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In
Volume o in SeBook,
scopri tutte le opere di Maria Santini:
Matilde di Canossa,
Liszt,
i Gialli...
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Saggi&Saggidi
Maria Santini...quando lo
scrittrice meno cattedratica che ci sia sale in cattedra e con ironia ci
guida, settimana dopo settimana, alla scoperta delle pieghe meno note di
un mondo di personaggi al femminile seguendo un itinerario intellettuale
alimentato da una inesauribile curiosità di scoprire, indagare. Pagine
che intrigano, appassionano
e, perché no?, divertono.
Sono Usciti in
SeBook
i Gialli di Maria Santini
Dieci Romanzi Inediti di una scrittrice che vi appassionerà |
L'amato
gatto Tristano
di Maria Santini
26 ottobre 2004 |
n.
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Tre figlie molto amate:le
ragazze Carducci
Giosue Carducci volò altissimo nello scegliere nomi di elezione per le
figlie: Beatrice, Laura, Libertà. E volle loro un gran bene, quest'uomo
considerato un orso: "non la turbare né la spaventare sgridandola" scriveva
alla moglie Elvira quando la primogenita Beatrice ( Bice)aveva due anni "ché
non è bene addolorare queste povere anime infantili che non sanno di far
male".
Di fatto la fiorentina Elvira era una donna di polso con la quale non
erano permessi molti capricci: ne fece le spese Lauretta che, considerata
troppo esuberante e chiassosa, venne spedita in collegio. Il padre ci soffrì
ma non si oppose.
Tutte e tre le ragazze ebbero posto nella poesia paterna.
Così Bice si ebbe,
al momento del matrimonio, un intero, commosso carme Colli toscani, Lauretta
riempì con il suo canto il Sogno d'estate e Libertà divenne la più famosa di
tutte: è la passeretta Tittì di Davanti San Guido.
Nelle numerose foto rimaste, le ragazze Carducci non appaiono molto carine:
nessuna di loro tre ebbe il grazioso viso materno, ma piuttosto i lineamenti
pesanti del padre. Però erano simpatiche, educate come si deve e soprattutto
figlie di Giosue Carducci: si sposarono presto tutte e tre, Bice a poco più
di vent'anni , Laura a ventiquattro e Tittì addiritttura a diciassette.
I loro furono ottimi matrimoni con uomini conosciuti nell'entourage del
celebre padre.
Il marito di Bice fu Carlo Bervilacqua, professore di
matematica e proprietario terriero: quello di Laura Giulio Gnaccarini,
prezioso collaboratore di Carducci e infine quello di Tittì un altro
professore, Francesco Masi.
Ma Bice , la prediletta del poeta, non ebbe
fortuna: il matrimonio, molto felice, fu interrotto dopo soltanto diciotto
anni dalla morte improvvisa di Carlo. La vedova trentottenne rimaneva con
cinque figli e con ogni ricchezza sfumata.
Il generoso Carducci se la
riprese in casa con tutta la prole. Pare che, a questo punto, la signora
Elvira, che aveva le sue durezze, rimproverasse la figlia per quella
prolificità che a conti fatti le sembrava una sventatezza. La storia della
pagliuzza e della trave, dato che lei non era stata poi molto da meno: di
figli ne aveva avuti quattro - l'unico maschietto, il piccolo Dante, era
morto a tre anni di difterite - e le prime due, Bice e Laura, erano nate a
distanza ravvicinata quando il loro padre era povero in canna.
Carducci morì nel 1907, circondato da tutte le sue "bambine". Elvira lo
seguì pochi anni dopo, mormorando, con una tenerezza che nessuno avrebbe
sospettato in lei, vado da lui.
Bice, Lauretta e Tittì raggiunsero tutte e
tre la vecchiaia sempre onorando con affetto la memoria del loro
straordinario genitore. Maria Santini
Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore: Matilde di Canossa, Liszt. In edizione elettronica,
Dieci Romanzi Gialli ...ed ora i Primi 7 Gialli di Maria Santini sono usciti anche in libreria >>>
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