Beatrice d'Este,
l'unica italiana che regnò sull'Inghilterra

Lei non ci teneva proprio, perfino il convento le pareva una soluzione migliore. Aveva sedici anni ed era un fiore quando la volontà di Luigi XIV, protettore delle piccole corti italiane la costrinse al matrimonio con il quarantenne Giacomo Stuart, duca di York ed erede del fratello, il re Carlo II d'Inghilterra. Beatrice tentò di opporsi e la madre, duchessa reggente del ducato di Modena ( il duca Alfonso IV, padre della ragazzina, era morto dodici anni prima ), la spalleggiò ma non ci fu niente da fare: nell'ottobre 1673 madre e figlia dovettero partire per l'Inghilterra ove Beatrice divenne duchessa di York. La ragione di tanta ostinazione del re Sole nasceva da un calcolo più politico che religioso. Infatti in un Inghilterra fieramente protestante Giacomo Stuart era cattolico e per di più intenzionato, una volta raggiunto il potere, non solo a restaurare la sua religione ma anche a sradicare il protestantesimo. Però l'erede al trono aveva due figlie di primo letto, Maria e Anna, cresciute nella religione riformata: di qui la necessità di una moglie cattolica che gli desse il sospirato maschio e quindi l'appiglio legittimo per estromettere le due ragazze dalla successione.
I sudditi inglesi tanto erano affezionati al re Carlo II, simpatico,alla mano e moderato in politica, tanto odiavano quel suo fratello tetro e spocchioso che non faceva mistero delle sue idee religiose così radicali e nello stesso tempo era un notorio libertino. Tuttavia quando Carlo morì (1885), Giacomo fu proclamato re e la modenese Beatrice fu incoronata con lui. Da regina, si tolse finalmente una soddisfazione: obbligò il marito a disfarsi della favorita del momento. Tuttavia Giacomo non resse al potere più di tre anni data la sua disastrosa politica filocattolica. Ma il 10 giugno 1688 non fu lui bensì la mite Maria Beatrice a combinare il guaio che i sudditi non perdonarono alla coppia reale: la regina partorì l'erede maschio, Giacomo Edoardo Stuart. A questo punto i sudditi ne ebbero abbastanza e fu la rivoluzione, sia pure pacifica . Il Parlamento chiamò dall'Olanda la figlia maggiore del re, Maria, con il consorte Gugliemo d'Orange: quando la coppia sbarcò in Inghilterra Giacomo II cedette: Maria fu regina senza altri contrasti e il padre partì per l'esilio con la famiglia. Beatrice dovette sopportare quello sposo anziano e sempre più amareggiato solo fino al 1701: lei gli sopravvisse ancora diciassette anni. Rimaneva Giacomo Edoardo, che cercò più volte di conquistare il trono paterno ma che, data la sterilità dei suoi tentativi, viene conosciuto dalla storia soltanto come Edoardo il vecchio Pretendente, per distinguerlo dal figlio che ebbe, sfortunato quanto lui, Carlo il giovane Pretendente..

Maria Santini

Maria Santini  è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore:
  Matilde di Canossa, Liszt.
In edizione elettronica, Dieci Romanzi Gialli
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