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94 95L' ultima
stupidaggine on line è approdata felicemente su una pagina di televideo (per
essere precisi si tratta della pagina 164 del 18 settembre scorso). In questa
pagina, infatti, si annunciava una catastrofe finale, un po’ più soft di quanto
non avesse immaginato Svevo nell chiusa della sua "Coscienza di Zeno", ma pur
sempre catastrofe (devo averla citata in una mia lontana "Bollicina".
Ricordate?
Svevo conclude il suo romanzo così "Ci sarà un’esplosione
enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei
cieli priva di parassiti e di malattie"). Un astronomo dell’università di
Sidney, dunque, ha annunciato al mondo intero che, studiando l’esplosione di una
stella simile al Sole avvenuta a 2500 anni luce dalla Terra, avrebbe dedotto che
fra cinque miliardi di anni (anno più, anno meno) il nostro Sole diventerà una
stella enorme, ingoierà in un sol boccone la Terra e l’umanità finirà di
soffrire.
La data va messa in agenda. I più ansiosi, invece, è bene che
facciano un nodo al fazzoletto.
Non credo, però, che l’astronomo australiano abbia affermato
una bestialità simile spacciandola per scoperta, perché gli astronomi sono a
conoscenza di queste cose già da parecchi anni. La storiella del Sole che
ingrassa e che divora la Terra è raccontata sotto la cupola del mio Planetario
quasi quotidianamente e pertanto non mi è dato di capire dove stia lo scoop. È
più verosimile pensare che la notizia sia stata travisata dal giornalista che
l’ha scritta e che evidentemente l’astronomo di Sidney abbia sicuramente
annunciato qualcosa di radicalmente diverso. Ma la notizia arriva
dall’Australia, dagli antipodi nostri, dove tutto va a rovescio rispetto a noi e
pertanto non è da escludere che il giornalista abbia capito alla rovescio.
Ma dentro a questa notizia-stupidaggine ce n’è un’altra
colossale. Tutti sanno, infatti, che il Sole (e dunque le stelle simili al
Sole), giunto al termine della sua vita (quando cioè ha terminato di "bruciare"
la sua riserva di idrogeno) evolve come "gigante rossa" e non può esplodere (in
altre parole i modelli dell’evoluzione stellare indicano che il Sole non potrà
mai trasformarsi in una "supernova").
L’altra stupidaggine è l’annuncio che la notizia sarà presto
pubblicata sulla rivista della "Royal Astronomical Society". Sono proprio
curioso di vederla pubblicata... nell’attesa ho pronta un’altra clamorosa
notizia da mandare alla Royal Astronomical Society. Il 23 settembre scorso,
infatti, siamo entrati nell’autunno e in quel giorno (equinozio d’autunno) il
Sole sorge esattamente a est, come accade anche in occasione dell’altro
equinozio (quello di primavera). I due equinozi sono le uniche giornate in cui
il Sole sorge proprio a est (e tramonta a ovest). Bene. La notizia sensazionale
potrebbe essere questa "Dal Planetario di Ravenna giunge una clamorosa notizia.
Il 23 di settembre il nostro Sole è nato esattamente a est. La cosa non
succedeva da…almeno sei mesi!".
Legato alla circostanza che il Sole ingoierà la Terra si
racconta questo gustoso aneddoto. Il professor Mario Girolamo Fracastoro tenne
una volta una pubblica conferenza (a Torino, mi sembra di ricordare) e a un
certo punto comincia a parlare del Sole e dice "Fra circa cinque miliardi di
anni il nostro Sole diventerà una enorme stella e ingoierà la Terra...".
L’assemblea ascolta inorridita e per la sala corre un lungo fremito. A questo
punto uno del pubblico si alza e chiede "Scusi, professore, potrebbe ripetere?"
e Fracastoro, pazientemente, ribadisce "Fra circa cinque miliardi di anni il
Sole ingoierà la Terra...". A questo punto il signore del pubblico si siede,
emette un sospiro di sollievo e commenta "Meno male! Avevo capito fra cinque
milioni!". Siamo veramente impastati di eternità.
Considerazione finale. L’annuncio del Televideo è molto
significativo e la dice lunga su come sia trattata la scienza a livello di
informazione. Tutti ne possono scrivere e le notizie passano senza che a nessuno
salti in mente di controllarle. Immaginate voi cosa sarebbe accaduto se fosse
comparso su una pagina del televideo la notizia che Dante Alighieri è l’autore
de "I Promessi Sposi"? Apriti cielo. Qui, invece, si annuncia l’esplosione del
Sole e nessuno batte ciglio. Il che, come avrebbe detto la buon’anima di
Giovannino Guareschi, è bello e (soprattutto) istruttivo.
Franco Gàbici
Mario Girolamo Fracastoro non deve confondersi con il medico,
astronomo e poeta Girolamo Fracastoro. Il primo, infatti, è nato nel 1914 ed è
scomparso nel 1994, mentre il secondo, che fu medico, astronomo e poeta visse
fra il Quattrocento e il Cinquecento (1478-1553).
Simonelli Editore consiglia di leggere:
Gadda - Il dolore della
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Franco Gàbici
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Franco Gàbici
(Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del
Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista
pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani
Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno, Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze"
de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante
Alighieri".
Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di
cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col
Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di
don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano
("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli
Editore, 2002) .
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