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Matilde di Canossa,
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Saggi&Saggi
di
Maria Santini
Una grande scrittrice ci guida, settimana dopo settimana,
alla scoperta delle pieghe meno note di un mondo di personaggi al
femminile seguendo un itinerario intellettuale alimentato da una
inesauribile curiosità di scoprire, indagare. Pagine che intrigano,
appassionano e, perché no?, divertono.
27 novembre 2004
L'amato gatto Tristano di Maria Santini>
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SeBook
i Gialli di Maria Santini
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La Toti va alla guerra
Toti Dal Monte, uno dei più grandi soprani di tutti i tempi, fu in piena
attività durante il ventennio fascista: fu quindi presentata a Mussolini e
ad Hitler dai quali ricevette grandissimi elogi. Del resto li aveva avuti
anche da Stalin… Ma non fu mai una cantante di regime, anzi. Non si era mai
occupata di politica, ma da che parte pendeva il suo cuore si vide durante
l'ultimo anno intero di guerra, il 1944.
La situazione era così grave che, smessa ogni attività, la cantante aveva
preferito rifugiarsi nella sua villa di Barbisanello, isolata nella campagna
trevigiana . Fu così che cominciò la sua opera di accoglienza e protezione
degli avversari del regime di Salò: dapprima furono i militari sbandati dopo
l'8 settembre poi fecero capo a lei anche i partigiani combattenti. Senza
contare che la grande cantante ospitava in casa il maestro Carlo Polacco,
ebreo, che era stato suo accompagnatore al piano in tanti concerti . In caso
di pericolo, il maestro si rifugiava nella cabina elettrica della villa
mentre tutti gli altri "ospiti" si andavano a rinchiudere nella piccola
Cappella.
Ma la Toti era temeraria: si espose così tanto che le fu consigliata
prudenza perfino da un famoso capo partigiano il "Min", che con i suoi
uomini era spesso ospite della villa, occulto ma non troppo: tutto si veniva
a sapere in giro.
Fu così che un giorno si presentarono due ufficiali
repubblichini e due tedeschi, accompagnati da una ausiliaria. Fuggi fuggi di
Polacco e degli altri "ospiti" mentre gli intrusi, gentilissimi, invitavano
la cantante a tenere un concerto a Conegliano, alla presenza, le dissero,
del maresciallo Rommel.
La Toti , con la scusa di un abbassamento di voce,
rifiutò.
Ma l'ausiliaria,una studentessa di canto che l'ammirava, la prese da
parte e l'avvisò: quell'invito era una trappola e se lei non avesse
accettato le avrebbero bruciato la villa. Così la Toti, informati i capi
partigiani di zona, dovette cedere e recarsi a Conegliano.
Fu un successone , molto all'italiana.
Il soprano si era portato dietro come
pianista il maestro Polacco, dato che non aveva trovato nessun altro: e il
poveretto sudò freddo tutta la sera temendo che qualcuno lo riconoscesse. La
sala poi, oltre che di tedeschi e di repubblichini, era gremita di partigiani
in incognito.
Il segretario del Fascio, raggiante, presentò alla Toti un
"commendatore " di Venezia: in realtà un altro capo del CLN, che solo lei
riconobbe, con vero terrore. Mancava soltanto Rommel, che era stato un
pretesto. Insomma, una polveriera che non esplose, però. Tutti si godettero
il concerto e la cantante potè tirare, alla fine, un sospiro di sollievo.
Maria Santini
Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore: Matilde di Canossa, Liszt. In edizione elettronica,
Dieci Romanzi Gialli ...ed ora i Primi 7 Gialli di Maria Santini sono usciti anche in libreria >>>
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