Assistita dal navigatore Fred Noonan, Amelia partì da Oakland (California) per il suo giro intorno alla terra il 1 giugno 1937, prendendo la direzione est: sorvolò l’America centrale, l’Africa, il sub-continente indiano fino ad arrivare il 29 giugno in Nuova Guinea. Il più era fatto: per tornare ad Oakland mancava la trasvolata del Pacifico. Ma Amelia e Noonan non giunsero mai a destinazione. Il 2 luglio ebbero l’ultimo contatto radio con la Guardia costiera dell’isola di Howland: poi fu il silenzio. Le ricerche in mare durarono due settimane, poi furono sospese. Né dell’aereo né dei suoi occupanti si trovò più traccia per cui quella fine si ammantò di leggenda: si disse che Amelia si era salvata e che, catturata dai giapponesi che l’accusarono di essere una spia, era stata imprigionata e in seguito fucilata insieme a Noonan. Finita la guerra, non mancarono reduci dalla prigionia giapponese che dichiararono di averla incontrata.Tuttavia oggi si ritiene sicuro che si tratti di leggende fantasiose : il piccolo apparecchio 10E Electra fu certamente inghiottito dal mare insieme ai due coraggiosi aviatori. E sorvoliamo su quanti sostengono con serietà che Amelia sia stata rapita da un UFO…
In quello stesso anno 1937, e precisamente il 6 marzo nasceva a
Iaroslav (Unione Sovietica) in una povera famiglia una bambina di nome Valentina: quella stessa che solo ventisei anni dopo sarebbe stata la prima donna a raggiungere lo spazio!
Parliamo, naturalmente, di Valentina Tereshkova, la cosmonauta russa che, prima di tutte, orbitò nello spazio : 16 -19 giugno 1963, 70 ore e 41 minuti di volo sulla Vostok 6.
Pare che Valentina sia stata scelta personalmente da Kruscev in un gruppo ristretto di donne, a sua volta “scrematura” di quattrocento aspiranti cosmonaute iniziali. Valentina infatti aveva molte chances: era figlia di un operaio caduto in guerra ed era a sua volta una lavoratrice dato che faceva la sarta in una fabbrica : il suo hobby era il paracadutismo. Quando fu scelta aveva una scarsa preparazione scientifica e questo fece malignare: si disse che durante le 48 orbite del suo volo le fosse proibito di toccare gli strumenti di bordo più impegnativi. Sia come sia, quando scese dalla Vostok l’ex sartina era carica di gloria e l’attendeva una brillante carriera: le fecero prendere la laurea in ingegneria e le affidarono mansioni importanti. Contemporaneamente, la sua carriera politica fu rapida e folgorante, dato che la portò a divenire membro del Soviet Supremo dell’URSS. Intanto, lo stesso anno del suo storico volo, si sposò con un altro cosmonauta, Andrian Nikolaiev: la figlia nata da queste nozze, Elena, è, anche al momento attuale, l’unico essere umano i
cui genitori siano stati tutti e due nello spazio. E questo fu un altro motivo di chiacchiere: si disse che il matrimonio fra Valentina ed Andrian lungi dall’essere d’amore era stato voluto da Kruscev a mo’ di esperimento scientifico: prova ne sarebbero stati i frequenti controlli medici subiti da Elena durante la sua infanzia. Comunque sia andata, i coniugi più tardi divorziarono, Valentina si risposò e dopo molti anni rimase vedova. La caduta del comunismo non ha inciso sull’enorme popolarità che la prima cosmonauta gode nel suo paese: Valentina si è limitata a ritirarsi dalla vita politica.
(2. Fine)
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Maria Santini è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da <b>Simonelli Editore: Matilde di Canossa, Liszt. In edizione elettronica, SeBook
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