I preti e i mafiosi
E'il titolo di un libro del Prof Isaia Sales, docente di storia della criminalità organizzata all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. E’ uscito agli inizi del 2010 e, considerato quanto vi è scritto, ci si sarebbe aspettati venisse recensito o citato con il massimo rilievo sulle pagine dei giornali. Invano. Come su tanti argomenti che evidenziano comportamenti ambigui od inaccettabili della chiesa di Roma è scesa la solita, plumbea cappa di silenzio.
Il prof Sales, citando fatti storici certi, atti giudiziari, denuncie, testimonianze e documenti vari, dimostra che il clero cattolico è colluso senza ombra di dubbio, e da sempre, con la criminalità organizzata quali mafia, ‘ndranghenta, camorra.
Quasi tutti i criminali si dichiarano cattolici osservanti, legati spiritualmente a questo o quel santo od alla Madonna, si circondano di santini e testi sacri, spesso trovati in abitazioni, covi segreti o tasche e trovano una motivazione pseudoreligiosa anche per i loro crimini più efferati. Quindi, secondo la chiesa, sono fedeli che possono essere compresi e perdonati, tanto più che sono generosi con le istituzioni religiose, con chiese e parrocchie e che vanno a messa e prendono parte attiva alle manifestazioni religiose quali processioni e simili.
Non solo. Nelle piccole comunità, in rioni, in paesi e cittadine, in mano alla criminalità organizzata, tutti sanno che chi comanda è il capo locale delle varie famiglie di mafia, ‘ndrangenta, camorra e la chiesa di Roma, si sa, preferisce stare dalla parte del potere.
Ecco alcuni dei tanti casi citati nel libro. L’arcivescovo di Palermo che dichiara che la mafia non esiste. Frati criminali che si fingono mediatori tra famiglie di rapiti e rapitori, ma sono loro i rapitori. Processioni dove accanto alle autorità religose ci sono noti pregiudicati e criminali. Latitanti, ricercati dalla giustizia che sono in costante contatto con sacerdoti, che li sposano, li confessano, li benedicono. E si guardano bene di fare il loro dovere di cittadini denunciandoli. Pluriomicidi sanguinari che vengono considerati pecorelle smarrite. Criminali il cui telefono è sotto controllo che possono usare il telefono della loro parrocchia per chiamare e farsi chiamare, con la complicità del parroco. E così via.
E sui pochissimi eroici sacerdoti che si sono opposti alla criminalità organizzata, pagando anche con la vita, è calato il vergognoso silenzio delle autorità religiose, usualmente pronte a definire martiri, cattolici di paesi lontani.
Mentre gli altrettanto pochissimi che “non si sono adeguati”, ma senza farsi ammazzare, sono stati trasferiti in altri lidi affinchè non turbassero la serena e lunga convivenza tra chiesa cattolica e criminalità.
Naturalmente la chiesa motiva questi comportamenti con considerazioni teologiche e dottrinarie, confermando di ritenersi al di fuori delle istituzioni laiche, indifferente allo Stato Italiano ed alle sue leggi.
Tutto questo fa rabbrividire, ma molti non ci crederanno, grideranno contro lo scandaloso attacco a madre chiesa e baciapile di professione scenderanno in campo per ingiuriare chi si è limitato ad esporre fatti.
Ma questa è la realtà ed il libro del prof Sales lo documenta.
E fin che durerà, il popolo italiano potrà scordarsi di poter debellare le criminalità organizzate.
Ettore Falconieri
efalconieri@bluewin.ch
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