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Ravenna,
25 luglio 2007
Ti sei perso una cosa...Le
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...ed ecco lo spray
per i timidi
È proprio vero che il caldo nuoce e lo dimostra il fatto che in questo periodo di grande afa le notizie strampalate che arrivano dal mondo della scienza danno proprio l'idea di essere state partorite da gente con il cervello fuori squadra. Nella scorsa "Bollicina" ho parlato della pillola che cancellerebbe i ricordi sgradevoli e stavo per riprendermi dallo stupore quando leggo oggi un'altra clamorosa notizia.
Timidi di tutto il mondo esultate, perché sta per arrivare il rimedio giusto!
Non è una pillola, ma uno spray nasale, da portare in tasca e da usare nelle situazioni di emergenza. Dalla bomboletta, infatti, dovrebbe uscire una soluzione studiata bell'apposta da scienziati svizzeri per rendere disinibite anche le persone più introverse. Dentro alla nuvoletta ci sarebbe una forma sintetica di "ossitocina", un ormone prodotto dal nostro organismo quando siamo innamorati.
Questa proprio non la sapevo!
Ricordo i momenti di ansia (ecco, in quei casi sì che mi avrebbe fatto comodo questo miracoloso spray!) quando ci si lambiccava il cervello alla ricerca delle parole giuste da passare alla ragazza della quale si era innamorati. Cara ti amo? Macchè, troppo banale. Cara, sono notti e notti che non dormo pensando a te. Macché, nemmeno questa dichiarazione sembrava funzionare. Oggi, invece, tutto sarebbe più facile. Il ragazzo si recherebbe all'appuntamento con la bomboletta in tasca e all'apparire all'orizzonte della amata si inalerebbe nelle narici la miracolosa nuvoletta e passerebbe subito all'attacco dicendole: "Cara, da quando ti ho incontrata secerno ossitocina a tutta birra".
C'è però qualcosa che non mi torna. Dopo aver fatto un giro in internet, infatti, sono venuto a sapere che questa "ossitocina" è un ormone la cui azione principale è quella di stimolare la muscolatura liscia dell'utero e pertanto non essendo provvisto di tale organo mi chiedo cosa potrebbe stimolare in un uomo un ormone del genere. La "ossitocina", inoltre, sarebbe anche responsabile dello stimolo delle cellule dei dotti lattiferi delle mammelle.
Sono un po‚ sovrappeso, d'accordo, ma ancora non mi sembra di essere dotato di pive galattofore! Le perplessità, come vedete, aumentano notevolmente! Mah!
Ditemi voi come si possa dar credito a notizie del genere che illudono la gente con questi rimedi. Come i "cerotti" per smettere di fumare. Gli unici cerotti che funzionano per questo scopo credo siano quelli da applicarsi sulle labbra per chiudere ermeticamente la bocca!
Io ho smesso di fumare il 20 agosto del 1980 e dunque a conti fatti sono quasi ventisette anni e se proprio lo volete sapere un po' di voglia m'è rimasta ancora. Fumare era bello, ma poi all'inizio degli anni Sessanta giunse il rapporto Terry che per davvero terr-y-orizzò tutti gli emuli di Bogart. Il clima era quello della caccia all'untore e tanto per cominciare si eliminò la pubblicità delle sigarette dalle riviste, a cominciare da "Selezione" che per prima dette l'esempio.
Andò decisamente peggio a un certo Walter Raleigh che nel 1565 fu decapitato a Londra per aver portato dalla Virginia un bel carico di tabacco e pipe unitamente a un indigeno col ruolo di "istruttore". L'ostracismo nei confronti del tabacco continuò nel Seicento: nell'impero ottomano i fumatori erano messi alla gogna mentre in Iran ai mercanti di tabacco si tagliavano il naso e le orecchie. I cinesi erano più spicci e a chi fumava veniva tagliata la testa. Per i poveri fumatori, dunque, erano veramente dei tempi duri. E nel 1642 arrivò perfino la scomunica ad opera di Urbano VIII, il papa del processo di Galileo.
E dal momento che parliamo di fumo il pensiero corre agli immancabili divieti.
Il nostro è il paese del "severamente vietato". Avete mai considerato la questione? Dunque, a conti fatti, esistono due divieti: "Vietato fare qualcosa" e "Severamente vietato fare qualcosa". Conclusione: quando una cosa è vietata si può anche fare e il cartello del divieto diventa una faccenda pleonastica.
Con l'avverbio "severamente", invece, tutto cambia e il divieto diventa esecutivo a tutti gli effetti. Siamo veramente un paese in gamba. A questo punto credo che nel nostro paese sia vietato usare il buonsenso. Anzi, credo sia severamente vietato. Solo così si spiega come vanno le cose nel nostro beneamato paese.
Il che, diceva Guareschi, è bello ed istruttivo!
Franco Gàbici
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Giornalista Professionista, pluriennale esperienza, anche di direzione, in quotidiani, periodici e case editrici di libri, profonda conoscenza del Web e di tutti i maggiori software (da QuarkxPress a Word, OpenOffice, Front Page, BBedit, Adobe PhotoShop, Adobe Acrobat, Scansoft Pdf Converter Professional, DNL, ReaderWorksPublisher, Transmit, Fetch, Eudora, WinZip, WinRAR, StuffIt, ABBYY Fine Reader), in grado di operare professionalmente sia in ambiente Windows che Mac, utilizzando collegamenti FTP in ambedue le piattaforme, mette a disposizione la sua competenza esperienza e professionalitˆ come content webmaster, come coordinatore in remoto di team operativi per l'ideazione, lo sviluppo e l'aggiornamento di portali, come docente in corsi o master per la preparazione di professionisti della comunicazione online. Se interessati a questa figura professionale inviare una e-mail ad ed@simonel.com specificando nel Soggetto: Inserzione 4247A. Sarete direttamente contattati dall'interessato. |
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Franco Gàbici (Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno, Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze" de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante Alighieri". Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002; SeBook, 2004), "Buon Compleanno,ONLY YOU!" (Simonelli Editore, SeBook, 2005).
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