Davvero meriterebbe una fama molto maggiore di quella che ha, Maria Gaetana Agnesi: poliglotta, grande pensatrice e filosofa ma soprattutto grande matematica, autrice di quelle Istituzioni analitiche (1748) che la consacrarono alla gloria e le assicurarono il plauso e l’incoraggiamento di un papa e di una imperatrice: Benedetto XIV e Maria Teresa d’Austria.
Maria Gaetana, nata nel 1718, era la prima figlia di un ricco gentiluomo milanese, don Pietro Agnesi: la seguiva un’altra ragazza molto dotata, Maria Teresa, che diventerà compositrice di opere liriche, librettista e perfino direttrice d’orchestra. Dopo loro due, Pietro Agnesi, che si sposò tre volte, ebbe altri diciannove figli ma le sue predilette rimasero sempre Gaetana e Teresa delle quali fu il primo a riconoscere la genialità. Certamente don Pietro non fu un padre tirannico: orgogliosissimo delle loro doti, volle che le due prime figlie avessero i migliori maestri. E occorreva una mentalità molto aperta , all’epoca, per avviare delle ragazze a studi di alto livello, riserbati di regola ai maschi. Ma don Pietro non fu tutto rose e fiori: non volle mai separarsi dalle figlie impedendo a Maria Gaetana la via del chiostro e a Teresa quella del matrimonio. Ma dobbiamo esser grati al suo egoismo nei confronti della primogenita: fu rimanendo nel mondo che quel giovane genio potè estrinsecarsi.
A nove anni, Gaetana era già in grado di sostenere dibattiti in latino con gli adulti più eruditi e ben presto la ragazzina rappresentò la meraviglia di Milano perché conosceva perfettamente, oltre all’italiano, il latino, il greco, il francese, il tedesco, lo spagnolo e l’ebraico: la chiamavano Oracolo settilingue. Di più: a vent’anni pubblicò le Propositiones philosophicae, un’opera di grande profondità e successivamente si volse allo studio delle matematiche, con risultati strepitosi. Nel 1748 la citata pubblicazione delle Istituzioni Matematiche la consacrò come genio: papa Benedetto XIV la nominò professoressa all’Università di Bologna, prima donna italiana a ricevere un simile onore.
Era graziosa, Maria Gaetana? I contemporanei dicono di sì: capelli neri, carnagione chiara, lineamenti regolari, ben fatta. Ma non le interessò mai l’amore terreno così come, in fondo, sempre disprezzò la sua carriera e la sua gloria. Nonostante l’appoggio papale, infatti, non vi sarà, per lei, alcuna cattedra, alcun proseguimento di quella vita da studiosa brillante. E per “colpa” di chi? Di lei stessa, che ambiva soltanto liberarsi dalle catene in cui la costringeva un padre troppo affettuoso e troppo orgoglioso delle sue doti…
(continua la prossima settimana) Maria Santini
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Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da Simonelli Editore: Matilde di Canossa, Liszt. In edizione elettronica,
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