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L'economia ha bisogno di trasparenza
La parola economia, ragionando in termini essenziali ed elementari, esprime tutto quanto attiene al soddisfacimento dei bisogni dell'uomo - nutrirsi, coprirsi, darsi un tetto, proteggersi, istruirsi, divertirsi etc - , alle modalità usate dal singolo e dalla collettività per procacciarsi i mezzi necessari a tale soddisfacimento ed alle regole ed ai comportamenti che si instaurano e si adottano nel provvedere, maneggiare, scambiare tali mezzi.
I bisogni da soddisfare variano nel tempo a seconda della civiltà, delle abitudini, dell'organizzazione sociale, del contesto geografico e climatico, della povertà o del benessere dei singoli e delle comunità, ma rispondono sempre ad una esigenza naturale, istintiva della nostra natura, siano essi essenziali come trovare cibo o di che coprirsi oppure superflui come abbuffarsi di prelibatezze o addobbarsi di abiti pregiati. Uccidere un animale per nutrirsi e proteggersi dal freddo con la sua pelliccia od andare in vacanza alle Seychelles per riposarsi o per poi raccontarlo sono comportamenti economici simili perchè manifestazioni del nostro essere e dei suoi variegati bisogni.
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L'economia è in sè eticamente neutra, non è nè male nè bene. Come un bastone, utile per appoggiarvisi, ma anche per colpire, a seconda di come viene maneggiato, l'economia è condizionata dai comportamenti messi in opera dai singoli e dalle comunità per procacciarsi e gestire quanto serve a soddisfare i bisogni, qualunque essi siano. Ci conosciamo da millenni e sappiamo che è nella natura di molti di noi appagarsi sempre di più anche a scapito di altri ed esibire quanto si possiede.
Strascichi nuziali, esibizione di stoffa inutile od opulenti paramenti sacerdotali, del tutto superflui, presenti in tante civiltà e religioni anche in comunità poverissime, ne sono facile esempio.
Per cui, come per tante altre manifestazioni del vivere, i nostri comportamenti economici vanno regolamentati in modo che la libertà economica del singolo non offenda o limiti quella del prossimo.
Libertà economica che, come insegna anche tanta storia recente, va regolamentata nell'interesse di tutti, ma non oppressa o soppressa in nome di visioni della società che prescindono dalla natura dell'uomo.
Anche in economia c'è chi zoppica, chi cammina e chi vuol correre. E' quindi naturale fare in modo che chi corre non travolga gli altri più lenti, ma è innaturale proibire la corsa.
Tutte le religioni, in un modo o nell’altro, si sono occupate di fatti economici, spesso scordando che i comportamenti dell’uomo ad essi relativi sono sostanzialmente istintivi e le leggi dell’economia hanno, in un certo senso, la certezza delle leggi della fisica.
La regolazione dei comportamenti economici in modo che creino il massimo benessere collettivo possibile, ma mantenendo contemporaneamente, per quanto umanamente possibile, equità, libertà e giustizia, è l’anelito delle democrazie che cercano il migliore compromesso tra il desiderabile ed il possibile nel gestire le libertà anche economiche del singolo e di tutti.
E sono le democrazie che hanno espresso la necessità che cose, vicende e comportamenti economici avvengano e siano gestiti con trasparenza, in modo che siano noti e sottoposti al giudizio di tutti i cittadini. E affinchè ne possa essere controllata la rispondenza alle leggi ed alle norme etiche accettate dalla comunità.
E ciò vale per il singolo come per società, enti vari e per lo stato, i bilanci dei quali sono pubblici.
Chi non rispetta la trasparenza è perché o viola la legge, e quindi deve nascondere il malfatto. o ha qualcosa da nascondere.
Come la chiesa di Roma ed enti religiosi direttamente od indirettamente ad essa correlati, che hanno in Italia, oltre che nel mondo, un patrimonio immenso che si guardano bene dal rendere noto, anche se il più elementare rispetto per i valori fondamentali del cristianesimo le renderebbero necessario.
Ettore Falconieri,
genovese, operatore finanziario a
Ginevra, ha collaborato in gioventù con Giovanni Ansaldo
alla redazione de Il Mattino di Napoli. Ha pubblicato
«Il RITORNO DEI LUPI» (Lombardi), una novella filosofica e
«ABBASSO I CHIERICI - Arringa di un incolto per una
filosofia di tutti» (Archinto). «I CHIERICI SIAMO NOI - Le religioni dovrebbero fare un passo indietro»
(SeBook ed Ex Libris -
Simonelli Editore)
Falconieri ritorna, sulle
riflessioni già sviluppate nel precedente «ABBASSO I CHIERICI -
Arringa di un incolto per una filosofia di tutti» focalizzandole
sulle religioni.
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