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  Saggi&Saggi Roma, 11 dicembre 2005    
di  Maria Santini
Una grande scrittrice ci guida, settimana dopo settimana, alla scoperta delle pieghe meno note di un mondo di personaggi al femminile seguendo un itinerario intellettuale alimentato da una inesauribile curiosità di scoprire, indagare. Pagine che intrigano, appassionano e, perché no?, divertono.
E' uscito nelle librerie,
a 150 anni dalla nascita di Giovanni Pascoli,«Candida Soror»di Maria Santini
Tutto il racconto della vita di Mariù Pascoli, l'adorata sorella del poeta della Cavalla Storna:
un'opera frutto di anni di ricerche e ricca di inediti.
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  "Lascia o raddoppia?" celebra i 50 anni
   ma se n'è andata la fidanzata d'Italia

  Era l’inverno 1956, il momento clou della trasmissione “Lascia o raddoppia?”, quiz che definire storico è riduttivo (e di cui si celebrano in queste settimane i 50 anni). La sua immensa popolarità si riverberò e nello stesso tempo prese alimento da quella che certamente ne fu la concorrente più famosa: Paola Bolognani, subito definita, a furor di popolo, la “Leonessa di Pordenone”.
  Paola, diciannovenne, era una bella ragazza dal viso pulito che sembrava quella che era, una studentessa di terza liceo. Studiosa e molto informata, la giovane concorrente, contando soprattutto sulla sua memoria di ferro, scelse di presentarsi per una materia “frivola “ ma popolare allora quasi come adesso: il calcio.
   Giocò bene, dimostrando grinta e becchettandosi anche un poco con il giovane conduttore, Mike Bongiorno, che però, da vero uomo di spettacolo, la lasciava fare: tutto ciò gli faceva audience. Alla fine naturalmente Paola vinse i suoi cinque milioni (circa cinquantamila euro di oggi). La sua popolarità, cresciuta di serata in serata, divenne immensa. Tutta l’Italia parlava di lei: così carina, fresca e innocente , così studiosa e seria… Era la figlia ideale, la sorella ideale, la fidanzata ideale. Perfino il fatto che fosse orfana di padre e figlia unica faceva tenerezza. Di lei i media lodavano tutto, arrivando a trovarle doti innate di attrice, di ballerina, di indossatrice.
  Ma se davvero le aveva, Paola non si sognava neppure di sfruttarle. Non aveva partecipato al quiz per diventare una diva e infatti, spentisi i riflettori, rientrò subito nell’anonimato con un’unica piccola deroga: in quello stesso 1956 incise un disco “Sorrisi” che d’altronde fu subito dimenticato. A parte ciò, la sua sparizione non rappresentò la caduta nell’oblio di una bambina prodigio rimasta priva di fans perché cresciuta: fu una scelta.
   Paola voleva andare avanti nella vita con le armi dello studio e della cultura. Così si iscrisse all’università e si laureò in giurisprudenza e poi in scienze politiche ed in economia: quindi intraprese quella carriera nella scuola che l’avrebbe portata a divenire preside di liceo. Si era intanto sposata e, a tempo debito, arrivarono ben cinque figli. Intanto il lavoro del marito l’aveva portata in Toscana dove visse fino all’ultimo: fu anche giornalista, corrispondente del “Telegrafo” di Livorno.
   L’anno scorso, forse già malata, lasciò il lavoro e trascorse quelli che sarebbero stati gli ultimi mesi della sua vita fuori da ogni clamore, gelosamente protetta dalla famiglia: tanto era diventato grande il suo riserbo. Salutata da mesti trafiletti sui giornali, se n’è andata il 9 giugno di quest’anno, forse ignota ai più giovani ma ricordata dai tantissimi che , ai tempi del padre di tutti i quiz televisivi, avevano ammirato la sua freschezza, la sua grinta, il suo sorriso.

Maria Santini
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Maria Santini  è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore:
  Matilde di Canossa, Liszt.
In edizione elettronica, Dieci Romanzi Gialli
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