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"Secondo lei la Luna esiste
anche quando non la guardiamo?"
La considerazione potrebbe sembrare banale, se non
sciocca o priva di senso, ma uscita dalla bocca di Einstein assume un sapore
tutto particolare e profondo perché...
La Luna è uno spettacolo
sempre affascinante e questo mese di luglio ha un fascino tutto speciale
perché ci offre ben due lune piene. La prima ha mostrato il suo bel
faccione rotondo il 2 scorso e la prossima si presenterà nel nostro
cielo il 31. Non so se questa circostanza abbia reconditi significati,
ma quello che conta è che luglio, il mese omphalos dell’estate,
sia caratterizzato dalla bellezza del plenilunio anche se questo,
purtroppo, deve combattere non poco per farsi valere dal momento che
l’invadente inquinamento luminoso la fa da padrone. A questo punto
qualcuno potrà chiedersi cosa significhi omphalos e allora devo
dirvi che il termine è tratto dal greco e significa ombelico, vale a
dire quell’accessorio che da un po’ di anni a questa parte le ragazze
amano mostrare urbi et orbi e decorare pure con orecchini. Con lo stesso
termine è indicata la “Torre Martello”, luogo (o “topos”) famosissimo
dell’Ulisse di Joyce.
Ma torniamo alla luna. L’importante è che sia presente nel nostro cielo
con tutta la sua magia a inargentare le nostre notti. E mentre ammiravo
il nostro satellite mi son venute alla mente alcune considerazioni di
Einstein. Il grande fisico, mentre stava camminando dentro a un
bellissimo plenilunio, chiese a un suo collaboratore “Secondo lei la
Luna esiste anche quando non la guardiamo?”. La considerazione potrebbe
sembrare banale, se non sciocca o priva di senso, ma uscita dalla bocca
di Einstein assume un sapore tutto particolare e profondo perché con
quella considerazione apparentemente paradossale Einstein intendeva
porre sul tappeto uno dei problemi fondamentali della meccanica
quantistica e in particolare il rapporto fra l’osservatore e il mondo
esterno. E’ troppo caldo per addentrarci in discussioni di questo tipo,
però quello che volevo dirvi è che bisogna prender sul serio anche le
affermazioni più banali e a volte la scienza ha progredito proprio
perché qualcuno si è preso la briga di dare risposte a domande ritenute
sciocche o prive di senso.
E mentre osservo la luna penso anche che proprio in questo periodo la
sonda Cassini-Huygens ha fatto centro e il fatto da rimarcare è che
questa sonda fu lanciata nell’ottobre del 1997 e chi la lanciò fece pure
una previsione basata sulle precise leggi della meccanica. Disse che la
sonda sarebbe entrata in orbita attorno al pianeta Saturno il 1 luglio
2004 e in effetti ciò si è verificato puntualmente. Viviamo dunque in
una realtà regolata da leggi fisiche perfette, che però sembrano
funzionare solamente con le sonde spaziali. Treni, autobus, aerei, ai
quali è dato di coprire distanze molto più brevi rispetto a quelle
planetarie, sembrano invece appartenere a un mondo a sé dove si sa
quando si parte ma non si sa quando si arriva. E tutto questo conferisce
ai viaggi quel pizzico di imprevedibilità che li rende affascinanti.
Pensate che noia salire su una sonda spaziale e avere in tasca un
foglietto dove sono segnati tutti gli istanti del nostro viaggetto!
Ritornando a terra considero nuovamente la Luna e vi dico una cosa che
probabilmente vi lascerà di stucco. Avete mai notato la Luna quando si
alza sull’orizzonte? Sembra enorme. Mentre quando la Luna è alta sembra
più piccola, non è vero? E invece le due Lune sono perfettamente uguali,
ma gli astronomi sono destinati in eterno a non essere creduti. E invece
è proprio così. Provate a misurare il suo diametro e vi accorgerete che
il risultato della misura è sempre lo stesso. Si tratta di un effetto
psicologico. Altro non so dirvi. Ma so di non essere creduto. Triste
destino, quello degli astronomi quando parlano delle dimensioni
apparenti della Luna.
Ma non guastiamoci la poesia della Luna con questi discorsi che
riguardano il suo diametro. Certi discorsi fanno proprio venire la luna
storta e ricordiamoci che questo non è il mese più adatto per questo
genere di cose. Luglio ha due lune (piene) e due lune storte potrebbero
essere pericolose. Franco Gàbici
Simonelli Editore consiglia di leggere:
Gadda - Il dolore della
cognizione di
Franco Gàbici
Basta una e-mail a ed@simonel.com per
riceverlo comodamente a casa contrassegno
Franco Gàbici
(Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del
Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista
pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani
Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno, Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze"
de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante
Alighieri".
Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di
cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col
Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di
don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano
("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli
Editore, 2002) .
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