Tempo fa si navigava solo con sestante, bussola e guardando le stelle.
Nessuno dei campioni contemporanei delle navigazioni a vela, facilitate da tanti marchingegni, sarebbe capace di fare quello che fece nel 1789 l’inglese William Bligh ( 1754-1817 ) comandante del Bounty, una fregata della Royal Navy,
che è in mare dal dicembre del 1787 e che, dopo aver lasciato Tahiti, subisce un ammutinamento il 28 aprile del 1789.
La vita a bordo delle navi era allora durissima e il comandante era un dittatore assoluto. Forse per la durata del viaggio o per la rigidità del comandante, ma soprattutto perchè l’equipaggio, a Tahiti, aveva anche provato i piaceri che le donne del posto concedevano senza difficoltà, il comandante in seconda Fletcher Christian organizza la ribellione e mette il Bligh con 18 marinai rimastigli fedeli su una scialuppa.
Gli ammutinati, dopo essere ripassati da Tahiti per caricare alcune donne, sbarcano nella isoletta di Pitcairn e affondano la nave per non venire scoperti da altre navi di Sua Maestà Britannica ed essere impiccati.
Si uccideranno tra di loro per vari motivi e superstiti e discendenti verranno scoperti solo per caso nel 1814.
La scialuppa, sette metri di lunghezza in cui sono pigiati in diciotto oltre al Bligh, non ha ponte, ha un albero con velaccio e remi. Ci sono pochi viveri, un sestante e poco altro. Si allontana dal Bounty il 29 aprile ed inizia a navigare puntando su Timor.
Le vicissitudini sono immense. Se non c’è vento si rema. Piogge torrenziali riempiono la scialuppa che va svuotata con mezzi di fortuna per non affondare. Il mare ora è calmo, ora molto agitato. Si soffre il freddo e si è fradici. Terminati acqua e viveri si approda in qualche isoletta per reperire qualcosa e, in una, gli aborigeni ammazzano un marinaio. Ma si digiuna piu’ che mangiare e ci si disseta con la pioggia quando c’è.
Ma il Bligh, che comanda come sul Bounty e nessuno discute i suoi ordini, tiene anche un diario giorno per giorno e non si sa come riesca a scriverlo e proteggerlo dal bagnato.
Il 20 maggio : …. ho dato due cucchiaini di rum ai marinai….
Il 25 maggio : …..un uccello simile a un piccione si è avvicinato troppo a l’abbiamo catturato con le mani…l’ho diviso in diciotto parti… si è mangiato tutto anche pelle e ossa….
Il 6 giugno un altro uccello viene catturato con le mani :
…il sangue è stato diviso per tre e dato a quelli piu’ deboli… ho ordinato che l’uccello sia tenuto per il giorno dopo con una quarto di pinta d’acqua come zuppa e mezza pinta per quelli piu’ bisognosi….
Naturalmente, Bligh, che conosce bene quei mari, è sempre concentrato sulla navigazione e sul suo diario annota tutto quanto serve a mantenere la rotta, correnti, venti e riesce a calcolare la sua posizione anche con l’aiuto delle isole che incontra.
E il 14 giugno arriva a Timor con i marinai in condizioni
fisiche disastrose, ma vivi. Ha navigato, con velaccio e remi, per 3.618 miglia (6701 Km) in 47 giorni, 77 miglia al giorno.
Da Timor, colonia olandese amica, tornerà in Inghilterra, sarà sottoposto a corte marziale perchè con gli ammutinamenti non si scherza, ma sarà assolto e avrà vari incarichi successivi tra i quali quello di governatore del Nuovo Galles del Sud in Australia e terminerà la carriera come vice ammiraglio della flotta.
Che personaggio !
Ettore Falconieri
twitter@falconierettore
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