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Ravenna, 23 Gennaio 2007


Quel famoso 1957:
l'anno di "Diana",
dello Sputnik,
della 500...

   Il 1957 è stato veramente un anno mirabile, zeppissimo di avvenimenti. E’ un anno al quale sono particolarmente affezionato perché nell’ottobre di quell’anno cominciò la mia avventura liceale e cominciò in concomitanza di un altro straordinario avvenimento, il lancio dello Sputnik, primo satellite artificiale che in quell’ormai remoto ottobre di cinquant’anni fa andò a far compagnia alla Luna.
   Per tutta l’estate avevo ritagliato giornali e riviste per cavarne fuori articoli su missili e future missioni spaziali che solleticavano la fantasia e fra un missile e l’altro avevo anche ritagliato articoli che ricordavano la morte di Oliver Hardy, l’uomo delle torte in faccia e inseparabile compagno del magro Stan Laurel. Nel cielo di quella straordinaria estate dimezzo secolo fa volavano anche gli Ufo e fra questi anche un “45” con l’etichetta Abc-Paramount sul quale stava scritto “Diana”, una canzone che avrebbe fatto epoca. Il 1957 fu anche l’anno della morte di Leo Longanesi, di Arturo Toscanini, di Beniamino Gigli, della edizione in volume di “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Gadda. E ancora fu l’anno di “Heartbreak Hotel” di Elvis Presley, primo “45” della Rca del re del rock.
   E’ l’anno dei filmoni “Sayonara”, “L’amore è una cosa meravigliosa”… E’ l’anno della Fiat 500… insomma è proprio un anno straordinario, da incorniciare. E fra gli eventi di questo straordinario 1957 inserisco anche la nascita di un famosissimo personaggio dei fumetti uscito dalla matita straordinaria di Benito Jacovitti: Cocco Bill. Jacovitti, famosissimo cartoonist del Vittorioso, aveva creato Cocco Bill per un inserto (gratuito) del quotidiano “Il Giorno” che uscì alla fine di marzo e dal momento che siamo in questo argomento vi ricordo che in questo 2007 oltre ai cinquant’anni di Cocco Bill ricorrono anche i dieci anni della morte di Jacovitti e i settant’anni del giornalino “Il Vittorioso”, il cui primo numero uscì nel gennaio del 1937.
   “Il Vittorioso” era il giornalino dei bravi ragazzini che bazzicavano le parrocchie ed era stato creato niente meno che da Luigi Gedda, che ne fu anche il direttore responsabile dal 1939 al 1947. Il primo direttore fu invece Francesco Regretti e nell’albo d’oro della direzione troviamo anche Carlo Carretto (1947), uno degli autori cattolici più letti e tradotti che all’inizio degli anni Cinquanta avrebbe scelto l’esperienza del deserto e successivamente avrebbe fondato a Spello l’Eremo di Giacobbe. E poi ancora Enrico Vinci, Mario Rossi, Silvio Betocchi e Paolo De Sandre, un nome che mi è rimasto nell’orecchio e che mi ricorda i tempi della militanza nelle file dell’Azione cattolica in anni di spensierata beatitudine, con raduni oceanici e qualche puntata a Roma, dove si alloggiava alla Domus Pacis che era, se non ricordo male, in via Torre Rossa. Ecco, Jacovitti e il Vittorioso mi ricordano quei tempi lontani, quando ci si divertiva a leggere, anzi a guardare, le strisce di Jacovitti che si firmava con la lisca di pesce (da ragazzo era alto e magro e i suoi compagni del liceo artistico di Firenze lo soprannominarono “Lisca di pesce”) e che spargeva nelle sue tavole salami tagliati a fette. Fantastici erano i suoi “paginoni”, dove dentro metteva di tutto, uno straordinario bazar di situazioni e di personaggi che secondo me dovrebbero essere studiati più a fondo perché davano l’idea di intriganti rappresentazioni dell’inconscio, che a quei tempi non si sapeva nemmeno che roba fosse. Sembrava che la matita di Jac avesse un atavico “horror vacui” e in effetti ogni centimetro quadrato del foglio era riempito con qualcosa che all’apparenza poteva sembrare anche insignificante e che invece rispondeva a un disegno globale dove anche il più piccolo particolare aveva un suo significato e una sua ragione di essere.
   E in un paese dove ha sempre germogliato la buona pianta del dualismo, il “Vittorioso” aveva il suo opposto nel “Pioniere”, che era il giornalino dei ragazzi dell’altra sponda, che noi definivamo tutti insieme sotto l’etichetta di “comunisti”. Ovviamente il giornale era un tabù e da come ce lo presentavano i preti pareva quasi che fosse infetto per cui il solo contatto con le sue pagine avrebbe arrecato danni irreparabili alla salute dell’anima e magari anche del corpo, insomma questo “Pioniere” era proprio l’”Araldo del Diavolo” e quella volta che i comunisti ebbero l’ardire di allestire una festa dell’Unità proprio dietro al giardino che confinava con la nostra parrocchia, don Pio mandò un emissario a fare incetta di questi “Pionieri” che poi sarebbero stati bruciati come in un rito propiziatorio. Ah che tempi! Jacovitti, Cocco Bill, il suo cavallo Trottalemme che aveva sempre la sigaretta in bocca e poi i famosi “Tre P” (Pippo, Pertica e Palla) e ancora la signora Carlomagno e il bassotto Kilometro sono solamente alcuni del teatrino di Jacovitti, cartoonist dalla matita inconfondibile. I suoi personaggi furono l’allegra colonna “visiva” dei nostri anni dell’adolescenza, l’unica letteratura che passava per le nostre mani fra una partita di calciobalilla e l’altra. Gli siamo debitori di momenti di sana allegria e i colori dei suoi fumetti hanno riempito davvero la nostra vita. Grande Jacovitti! A Roma esiste anche un “Jacovitti club”: i settant’anni del “Vittorioso”, i cinquant’anni di Cocco Bill e i dieci anni dalla morte di “Lisca di pesce” non costituiscono un motivo sufficiente per ricordare questa matita con una mostra? Jacovittiani di tutto il mondo unitevi, allora, per realizzare questo progetto.

Franco Gàbici

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Giornalista Professionista, pluriennale esperienza, anche di direzione, in quotidiani, periodici e case editrici di libri, profonda conoscenza del Web e di tutti i maggiori software (da QuarkxPress a Word, OpenOffice, Front Page, BBedit, Adobe PhotoShop, Adobe Acrobat, Scansoft Pdf Converter Professional, DNL, ReaderWorksPublisher, Transmit, Fetch, Eudora,  WinZip, WinRAR, StuffIt, ABBYY Fine Reader), in grado di operare professionalmente sia in ambiente Windows che Mac, utilizzando collegamenti FTP in ambedue le piattaforme,  mette a disposizione la sua competenza esperienza e professionalità come content webmaster,  come coordinatore in remoto di team operativi per l'ideazione, lo sviluppo e l'aggiornamento di portali, come docente in corsi o master per la preparazione di professionisti della comunicazione online. Se interessati a questa figura professionale inviare una e-mail ad ed@simonel.com specificando nel Soggetto: Inserzione 4247A. Sarete direttamente contattati dall'interessato.

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Franco Gàbici (Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno, Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze" de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante Alighieri". Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002; SeBook, 2004), "Buon Compleanno,ONLY YOU!" (Simonelli Editore, SeBook, 2005).



 


Franco Gabici

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