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 Saggi&Saggi Roma, 5 Gennaio 2007   
di  Maria Santini
Una grande scrittrice ci guida, settimana dopo settimana, alla scoperta delle pieghe meno note di un mondo di grandi personaggi al femminile lungo il filo un itinerario intellettuale alimentato da una inesauribile curiosità di scoprire, indagare. Pagine che intrigano, appassionano e divertono.
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    Storia dei primati femminili
    La fidanzata del Monte Bianco

   Tralasciamo per un momento le donne “importanti” – ma ci torneremo su – e veniamo alle eroine di alcune imprese alpinistiche che testimoniano della loro tenacia oltre che di una forza non soltanto fisica e stabiliscono senza dubbio un primato.
   Cominciamo dalla meno meritevole: Marie Paradis era una giovane donna di Chamonix, di estrazione modesta, che tuttavia detiene un primato prestigioso: fu la prima donna a salire in vetta al Monte Bianco e non l’altroieri ma addirittura in epoca napoleonica (14 luglio 1808)! La sua mancanza di un vero merito deriva da ciò che lei stessa raccontò anni dopo.
   Marie fu convinta all’impresa da alcuni suoi amici che, facendo le guide alpine, speravano di procurare alla ragazza, e di riflesso a se stessi, una grande celebrità e magari la ricchezza. Tuttavia la giovane non aveva né l’allenamento né l’esperienza per un simile cimento cosicché le guide dovettero letteralmente spingerla su per i sentieri ed alla fine portarla di peso sulla vetta. Ad ogni modo i tempi non erano maturi per darle popolarità: l’impacciata alpinista non ricavò dalla sua impresa se non una modestissima notorietà locale che si riverbera però fino ad oggi: a Chamonix esiste la promenade Marie Paradis.
   La vera “fidanzata del Monte Bianco” - così la chiamarono - arrivò trent’anni dopo, il 3 settembre 1838 e non era una ragazzina, ma una donna attempatella, specie per l’epoca: Henriette d’Angeville, nobildonna francese quarantatreenne. Henriette aveva vissuto la sua vita lontano dalle montagne ma, recatasi quasi per caso proprio a Chamonix, eccola cadere vittima di un vero colpo di fulmine: disdegnando i consigli dei parenti e degli amici, che la consideravano più o meno una pazza, si tramutò in alpinista. Affrontò sportivamente l’ascensione fino a portarsi in vetta alla grande montagna, contando solo sulle proprie forze: niente spinte né trascinamenti, per lei. E la fama, che era stata negata a Marie Paradis, lei la ottenne subito. Colta ed emancipata, scrisse anche un libro sulla sua esperienza, libro che ancora oggi si legge volentieri.
   La “fidanzata “ rimase fedele alle montagne ancora per venticinque anni della sua vita, compiendo innumerevoli scalate l’ultima delle quali la vide sessantanovenne: morì nel 1871, a settantasette anni.
   Appassionata alpinista fu anche una persona che comunemente non viene associata con le alte vette: la regina Margherita, proprio lei, l’elegantissima dama bionda che l’iconografia mostra, in genere, in abito da gran sera e innumerevoli giri di perle. La sovrana cominciò le sue villeggiature in Val d’Aosta all’incirca dal 1884, quando aveva trentatre anni, proseguendole per vent’anni: si appassionò anche lei alle scalate in alta montagna. Fu inaugurato da lei il rifugio non a caso denominato “Capanna Margherita”, ancora oggi il più alto d’Europa (Monte Rosa, 4559 m) : e notevoli furono le sue traversate dei ghiacciai del Lyskamm. Un primato anche il suo, dato che non erano tante, all’epoca sua come alla nostra, le regine alpiniste. Tuttavia il trucco c’è: Margherita di Savoia non era del genere di Henriette d’Angeville ma piuttosto di quello di Marie Paradis. Le scalate e le traversate della regina, infatti, la vedevano sempre accompagnata dagli Alpini che si prendevano buona cura della sua persona.

Maria Santini
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Maria Santini  è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da <b>Simonelli Editore:
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