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La bella era l'imperatrice Elisabetta d'Austria, la famosa Sissi. E con questo è detto tutto.
Valeria, quartogenita sua e di Francesco Giuseppe, non aveva nulla dello splendore materno: era una di quelle ragazze di cui si dice "ha begli occhi e bei capelli". Per il resto somigliava tutta al padre imperatore e non solo nell'aspetto ma anche nel solido buon senso.
Infatti la figlia dell'eccentrica e capricciosa imperatrice era tutto l'opposto della madre: pur cresciuta accanto a lei perché Sissi l'adorava in maniera quasi esagerata (lei che era stata indifferente agli altri figli), Valeria venne su moralista e perbenista e politicamente simpatizzò con la grande Germania degli Hohenzollern. Strano per quella che alla nascita (1868) Sissi, partorendola a Budapest, aveva salutato come la sua "figlia ungherese”: come è risaputo, l'imperatrice ebbe per tutta la vita un amore quasi maniacale per l'Ungheria . Così la povera Valeria fu costretta ad una massiccia indigestione di ungheresità e ciò spiega perché abbia finito per odiare quel paese.
In una cosa Sissi fu di parola: aveva promesso a Valeria che non l'avrebbe mai costretta a un matrimonio che non gradisse e infatti quando la ragazza si innamorò di un cugino squattrinato, Francesco Salvatore, cadetto del ramo di Toscana ormai scacciato dall'Italia, la sostenne aiutandola a coronare il suo sogno d'amore.
Ben diversamente Sissi si era comportata con la prima figlia, Gisella, maritata senza tanti complimenti, sedicenne (1872), con un un principe bavarese!
Ma per la prediletta Valeria tutto fu diverso anche se l'imperatrice, che si atteggiava a grande disillusa, ostentava di non credere ai grandi amori e non aveva poi questa grande stima del genero: lo vedeva come in effetti era, un bravo ragazzo in fondo ma più bigotto e moralista ancora della figlia.
Il matrimonio di Valeria fu ritardato dalla tragedia di Mayerling (1889). Infatti il suicidio del figlio Rodolfo fu un colpo terribile per Elisabetta, la quale , rimproverandosi acerbamente di non aver capito la sua disperazione esistenziale , si chiuse in un lutto perpetuo. Da quel lutto uscì un giorno solo, proprio quello delle nozze di Valeria (luglio 1890) alle quali si presentò vestita in grigio perla.
L'unione della giovane arciduchessa con Francesco Salvatore si rivelò subito feconda, anche troppo per i gusti della disincantata Sissi: e sì che lei vide, prima di morire assassinata a Ginevra ( 1898) sono quattro dei nipoti che arrivarono invece al bel numero di nove.
A Valeria toccò assistere alla morte del padre ( 1916) e al crollo dell'impero absburgico(1918). Non sopravvisse molto ai vecchi tempi perché morì a cinquantasei anni nel 1924.

Maria Santini

Maria Santini  è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore:
  Matilde di Canossa, Liszt.
In edizione elettronica, Dieci Romanzi Gialli
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