Sono nati I Libri dell'Istrice - Cultura, Attualità & Molto Altro -
Preziosi volumi a tiratura limitata che saranno poi "ristampabili" soltanto in formato eBook oppure "on demand"
Primo titolo:
Franco Gàbici «Gadda - Il dolore della cognizione»
Una lettura scientifica dell'opera gaddiana - Isbn 88-86792-40-9

Chi ordina pere-mail il volume contrassegno non rischierà di trovarlo già esaurito e lo riceverà comodamente a casa al prezzo di copertina di 15,00 Euro. Le spese postali sono un cortese omaggio della casa editrice.
Non perdete il prezioso n. 1 de I Libri dell'Istrice

 

 

 



di memoria, cultura e molto altro...




Rubrica ad aggiornamento settimanale
 

25 dicembre 2002

n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36
37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51  52  53  54  55  56  57 58

 

Per chi lavora in mezzo alle stelle la domanda classica di questo periodo coinvolge la cosiddetta "cometa di Natale". Allora, ci chiede la gente, voi che scrutate il cielo e che conoscete tutti i fenomeni celesti, ci volete dire o no se questa cometa di Natale è esistita davvero o se è frutto di una tradizione o, peggio, di una fantasia popolare? E tutti gli anni si risponde allo stesso modo con la certezza di compiere un esercizio inutile perché la gente ha la memoria corta e l’anno seguente siamo da capo con la solita domanda.
Ma andiamo con ordine e intanto cominciamo subito con l’eliminare dal lessico della gente quell’orribile ed antiscientifico termine "stella cometa". Le comete, infatti, non sono "stelle" e pertanto l’immagine della stella a cinque punte con la coda è un ibrido antiscientifico che fa rabbrividire gli astronomi. Però dobbiamo rassegnarci a vederla sui Presepi di tutto il mondo e, se proprio lo volete sapere, quando Stefano e Paolo erano in età di presepe, insieme a mia moglie Nicla ho messo sulla capanna di Betlemme la stella con la coda, avvisando però i bambini che non era proprio così. Ma loro avevano un universo tutto particolare e, tanto per dire, Paolo giocava con le statuine del presepe gridando "arrivano gli amici di "Jeck Lemme" (così la sua fantasia aveva trasformato "Betlemme") immaginando evidentemente che fosse il nome di qualche capo banda ala testa degli orribili robot che propagandavano i cartoni animati giapponesi. Tempi beati e ormai lontani, perché Paolo sta preparando la tesi sui "raggi cosmici" per laurearsi in fisica, mentre Stefano si è laureato in astronomia e fa l’astronomo ad Arcetri.
Ma torniamo al fenomeno di Natale e partiamo dal Vangelo di Matteo, unico evangelista che descrive la nascita di Gesù facendo riferimento al fenomeno astronomico che caratterizzò quella notte. Ne parla anche Giacomo nel suo Protovangelo indicando anche la luminosità del fenomeno: "Noi – dicono i Magi – abbiamo visto come una stella indescrivibilmente grande abbia brillato in mezzo a queste stelle, oscurandole, tanto che esse non brillavano più…".
Cosa in effetti sia accaduto quella notte non è dato sapere, ma gli astronomi, considerando i fenomeni conosciuti e ricostruendo il cielo di quel periodo sono arrivati a queste conclusioni. Quanto hanno osservato i Magi poteva essere, sì, una cometa, ma anche una "nova", il pianeta Venere in situazione particolarmente brillante oppure una "congiunzione" di pianeti.
Scartiamo l’ipotesi di Venere perché i Magi erano conoscitori del cielo e pertanto avrebbero sicuramente riconosciuto il pianeta Venere. Qualcuno, tentando lo scoop di Natale, ha fatto l’ipotesi della cometa di Halley, ma la cometa più famosa del mondo è passata nel 12 a.C. e anche tenendo conto dell’errore introdotto da Dionigi il Piccolo che sposterebbe la data di nascita di Gesù fra il 5 e il 7 a.C., i due avvenimenti (passaggio della cometa e nascita di Gesù) risulterebbero comunque troppo distanti temporalmente.
Il fenomeno ritenuto più probabile è la congiunzione di Saturno e Giove, per la quale sono indicate due date, il 7 e il 2 a.C.
Opportune considerazioni su altri fenomeni (come, ad esempio, l’eclisse di Luna che si verificò prima della morte di Erode) fanno pendere l’ago della bilancia sulla congiunzione di pianeti e guardando bene dentro a questo fenomeno non è detto che Gesù sia nato in dicembre, ma in una stagione meno fredda.
Ma allora perché il Natale si celebra il 25 dicembre? La data fu scelta nell’anno 336 per "vestire" di significati cristiani la ricorrenza pagana del solstizio d’inverno, il dies solis invicti natalis, che si celebrava in quel periodo. Intorno al solstizio invernale, infatti, il Sole comincia ad aumentare la sua altezza sull’orizzonte e ciò tradotto in soldini significa che le giornate cominciano ad allungarsi. Tutto questo non sfuggì alla sensibilità degli antichi, che ritennero di celebrare questo avvenimento con grandi feste in onore del Sole.
E la cometa? Beh, voi sapete che se in cielo ci sono degli oggetti dispettosi, questi sono proprio le comete, che possono apparire in cielo senza alcun preavviso. Nessuno, pertanto, vieta di pensare che quella notte del primo Natale della storia passò proprio una cometa. Nessuno può dimostrarlo ma nessuno potrà negarlo. Fate voi. E buon natale a tutti.

Franco Gàbici

 

Il riferimento al saggio junghiano si trova il C.G.Jung, Il segno dei Pesci, in Opere di C.G.Jung, Torino, Boringhieri, 1982, vol. 9, tomo secondo.

Franco Gàbici (Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno, Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze" de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante Alighieri".
Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002) .

 

 

 

 

© Copyright by Simonelli Editore
Vietato copiare o linkare senza autorizzazione
Any copy or link is forbidden without permission.