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La Ragazza e l'Eroe
Seconda Parte
Torniamo là, sul piazzaletto della cappella, quel 24 gennaio. Garibaldi,
letta la lettera, divenne furioso. La porse alla sposa: "E' vero?"
Giuseppina lesse, impallidì ma non si difese bene: il generale urlò e
imprecò contro di lei facendo perfino il gesto di colpirla. Allora la
sposina se ne uscì con una frase da manuale: credevo di essermi sacrificata
per un eroe: invece non siete altro che un soldato brutale. Poi raccolse le
ricche vesti nuziali e fuggì. Non si sarebbero rivisti mai più.
Che diceva mai la lettera? Eh sì, Giuseppina aveva da tempo un amante: un
colpo tremendo per l'orgoglio di Garibaldi .Si trattava del venticinquenne
Luigi "Gigio" Caroli, bergamasco, di famiglia borghese ma molto ricca. E non
solo: la ragazza aveva continuato i rapporti con lui fino a pochi giorni
prima delle nozze sicché poteva essere che il bambino atteso.
Caroli sì che era il tipico eroe romantico: fu sempre pazzo d'amore per
Giuseppina ed era stato, ovviamente, proprio lui a mandare a Garibaldi la
delazione ottenendo così lo scopo di dividere per sempre i due sposi ( ma
non poteva pensarci prima dato che ambiva sposare la ragazza?) . Il Generale
uscì sdegnoso e per sempre dalla vicenda andando incontro al suo destino che
gli riserbava, proprio in quell'anno 1860, la gloria maggiore della sua
vita, la spedizione dei Mille.
Gigio e Giuseppina si misero finalmente insieme, espatriando a Friburgo. Ma
la loro unione durò pochi mesi : la distrussero l'insofferenza di lei, la
meno innamorata dei due, e la smania di Gigio di essere accettato…nella
spedizione dei Mille. Infatti nonostante tutto il giovane s'illudeva di
poter combattere agli ordini del famossimo Eroe…che ovviamente di lui non ne
volle mai sapere. Deluso nei suoi sogni d'amore e di gloria, Gigio finì
male, anzi malissimo: seguì Francesco Nullo nella spedizione in aiuto della
Polonia ( 1863) e lassù, catturato dai Russi, fu spedito in Siberia dove
presto si spense(1865). Anche dalla prigionia continuava a scrivere alla sua
amata Giuseppina.
La ragazza, che a suo tempo aveva dato alla luce un bambino morto, non volle
mai ammettere nulla di quanto riguardava la sua sfera privata: né i suoi
amori né la gravidanza.Così lei e Garibaldi ottennero(1879) l' annullamento
del matrimonio perché " non consumato" dato che si erano lasciati sui
gradini della chiesa il giorno delle nozze: del prima nulla trapelò.
Garibaldi potè risposarsi con Francesca Armosino, che gli aveva dato dei
figli mentre anche Giuseppina si maritava con il nobile Ludovico Mancini.
L'ex bellezza dagli sfavillanti occhi neri morì vedova,ultima di tutti i
protagonisti, vicina agli ottant'anni (1918).
Maria Santini
Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore:
Matilde di Canossa, Liszt.
In edizione elettronica,
Dieci Romanzi Gialli
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