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Per il 2004, l'unico oroscopo valido
dipende dalla nostra volontà di vivere bene
Ma non basta volere, bisogna anche essere fortunati perché
se uno è nato per il verso sbagliato ha voglia di volere... però non abbassiamo
la guardia e cerchiamo di vivere la vita con tutte le nostre forse e con gran
volontà
Citare Giacomo Leopardi e il suo venditore di almanacchi non sarà certo
un campione di originalità, ma è pur sempre un modo dotto ed elegante per
iniziare queste considerazioni sull’anno che termina e su quello che sta per
iniziare e che già, poveretto, dovrà sopportare un quantitativo indicibile di
sciocchezze sul fatto della sua incolpevole "bisestilità".
Vado già immaginando gli astrologi che stanno riscaldando i loro globi di vetro alla
ricerca di quelle previsioni che poi la fine del 2004 smentirà punto per punto
perché, sia chiaro, se ci azzeccano, state pur certi, è solamente per una mera
questione di calcolo delle probabilità e non certo perché siano riusciti a
leggere il destino fra le stelle, che Guido Piovene definì "fredde" e che invece
sono calde, anzi caldissime, dentro alla pancia del Sole ci sono almeno 20
milioni di gradi, quanto basta per innescare quella fusione che trasforma nuclei
di idrogeno in elio con conseguente emissione di una quantità incredibile di
energia, pensate che il tepore del Sole è dovuto al fatto che dentro alla nostra
stella in un secondo (sì, avete letto bene, in un secondo) ben 600 milioni di
tonnellate di idrogeno si trasformano in elio, ma allora quanto è grande il
mondo nel quale siamo immersi!, e dopo tutto il Sole è una stella fra le tante e
nemmeno fra le più grandi. Ecco, io vi invito a pensare a tutte queste cose
anziché perder tempo a pensare se il 2004 sarà felice o pessimo, tanto non è che
dipenda da noi e poi se il 2004 è "bisesto" non deve importarci nulla specie se
consideriamo che è tutta questione di calendario e che anche per i calendari
esiste una specie di peccato originale, risalente non certo ai tempi di Adamo ed
Eva, che sarebbe davvero troppo, ma a tempi relativamente recenti perché un
certo Dionigi il Piccolo si sbagliò nel determinare la data di nascita di Gesù
e, se è vero che nessuno è perfetto e che gli errori lastricano purtroppo le
nostre strade, è anche vero che ci sono degli errori che hanno effetti
straordinari e che durano nel tempo, come l’errore di questo monaco che si
trasmette di calendario in calendario.
Insomma, a farla corta, se avesse azzeccato la data di nascita di Gesù, oggi noi ci
troveremmo più o meno intorno al 2010 (ma anche qui ci sarebbe da introdurre la
questione dell’anno zero, ma è meglio lasciar perdere) e allora vedete come
tutto sia relativo e come siano inconsistenti le chiacchiere che si vanno
tessendo attorno a questi argomenti che non dovrebbero avere cittadinanza in una
società moderna e scafata che è riuscita ad andare sulla Luna, che ha inventato
il computer, la carta igienica che non si strappa nel senso della punteggiatura,
l’"Isola dei famosi", "C’è posta per te" fino a momenti di altissima erogazione
lacrimale come "Carramba che sorpresa" e invece, nonostante tutte queste
mirabili invenzioni, ti accorgi che dentro alle zucche si è andato accumulando
nel tempo pochissimo fosforo se ancora crediamo che i nostri destini siano
legati alle stelle senza pensare che l’unico oroscopo valido dipende dalla
nostra volontà di vivere bene, anche se la condizione è necessaria ma non certo
sufficiente, non basta cioè volere, bisogna anche essere fortunati perché se uno
è nato per il verso sbagliato ha voglia di volere, però non abbassiamo la
guardia e cerchiamo di vivere la vita con tutte le nostre forze e con gran
volontà, quella volontà che ci è sempre stata sbandierata con l’esempio di
Vittorio Alfieri (ne parlai, una volta, mi sembra), quel volli sempre volli e
fortissimamente volli era veramente uno slogan da sventolare, ma poi leggi
Arthur Schopenhauer, di professione filosofo (lo studiai sul Lamanna in quinta
liceo scientifico), e resti secco quando vieni a contatto con la sua opinione
della volontà perché uno che ha scritto "Il mondo come volontà e
rappresentazione" ti dice anche che "volere il meno possibile e conoscere il più
possibile è la massima che ha guidato la mia vita. La Volontà è infatti
l’elemento assolutamente infimo e spregevole in noi bisogna nasconderlo come si
nascondano i genitali, benché siano entrambi le radici del nostro essere". E
pensare ad una volontà relegata proprio là non è per niente dignitoso,
soprattutto per la volontà intendo dire, e allora vai tu a capire i filosofi!
Oggi, però,
non mi va di fare della filosofia, ma vorrei farvi semplicemente gli auguri di
un buon 2004. Franco GàbiciLa citazione di
Schopenhauer è tratta da "L’arte di conoscere se stessi", Milano, Adelphi, 2003,
p.29.
Simonelli Editore consiglia di leggere:
Gadda - Il dolore della
cognizione di
Franco Gàbici
Basta una e-mail a ed@simonel.com per
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Franco Gàbici
(Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del
Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista
pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani
Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno, Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze"
de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante
Alighieri".
Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di
cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col
Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di
don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano
("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli
Editore, 2002) .
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