Intorno al 1943, il loro padre, che si era sempre battuto per riaverle, riuscì a spuntarla: le figlie ,di nove anni ormai, gli furono restituite. Ma da questo patetico ritorno a casa non uscì nulla di buono: cinque estranee si ricongiungevano a due genitori estranei.
E ci fu di peggio, come vedremo più avanti.
Intanto per prima cosa il padre ,fervente cattolico,decise di
rivoluzionare i principi della loro educazione. Così fu creata la scuola media privata Dionne, che educò le gemelle e poche altre bambine: essa confluì a tempo debito nella scuola superiore di villa Notre Dame. Tutti e due gli istituti furono affidati a delle religiose francofone del Quebec, le suore dell’Assunzione. Un altro esperimento pedagogico: per volere della famiglia le Dionne avrebbero dovuto diventare un modello di educazione francese e cattolica.
Il can can mediatico si ridusse anzi si passò all’estremo opposto: le ragazze furono praticamente segregate ed immerse, alla lettera, nella devozione religiosa. Molti in Canada criticarono questa scelta ma nella villa Notre Dame le gemelle rimasero fino al diciottesimo anno per passare poi in un convento del Quebec ove studiarono economia domestica.
Dopo una simile infanzia, adolescenza e prima giovinezza, preda di contraddizioni educative e di tensioni familiari, ostaggi dei media, le ragazze Dionne erano molto provate: lo raccontarono in seguito nella loro autobiografia. Ma intanto arrivò, troppo presto, il momento del primo distacco. Nel 1954 Emilie morì, ventenne, di una crisi epilettica. Il mitico quintetto aveva cessato di esistere. Fosse questo, fosse che delle donne fatte non interessavano più nessuno, il silenzio scese definitivamente sulle quattro Dionne superstiti.
Non per questo la loro vita fu più facile o più serena. Tre di loro, Annette, Cécile e Marie, si sposarono ma ne seguirono tre divorzi: per di più Marie morì anche lei immaturamente, a trentasei anni, di un colpo apoplettico.
Nel 1995 le tre sorelle rimaste, Annette, Cécile e Yvonne, si decisero a un annuncio pubblico che fece un grande scalpore: rivelarono che, dopo il ritorno in famiglia, il padre( poi morto nel 1979) aveva abusato di loro. Invano, spiegò Annette, lei si era rivolta al suo confessore, il quale aveva minimizzato facendole una predica, per di più. Annette chiarì inoltre che loro sorelle avevano deciso di parlare, dopo tanto tempo, per essere utili ad altre vittime di simili abusi che non avessero il coraggio di denunciarli. Così crollava l’amaro mito Dionne…
Infine nel 2001 morì anche Yvonne, di cancro. Oggi del favoloso quintetto infantile rimangono solo Annette e Cécile.
(2.Fine) Maria Santini
Qualche commento? Inseriscilo tu stesso
su
The Web Park Speaker's Corner
Vuoi contattare Maria Santini?
Clicca qui
Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore: Matilde di Canossa, Liszt. In edizione elettronica,
Dieci Romanzi Gialli ...ed ora i Primi 7 Gialli di Maria Santini sono usciti anche in libreria >>>
|