L'Istrice | Internet&CoNewsDigest | eBookNewsDigest | Il Catalogo
Dialetti d'Italia | Diario del '900 | The Web Park Speaker's Corner
The Bookstore | BibliotecaOnLine | Home Page
 



di memoria, cultura e molto altro...




Rubrica ad aggiornamento settimanale


 

29 giugno 2003

n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36
37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51  52  53  54  55  56  57  58  59  60  61  62  63  64  65  66
67  68 69 70 71 72 73
74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85

Povera cultura scientifica!
In tuo nome si dicono un mucchio di fesserie e il bello è che nessuno se ne accorge.
Pensate ad uno spot pubblicitario che dicesse: "Ecco qua il grande Alessandro Manzoni, autore della Divina Commedia!".
Vi immaginate le levate di scudi, le telefonate ai centralini della Rai, le interpellanze, i commenti, le tavole rotonde (con attorno le solite teste quadre) e via discorrendo? Ne nascerebbe un caso nazionale.
Passa invece indenne sul capo di milioni di telespettatori una pubblicità che annuncia candidamente "una eclissi di Sole ogni diciotto anni" e nessuno batte ciglio. Anzi, qualcuno avrà pensato che la notizia sia interessante e magari si sarà fatto un nodo al fazzoletto per ricordarsi di ammirare l’eclissi.
A detta della pubblicità, dunque, sembrerebbe che le eclissi totali di Sole si debbano verificare ogni 18 anni e invece non è vero. Si tratta di un falso.
Evidentemente l’autore della pubblicità conosce poco l’astronomia e le sue regole e dimostra soprattutto di avere equivocato parecchio su questo numero 18. I "diciotto anni", infatti, fanno riferimento a un ciclo scoperto empiricamente dai sacerdoti Caldei al tempo dei tempi (questo ciclo fu chiamato Saros). Ma che cosa succede, in pratica, dopo diciotto anni (più esattamente il Saros è di 18 anni e 10 giorni oppure di 18 anni e di 11 giorni a seconda che nell’intervallo si contino 5 o 4 anni bisestili)?
Succede che le posizioni del Sole e della Luna rispetto alla Terra si ripetono quasi esattamente e pertanto le eclissi, che dipendono da queste reciproche posizioni, si ripropongono esattamente nello stesso ordine.
Un esempio ci farà capire meglio questo concetto. Nel 1961 si verificarono quattro eclissi secondo questa successione: 1) eclissi totale di Sole (15 febbraio. Fu visibile dall’Italia settentrionale, lo ricordate?), 2) eclisse parziale di Luna (2 marzo), 3) eclissi anulare di Sole (11 agosto), 4) eclisse parziale di Luna (26 agosto). Bene, nel 1979, vale a dire esattamente 18 anni e 11 giorni dopo, le eclissi si sono succedute seguendo lo stesso ordine: 1) eclisse totale di Sole (26 febbraio), 2) eclissi parziale di Luna (13 marzo), 3) eclissi anulare di Sole (22 agosto), 4) eclissi totale di Luna (6 settembre).
Tutto questo non esclude che si siano verificate altre eclissi di Sole. Non ci credete? Consultate un testo di astronomia e scoprirete che il Sole si è eclissato totalmente il 31 luglio 1981, l’11 giugno 1983, il 22 novembre 1984, il 12 novembre 1985...
Dunque, cari amici, attenti alla pubblicità e ai suoi messaggi!
E dal momento che parliamo delle eclissi, ricordiamo che già quest’anno si sono verificate una eclissi di Luna (16 maggio) e una di Sole (31 maggio), mentre avremo un’altra eclissi totale di Luna il 9 novembre e una totale di Sole il 23 novembre (visibile però in Antartide).
Diamo qualche numero sulle eclissi di Sole, che sono indubbiamente le più interessanti e spettacolari. In un anno possono capitare al massimo 7 eclissi, mentre il numero minimo di eclissi in un anno è due ed entrambe devono essere necessariamente di Sole (accadde nel 1984).
Le eclissi totali di Sole purtroppo non sono molto lunghe. Il massimo della totalità, infatti, non può superare il limite teorico dei 7 minuti e 31 secondi (che tra l’altro non si è mai verificato). Si avvicinò a questo record l’eclissi del 20 giugno 1955, osservabile dalle Filippine, che tenne oscurato il Sole per 7 minuti e 8 secondi.
Considerati eventi terrificanti, in realtà le eclissi sono del tutto innocue, anche se qualcuno morì dallo spavento, come capitò nell’840 a Ludovico il Pio. A volte le eclissi fanno rinsavire gli uomini. A causa di una eclissi totale di Sole che oscurò il campo di battaglia il 25 maggio del 585 a.C., infati, Medi e Lidi depositarono le armi e si affrettarono a concludere la pace, scambiando il fenomeno per un ammonimento celeste. Nel febbraio del 1980, invece, un incontro di cricket fra India e Inghilterra fu interrotto per consentire agli spettatori di godersi in pace il fenomeno.
Tutto questo mi suggerisce lo slogan pubblicitario di una notissima casa produttrice di automobili. Ma è caldo e la gente non bada a queste cose e si augura soltanto che si eclissi il grande caldo e non il Sole. Purtroppo, tutto quello che passa la tivù viene preso come oro colato e così andrà a finire che la gente comincierà a credere che le eclissi di Sole si susseguono veramente ogni 18 anni. Spero soltanto di aver contribuito, con questa mia "bollicina", alla demolizione di questa leggenda metropolitana!

Franco Gàbici

Franco Gàbici (Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno, Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze" de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante Alighieri".
Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002) .

 

 

 

 

© Copyright by Simonelli Editore
Vietato copiare o linkare senza autorizzazione
Any copy or link is forbidden without permission.