Da 142 settimane insieme!!!

L'Istrice | Internet&CoNewsDigest | eBookNewsDigest | Il Catalogo
Dialettando.com | Diario del '900 | The Web Park Speaker's Corner
Simonelli Bookstore | i SeBook | Vuoi fare pubblicità? | Home Page




di memoria, cultura e molto altro...

 

Rubrica ad aggiornamento settimanale

Ravenna,
18 ottobre 2004

 

 

 

 

n. 1  2  3  4   5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19  20  21  22  23  24  25  26  27  28  29  30  31  32  33  34  35  36  37  38  39  40  41  42  43  44  45  46  47  48  49  50  51  52  53  54  55  56  57  58  59  60  61  62  63  64  65  66  67  68  69  70  71  72  73  74  75  76  77  78  79  80  81  82  83  84  85  86  87  88  89  90  91  92  93  94  95  96  97  98  99  100  101  102  103  104  105  106  107  108  109  110  111  112  113  114  115  116  117  118  119  120  121  122  123  124  125  126  127  128  129  130  131  132  133  134  135  136  137  138  139  140  141  142

A cena con Mario Luzi
Era a Ravenna ospite d'onore di "Novecento, un secolo di poesia". Il 1914, l'anno della sua nascita fu davvero un grande anno: nacque anche Giuseppe Berto...

Voi non ci crederete, ma sabato sera ero a cena con un compagno di tavola d’eccezione. Sì, d’eccezione, perché ne hanno parlato tutti i mass media, giornali e tivù, che hanno ricordato sia il suo novantesimo compleanno sia la sua recente nomina da parte del presidente Ciampi a “senatore a vita” che in qualche misura lo risarcisce del mancato Nobel per la Letteratura, per il quale ogni anno si parla di una sua candidatura. Beh, a questo punto avrete già capito di chi sto parlando. Di Mario Luzi, uno dei poeti più grandi del nostro secolo sul quale, dal 1914 ad oggi, ha spalmato la sua vita, le sue esperienze, il suo sentire.
Luzi era a Ravenna per festeggiare in anticipo il suo compleanno, invitato come ospite d’onore di “Novecento, un secolo di poesia”, uno spettacolo organizzato da “Ravenna Poesia”, un sodalizio culturale creato da Maria Giovanna Maioli, che da anni lavora per diffondere il verbo della poesia e in un mondo in cui la gente si rincretinisce a suon di Grandifratelli o di Isoledeifamosi, credetemi, non è impresa per niente facile.
Ma Maria Giovanna continua a lavorare e a dar voce ai suoi poeti, dei quali è amica e confidente, fin dai tempi dell’amicizia con Eugenio Montale, che così si espresse nei suoi confronti: “Giovanna Maioli sa cogliere come nessun altro l’intimo respiro di ogni composizione poetica”. E se non conoscete Maria Giovanna, procuratevi il suo Cd “Harmonia mundi”, nel quale troverete (cito i poeti in ordine rigorosamente alfabetico per non far torto a nessuno) Bertolucci, Cardarelli, D’Annunzio, Gatto, Leopardi, Luzi, Montale, Pascoli, Pozzi, Saba, Solmi, Ungaretti e Zanzotto.
Che emozione, ragazzi, cenare da “Scaì” spalla a spalla con un poeta, e che poeta!, che Maria Giovanna ha voluto sistemarmi accanto anche se non ho voluto tediarlo con le mie chiacchiere se non altro perché pochi minuti prima aveva rifiutato cortesemente, come è nel suo stile, una intervista di Rai 3 perché era molto stanco e poi sapeva che il giorno dopo lo avrebbe atteso un’altra giornata pesante.
Pensavo che il 1914 è una annata buona, come si dice dei vini, perché pochi mesi prima avevamo festeggiato un altro novantenne, don Francesco Fuschini, del quale ho parlato alcune “Bollicine fa” e poi, se proprio lo volete sapere, anche mia mamma Ines ha compiuto proprio quest’anno i suoi novant’anni e ancora nel 1914 nacque un personaggio a me molto caro ma che purtroppo non è più, intendo dire il carissimo Giuseppe Berto del quale proprio quest’anno non solo ricorre il novantesimo della nascita ma anche i quarant’anni del suo Male oscuro, un libro che in un a settimana si aggiudicò il Campiello e il Viareggio lasciando di stucco i suoi critici e detrattori che “obtorto collo” dovettero riconoscergli che aveva scritto un libro veramente innovativo e che era riuscito comunque ad affermarsi nonostante non appartenesse al clan di Moravia e di tutti i sinistrorsi, che gli fecero sempre guerra non perdonandogli di aver abbandonato i temi sociali (quelli, tanto per dire, che aveva trattato ne “Il cielo è rosso” e ne “Il brigante” tanto per citare due titoli).
E mi fa piacere sapere che quest’altr’anno, nel febbraio del 2005, il Consolato generale d’Italia e l’Istituto di cultura di Los Angeles organizzeranno una rassegna dedicata allo scrittore, molto conosciuto negli States, dove il “Male oscuro” fu tradotto col titolo “Incubus” (lo sapete, invece, che Berto aveva intitolato il suo romanzo “Ambivalenza”?) e proporranno anche una rassegna dei film tratti dai suoi romanzi, quasi tutti di grande successo e di “cassetta”, dei quali ricordo soprattutto “Anonimo veneziano” che a suo tempo fece fare gli straordinari alle mie glandole lacrimali e poi “La cosa buffa” con Gianni Morandi (quello sì che era buffo) e la Ottavia Piccolo e poi “Oh Serafina!” e via via fino a “Il male oscuro” che credo abbiano visto in pochissimi perché, nonostante la regia di Mario Monicelli, il film si regge solamente sulla interpretazione di Giancarlo Giannini e poi, cari miei, nel film c’è un errore clamoroso degli sceneggiatori. Una inquadratura, infatti, mostra un primo piano della macchina da scrivere che ha un foglio inserito sul quale sta scritto l’incipit del “Male oscuro”, quando invece i bertiani sanno che il capolavoro al quale sta lavorando il protagonista e del quale chiacchiera continuamente come una fissazione nel corso del suo romanzo autobiografico (i famosi tre capitoli limati oltre i quali non riesce ad andare) è “La cosa buffa”.
Completerà le manifestazioni una mostra del pittore Sandro Sanna ispirata ai luoghi e agli scritti di Giuseppe Berto.
Sono partito da Mario Luzi e sono arrivato a Giuseppe Berto. Le strade delle “Bollicine sono veramente imprevedibili.

Franco Gàbici.

“Harmonia Mundi” è edito da “Tocadisco’s sas”, Via del Verrocchio 4, 40138 Bologna.
E-mail: info@parametrimusicali.com.
Vi consiglio anche di visitare il sito www.ravennapoesia.it.


Simonelli Editore consiglia di leggere:
Gadda - Il dolore della cognizione  di Franco Gàbici
Basta una e-mail a ed@simonel.com per riceverlo comodamente a casa contrassegno

...e ora anche in versione SeBook, SimonellielectronicBook, l'Economica On Line


Franco Gàbici (Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno, Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze" de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante Alighieri".
Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002) .


 

© Copyright Simonelli Editore
Vietato copiare o linkare senza autorizzazione
You may nor reproduce or create a link to this WebPage without our prior permission.