I cannibali erano tra noi La storia insegnata ha qualche tabù. Non parla, per esempio, della schiavitù che è durata secoli sino all’Ottocento ed ha rappresentato una parte significativa dei commerci nei paesi del Mediterraneo ( vedi 20 .) Ed ha relegato in Africa il cannibalismo, ma la carne umana, in determinati momenti e contesti, è stata cibo anche dalle nostre parti. Secondo Libro dei Re : Samaria è assediata, si muore di fame e due madri si accordano per mangiare a turno i rispettivi figli. Geremia (Ger,19,9): «Farò loro mangiare la carne dei figli e la carne delle figlie…». Rodolfo il Glabro, XI secolo (Cronache dell’Anno Mille), scrive che durante la carestia del 1033 carne umana era in vendita al mercato. Durante la terza Crociata, 1190, Riccardo Cuor di Leone si ammala e il medico gli prescrive di mangiare solo carne di maiale, ma il cuoco, non trovatala, gli serve la carne di un grasso saraceno ucciso, aromatizzata con spezie piccanti e zafferano. Fra Giovanni da Pian del Carmine inviato dal Papa a incontrare il Gran Khan, nel 1245, scrive nella sua «Historia Mongalorum» che i Mongoli mangiavano anche carne umana. Bernardino da Siena (1380-1440) racconta che i resti dei nemici massacrati finivano venduti come altra carne. E che il cuore dell’inimico viene strappato dal petto e divorato crudo. E a Perugia, nel 1500, «….Filippo di Braccio diede di morso al cuore pulsante di Astorre Baglioni…». Come risuIta da varie testimonianze e testi, i primi coloni inglesi sbarcati nel nuovo mondo, essendo insufficienti i loro primi e miseri raccolti, dovettero cibarsi anche dei loro morti disseppelliti. D’altronde la saga dell’orco che mangia i bambini nasce dal fatto che, in periodi di carestia, uomini affamati cercavano, per nutrirsi, soprattutto bambini più teneri degli adulti e più facile preda. ============= Citazioni tratte dal libro «Il Fiero Pasto» della professoressa Angelica A. Montanari edito da Il Mulino. Dei cannibali sudamericani parla in dettaglio il marinaio tedesco Hans Staden nel suo libro «La mia prigionia tra i cannibali» (EDT editore), i Tupinanmba, nel 1553, e descrive i loro gusti culinari. Il prigioniero viene ucciso con una grande botta sulla testa dopo che gli è stato tappato il fondo schiena perchè non fuoriescano le prelibatezze che vi sono dentro che, con le interiora, vengono bollite e date a donne e bambini, zuppa che chiamano Mingau. Come dicevano gli antichi Romani, «De gustibus non est disputandum».    Ettore Falconieri    twitter@falconierettore    Inserisci i tuoi commenti su - The Web Park Speaker's Corner su facebook Tutta la verità sull'Italia in un Pamphlet che altri editori avrebbero voluto pubblicare ACQUISTA! Ettore Falconieri, genovese, operatore finanziario a Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato Il RITORNO DEI LUPI (Lombardi), una novella filosofica e ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una filosofia di tutti (Archinto). In I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro (SeBook ed Ex Libris - Simonelli Editore) Falconieri ritorna, sulle riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI». Nel 2009 Ettore Falconieri firma un nuovo eBook/ExLibris: «Non ci siamo annoiati» (Simonelli), la saga di una grande famiglia italiana nell'arco di quattro generazioni.