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di memoria, cultura e molto altro...




Rubrica ad aggiornamento settimanale


 

28 settembre 2003

 

 

 

 

 

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L'ultima stupidaggine on line è approdata felicemente su una pagina di televideo (per essere precisi si tratta della pagina 164 del 18 settembre scorso). In questa pagina, infatti, si annunciava una catastrofe finale, un po’ più soft di quanto non avesse immaginato Svevo nell chiusa della sua "Coscienza di Zeno", ma pur sempre catastrofe (devo averla citata in una mia lontana "Bollicina".
Ricordate?
Svevo conclude il suo romanzo così "Ci sarà un’esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie"). Un astronomo dell’università di Sidney, dunque, ha annunciato al mondo intero che, studiando l’esplosione di una stella simile al Sole avvenuta a 2500 anni luce dalla Terra, avrebbe dedotto che fra cinque miliardi di anni (anno più, anno meno) il nostro Sole diventerà una stella enorme, ingoierà in un sol boccone la Terra e l’umanità finirà di soffrire.
La data va messa in agenda. I più ansiosi, invece, è bene che facciano un nodo al fazzoletto.
Non credo, però, che l’astronomo australiano abbia affermato una bestialità simile spacciandola per scoperta, perché gli astronomi sono a conoscenza di queste cose già da parecchi anni. La storiella del Sole che ingrassa e che divora la Terra è raccontata sotto la cupola del mio Planetario quasi quotidianamente e pertanto non mi è dato di capire dove stia lo scoop. È più verosimile pensare che la notizia sia stata travisata dal giornalista che l’ha scritta e che evidentemente l’astronomo di Sidney abbia sicuramente annunciato qualcosa di radicalmente diverso. Ma la notizia arriva dall’Australia, dagli antipodi nostri, dove tutto va a rovescio rispetto a noi e pertanto non è da escludere che il giornalista abbia capito alla rovescio.
Ma dentro a questa notizia-stupidaggine ce n’è un’altra colossale. Tutti sanno, infatti, che il Sole (e dunque le stelle simili al Sole), giunto al termine della sua vita (quando cioè ha terminato di "bruciare" la sua riserva di idrogeno) evolve come "gigante rossa" e non può esplodere (in altre parole i modelli dell’evoluzione stellare indicano che il Sole non potrà mai trasformarsi in una "supernova").
L’altra stupidaggine è l’annuncio che la notizia sarà presto pubblicata sulla rivista della "Royal Astronomical Society". Sono proprio curioso di vederla pubblicata... nell’attesa ho pronta un’altra clamorosa notizia da mandare alla Royal Astronomical Society. Il 23 settembre scorso, infatti, siamo entrati nell’autunno e in quel giorno (equinozio d’autunno) il Sole sorge esattamente a est, come accade anche in occasione dell’altro equinozio (quello di primavera). I due equinozi sono le uniche giornate in cui il Sole sorge proprio a est (e tramonta a ovest). Bene. La notizia sensazionale potrebbe essere questa "Dal Planetario di Ravenna giunge una clamorosa notizia. Il 23 di settembre il nostro Sole è nato esattamente a est. La cosa non succedeva da…almeno sei mesi!".
Legato alla circostanza che il Sole ingoierà la Terra si racconta questo gustoso aneddoto. Il professor Mario Girolamo Fracastoro tenne una volta una pubblica conferenza (a Torino, mi sembra di ricordare) e a un certo punto comincia a parlare del Sole e dice "Fra circa cinque miliardi di anni il nostro Sole diventerà una enorme stella e ingoierà la Terra...". L’assemblea ascolta inorridita e per la sala corre un lungo fremito. A questo punto uno del pubblico si alza e chiede "Scusi, professore, potrebbe ripetere?" e Fracastoro, pazientemente, ribadisce "Fra circa cinque miliardi di anni il Sole ingoierà la Terra...". A questo punto il signore del pubblico si siede, emette un sospiro di sollievo e commenta "Meno male! Avevo capito fra cinque milioni!". Siamo veramente impastati di eternità.
Considerazione finale. L’annuncio del Televideo è molto significativo e la dice lunga su come sia trattata la scienza a livello di informazione. Tutti ne possono scrivere e le notizie passano senza che a nessuno salti in mente di controllarle. Immaginate voi cosa sarebbe accaduto se fosse comparso su una pagina del televideo la notizia che Dante Alighieri è l’autore de "I Promessi Sposi"? Apriti cielo. Qui, invece, si annuncia l’esplosione del Sole e nessuno batte ciglio. Il che, come avrebbe detto la buon’anima di Giovannino Guareschi, è bello e (soprattutto) istruttivo.

Franco Gàbici

 

Mario Girolamo Fracastoro non deve confondersi con il medico, astronomo e poeta Girolamo Fracastoro. Il primo, infatti, è nato nel 1914 ed è scomparso nel 1994, mentre il secondo, che fu medico, astronomo e poeta visse fra il Quattrocento e il Cinquecento (1478-1553).


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Gadda - Il dolore della cognizione  di Franco Gàbici
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Franco Gàbici (Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno, Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze" de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante Alighieri".
Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002) .

 

 

 

 

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