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Saggi&Saggi

di Maria Santini

...quando lo scrittrice meno cattedratica che ci sia sale in cattedra e con ironia ci guida, settimana dopo settimana, alla scoperta delle pieghe meno note di un mondo di personaggi al femminile seguendo un itinerario intellettuale alimentato da una inesauribile curiosità di scoprire, indagare. Pagine che intrigano, appassionano e, perché no?, divertono.

Sfoglia il Catalogo dei SeBook - 4 settembre 2004


L'amato gatto Tristano
di Maria Santini

 n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7   

Tenera, sprovveduta Mariuccia
A proposito della moglie di Giuseppe Gioachino Belli

Una ricca vedova di trentacinque anni sposa ( 1816) un uomo povero, di dieci anni più giovane. Una donna esperta che si compra un ragazzo?
No.
Lo stereotipo non funziona nel caso di Maria Conti, la vedova, e Giuseppe Gioachino Belli, il tanto più giovane marito.
Mariuccia, come lui sempre la chiamò, era tornata da anni ad essere una figlia di famiglia dopo il matrimonio fallito con il conte Giulio Pichi, divenuto pazzo. Ricca lo era: figlia unica, confluivano nella sua persona i cospicui beni paterni . Ma i genitori c'erano ancora e lei si considerava una ragazzina, tant'è vero che, dopo il colpo di testa del matrimonio segreto con Belli, appena si scoprì incinta corse a gettarsi letteralmente ai piedi di mamma e papà chiedendo un perdono che le fu subito accordato.
Fu una moglie tenera e affettuosa, generosissima nel dare ( anche troppo) ma soprattutto sottomessa: i calzoni, in quella famiglia, li portava il marito. Così quando Belli la divise dal Ciro , il loro unico figlio allora di otto anni, per metterlo in collegio a Perugia, non si oppose. Con la ragione capiva che era necessario dare al ragazzino una buona educazione ma "mio, non sò se posso adatarmi ha vivere senza il figlio": scrisse al marito con poco riguardo per l'ortografia ma con un dolore atroce.
I due coniugi vissero in armonia per più di vent'anni, nonostante i tradimenti di lui ( con la famosa "Cencia",la marchesina Vincenza Roberti, per esempio) che Mariuccia forse ignorò, forse accettò. Il loro stile di vita era fastoso: un enorme appartamento nell'aristocratico palazzo Poli, profusione di servitù, sprechi a tutto andare.
Ammalatasi senza speranza, Maria morì il 2 luglio1837, completamente sola. Il marito era in quei giorni a Perugia da Ciro . Giocchino pianse la sua Mariuccia con angosciata sincerità. Ma subito ebbe un altro colpo: tutta la ricchezza della moglie , fra la cattiva amministrazione e gli sprechi, era sfumata. Dovette disdire l'affitto di palazzo Poli e vivere da allora in poi del suo magro stipendio di impiegato pontificio mentre il suo carattere si faceva sempre più cupo e angosciato. .

Maria Santini

Maria Santini  è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore:
  Matilde di Canossa, Liszt.
In edizione elettronica, Dieci Romanzi Gialli
...ed ora i Primi 7 Gialli di Maria Santini sono usciti anche in libreria >>>

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