregazione per la dottrina della fede confermò il divieto ai fedeli di testimoniare in tribunali civili per reati relativi ad abusi sessuali. Cioè, tu, vittima dei preti pedofili, devi stare zitto. Comportamento da codice penale.
E lo stesso prelato, divenuto papa, ha ora il coraggio, un giorno sì e l’altro anche, di dirci come comportarci? E nel corso di una visita recente in un aeroporto di ponzare che nel controllo dei passeggeri bisogna rispettare la dignità umana ? Ha ancora il coraggio di menzionare la dignità umana? Non avevano dignità umana le giovani vittime costrette e plagiate al silenzio?
Il fatto è che la chiesa di Roma è da sempre alla traina della società civile dei paesi liberi. Come in tantissimi altri casi, dalla millenaria persecuzione degli ebrei in poi, anche nel caso dei preti pedofili ha continuato a comportarsi con arroganza, a difesa dei suoi dogmi, del proprio potere terreno e della capacità di condizionamento dei credenti, finchè non si è resa conto che la società civile non lo tollerava più ed ha fatto marcia indietro. Dopo essere stata a lungo indifferente alle sofferenze del popolo ebreo, lo è stata anche per migliaia di giovani vittime.
Ma le lacrime di coccodrillo non riparano l’immenso male fatto. Né sono garanzia che in altri contesti la chiesa rispetterà, in tutto e per tutto, i valori della società civile dei paesi democratici, cioè la tolleranza, la libertà, la dignità degli individui. Ed il diritto di ragionare con la propria testa, senza imposizioni di dogmi e preconcetti superati.
Ettore Falconieri
efalconieri@bluewin.ch
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