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Tenera, sprovveduta
Mariuccia
A proposito della moglie di Giuseppe Gioachino Belli
Una ricca vedova di trentacinque anni sposa ( 1816) un uomo povero, di dieci
anni più giovane. Una donna esperta che si compra un ragazzo?
No.
Lo stereotipo non funziona nel caso di Maria Conti, la
vedova, e Giuseppe Gioachino Belli, il tanto più giovane marito.
Mariuccia, come lui sempre la chiamò, era tornata da anni
ad essere una figlia di famiglia dopo il matrimonio fallito con il conte
Giulio Pichi, divenuto pazzo. Ricca lo era: figlia unica, confluivano nella
sua persona i cospicui beni paterni . Ma i genitori c'erano ancora e lei si
considerava una ragazzina, tant'è vero che, dopo il colpo di testa del
matrimonio segreto con Belli, appena si scoprì incinta corse a gettarsi
letteralmente ai piedi di mamma e papà chiedendo un perdono che le fu subito
accordato.
Fu una moglie tenera e affettuosa, generosissima nel dare
( anche troppo) ma soprattutto sottomessa: i calzoni, in quella famiglia, li
portava il marito. Così quando Belli la divise dal Ciro , il loro unico
figlio allora di otto anni, per metterlo in collegio a Perugia, non si
oppose. Con la ragione capiva che era necessario dare al ragazzino una buona
educazione ma "mio, non sò se posso adatarmi ha vivere senza il figlio":
scrisse al marito con poco riguardo per l'ortografia ma con un dolore
atroce.
I due coniugi vissero in armonia per più di vent'anni, nonostante i
tradimenti di lui ( con la famosa "Cencia",la marchesina Vincenza Roberti,
per esempio) che Mariuccia forse ignorò, forse accettò. Il loro stile di
vita era fastoso: un enorme appartamento nell'aristocratico palazzo Poli,
profusione di servitù, sprechi a tutto andare.
Ammalatasi senza speranza, Maria morì il 2 luglio1837, completamente sola.
Il marito era in quei giorni a Perugia da Ciro . Giocchino pianse la sua
Mariuccia con angosciata sincerità. Ma subito ebbe un altro colpo: tutta la
ricchezza della moglie , fra la cattiva amministrazione e gli sprechi, era
sfumata. Dovette disdire l'affitto di palazzo Poli e vivere da allora in poi
del suo magro stipendio di impiegato pontificio mentre il suo carattere si
faceva sempre più cupo e angosciato. .
Maria Santini
Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore:
Matilde di Canossa, Liszt.
In edizione elettronica,
Dieci Romanzi Gialli
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