Certi brani di musica ispirano ad alcuni un sentimento di forte emozione, di passione, di aspirazione a qualcosa che non si riesce a definire, ma che si percepisce come sublime, inarrivabile, misterioso.
E danno la sensazione che, oltre, ci sia qualcosa, anche se non si sa cosa potrebbe essere e che induce a guardarsi dentro per meglio capire.
Ma la musica non è che un aggregato di rumori, suoni, vibrazioni che, uniti assieme in successione, creano quelle sensazioni. Rumori, suoni, vibrazioni che possono essere letti ed interpretati come numeri, come successioni ed aggregati di numeri che compongono formule, teoremi, sistemi coerenti di valori-suono, cioè armonie, brani musicali. Ne deriva che se le note sono assimilabili ai numeri e possono, quindi, essere interpretate come numeri, si può ragionare di esse come in matematica.
Ma...
Il più grande logico di tutti i tempi, Kurt Goedel (1906-1978), ha dimostrato, con suoi due teoremi della incompletezza, che “in ogni sistema matematico di numeri coerenti esiste una formula che non è né dimostrabile, né confutabile”. E che “una teoria matematica coerente non è dimostrabile all’interno della teoria stessa”.
Allora, applicando alla musica, aggregato razionale di note coerenti paragonabili a numeri, i due teoremi, si potrebbe dedurre quanto segue.
Come in matematica ci sono sistemi e teoremi che non possono essere dimostrati in se stessi e contengono una formula che non può essere né dimostrata, né confutata, anche in musica l’aggregato razionale che crea l’armonia della musica, non è comprensibile né dimostrabile in se stesso e contiene una formula che non può essere né dimostrata, né confutata.
Ne deriva che nulla vi è nella musica oltre alla materialità del suono che giunge alle orecchie e, di conseguenza, le sensazioni che alcuni provano sentendo musica classica sono solo una vuota ed illusoria sensazione dell’uomo sognatore.
E come, grazie a Goedel, il fantasma dell’incertezza ha preso a serpeggiare nella matematica, anche in musica l’incertezza è la realtà che si maschera di illusione su qualcosa che non c’è e che è dimostrabile solo in sogno.