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  Saggi&Saggi Roma, 7 Settembre 2006   
di  Maria Santini
Una grande scrittrice ci guida, settimana dopo settimana, alla scoperta delle pieghe meno note di un mondo di grandi personaggi lungo il filo un itinerario intellettuale alimentato da una inesauribile curiosità di scoprire, indagare. Pagine che intrigano, appassionano e, perché no?, divertono.
«Candida Soror»di Maria Santini
Tutto il racconto della vita di Mariù Pascoli, l'adorata sorella del poeta della Cavalla Storna.Immagine soluzioni
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Leggi il racconto per l'estate
di Maria Santini
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    Questa morta... non s'è potuta vestire
     Ersilia Drei ("Vestire gli ignudi" di L. Pirandello)


   E’ la storia tremendamente amara di una giovane donna, Ersilia Drei, che nascondendo i molteplici e devastanti errori compiuti, tenta di dare di sé un’immagine di vittima incolpevole, degna di essere considerata con affettuosa pietà. Pure, non è né meschina né ipocrita: infatti non agisce così per vivere bensì per morire.
   Per morire Ersilia ha scelto il veleno: ricoverata in ospedale,convinta di non poter essere salvata, racconta a un giornalista la sua storia. Istitutrice in casa del console Grotti, a Smirne, era fidanzata con un ufficiale di Marina e si preparava a raggiungerlo in Italia quando una tragedia aveva sconvolto i Grotti e lei stessa: Mimmetta, la bambina affidata alle sue cure, era precipitata dall’alto di una terrazza. Sebbene Ersilia non ne avesse alcuna colpa, la moglie del console se l’era presa con lei e l’aveva scacciata. La ragazza, spesi gli ultimi soldi per pagarsi il ritorno in Italia, era arrivata a Roma convinta di potersi rifugiare dal fidanzato: con immenso dolore aveva però scoperto che costui stava per sposarsi con un’altra! Sola, disperata per l’abbandono, senza più soldi, Ersilia aveva allora ingerito il veleno su di una panchina di un parco pubblico.
   Ma la ragazza non muore e intanto la sua triste vicenda, trasformata in un articolo di cronaca nera, provoca la reazione di tre uomini, il primo dei quali era fino ad allora sconosciuto a Ersilia: lo scrittore Ludovico Nota, che vuol prendersi cura di lei. Infatti, non appena la dimettono dall’ospedale, se la porta a casa. La sua intenzione, è quella di fare del triste caso di Ersilia uno studio per un romanzo. Ma se Ludovico, pur con tutte le contraddizioni che la ragazza individua subito, si può considerare una presenza positiva, non altrettanto si può dire di Franco, il fidanzato fedifrago, e del console Grotti: il primo si precipita da Ersilia con rinnovato, ardente amore, pregandola di ricominciare la sua storia con lui : la ragazza gli grida la prima delle sue verità “vere”, cioè che non si è avvelenata per amor suo, e lo respinge. Il console,poi, si rivela per il catalizzatore che ci conduce alla squallida verità: la povera Mimmetta è caduta dalla terrazza dove era stata lasciata sola mentre Grotti e l’istitutrice, amanti da tempo, erano ancora una volta insieme. L’uomo è lacerato dal rimorso ma nello stesso tempo appare sempre morbosamente attaccato a Ersilia, che lo scaccia con orrore.
   Questo torbido segreto della “candida” istitutrice diviene ben presto di dominio pubblico ad opera della moglie di Grotti , il cui odio implacabile nei confronti di Ersilia si può facilmente immaginare. A questo punto la ragazza, vistasi scoperta, cerca di nuovo la morte e si comprende che stavolta non ha sbagliato la dose del veleno. Prima di morire, però, in presenza di Ludovico Nota, di Franco e di Grotti, la giovane donna rivela la ragione delle sue menzogne. Lei non ha mai avuto l’intenzione di continuare a vivere neppure dopo essere stata salvata la prima volta. Tutte le bugie che ha detto dovevano soltanto procurarle una veste decente per la morte: un suggello decoroso ad una vita in cui ogni veste, complice la sua debolezza, le è statadestino, avrà la sua veste “bella”: morirà nuda.

Maria Santini
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Maria Santini  è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore:
  Matilde di Canossa, Liszt.
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