Tutti noi conosciamo, soprattutto attraverso i due splendidi melodrammi di Rossini ( Il barbiere di Siviglia)e di Mozart (Le nozze di Figaro), la deliziosa figura di Rosina ,la fanciulla sivigliana che, beffando il vecchio tutore, riesce a sposare il suo ardente innamorato Lindoro cioè il nobilissimo conte di Almaviva, Grande di Spagna. Dopo il matrimonio, però,il rapporto fra i due coniugi si fa subito agrodolce dati i tradimenti di lui, sopportati dalla contessa con immensa dignità finchè non irrompe nella sua vita l’efebico paggio Cherubino, che le fa conoscere il brivido di un amore irruento e fuori dalle regole. Le opere liriche citate derivano dai fortunatissimi drammi teatrali del francese Beaumarchais che,molto tempo dopo aver composto le prime due pièces (Il Barbiere di Siviglia e Il matrimonio di Figaro) volle completare la vicenda di Rosina con ”La madre colpevole”: dramma molto meno fortunato dei precedenti e certamente molto meno riuscito ma non privo di spunti commoventi. L’autore, infatti, bandita ogni spensieratezza, ci narra una vicenda che sfiora in più punti la tragedia. Ma vediamola.
Sono passati vent’anni da quando Figaro riuscì a sposare Susanna, e i due fedelissimi sono sempre al servizio della casa d’Almaviva anzi saranno proprio loro a sventare le trame del malvagio che si è insinuato nella famiglia: l’irlandese Bégearss, un individuo ipocrita e crudele che trama per assicurarsi le ricchezze del conte.
Il tempo non è stato clemente né con quest’ultimo né con Rosina: essi hanno perso da poco il figlio primogenito, ucciso in duello. Rimane Léon, il secondo, un bel ragazzo pieno di qualità che però Almaviva non ama perché ha sempre avuto dei dubbi sulla propria paternità. Questi dubbi diventano certezze quando Bégearss fa in modo che il conte scopra un terribile documento custodito dalla moglie. Si tratta dell’ultima lettera a lei scritta vent’anni prima da Cherubino, morente dopo esser stato ferito in battaglia :le ultime disperate parole di quello che era stato un paggio leggiadro e spensierato dimostrano che lui e Rosima sono stati amanti e che Léon è loro figlio. Furioso, il conte decide di diseredare il ragazzo a favore della propria figlia naturale, Florentine, la cui mano , per di più, concederà proprio al suo “onesto” Bégearss. Ma vi sono Figaro e Susanna che vegliano e che sgomineranno il malvagio. Tuttavia è il personaggio di Rosina che assurge, con una inusitata drammaticità, ad una nobile grandezza d’animo. Quando prende atto che il marito sa quanto avvenuto tra lei e Cherubino, la contessa reagisce infatti con tanta dignità e con accenti così commossi, assumendosi le proprie responsabilità e dicendosi pronta ad andarsene insieme a Léon, che il conte, emozionato, perdona ogni cosa, trattiene la moglie presso di sé e chiama il ragazzo che sa non esser suo con il nome di figlio, consentendo per di più alle nozze fra lui e Florentine (non c’è incesto, i due non hanno una goccia di sangue in comune). Così la famiglia, non più desolata, si ricompone attorno al suo capo addolcito e conscio di avere anche lui tanti errori da farsi perdonare. Il malvagio Bégearss viene scacciato mentre Figaro e Susanna gioiscono insieme con i loro padroni.
Maria Santini
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Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore: Matilde di Canossa, Liszt. In edizione elettronica,
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