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The Web Park Speaker's Corner

  

 Saggi&Saggi Roma, 12 novembre 2006   
di  Maria Santini
Una grande scrittrice ci guida, settimana dopo settimana, alla scoperta delle pieghe meno note di un mondo di grandi personaggi lungo il filo un itinerario intellettuale alimentato da una inesauribile curiosità di scoprire, indagare. Pagine che intrigano, appassionano e, perché no?, divertono.
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... e 100!!!!! Questa è la centesima puntata della Rubrica di Maria Santini

      La Signorina Felicita
  ovvero la felicità di Guido Gozzano

  Non sappiamo se nella vita reale Guido Gozzano si è veramente comportato come l’avvocato, suo alter ego e coprotagonista del delizioso poemetto: speriamo bene di no. La sua infatti è una colossale presa in giro ai danni dell’inconsapevole Felicita: la corteggia e le si dichiara, impegnandola, solo per godersi la scena degli addii alla maniera romantica e poi partire per sempre, non facendosi più vivo. E questi addii sono strazianti dato che l’avvocato identifica se stesso e Felicita con una coppia dei tempi risorgimentali, costretta dalla politica ad un’amara separazione con lui che parte in diligenza per l’esilio o per la guerra mentre lei, i capelli tirati in bande lisce e l’enorme gonna a cerchi, singhiozza continuando a sventolare il via il suo uomo. Per colpa di questo suo snobismo intellettuale, il protagonista condanna Felicita ad una attesa sterile e senza fine: infatti non ha la minima intenzione di tornare dall’ingenua innamorata.
   Felicita, per l’avvocato, è tutta “quasi”: quasi brutta, figlia di un padre quasi bifolco, quasi povera, abitante in una villa (“villa Amarena”) che era stata suntuosa secoli prima, quando apparteneva a una marchesa scervellata, ma che adesso è quasi una casa contadina. Tuttavia l’avvocato si contraddice subito, almeno per quanto riguarda l’aspetto della protagonista, che non è affatto “quasi brutta”: è un tipo, diremmo noi, anzi lo dice anche lui: “ un tipo di beltà fiamminga”. Ha bei capelli biondi, un simpatico viso squadrato e soprattutto dei begli occhi , i famosi occhi “azzurri di un azzurro di stoviglia”. Ha anche un pretendente di tutto rispetto, la ragazza: il notaio, che non si cura del fatto che Felicita non sia propriamente una bellezza mozzafiato e che possa disporre solo di una piccola dote, perché ne è pazzamente innamorato e come tale geloso del forestiero che la corteggia.
   Ma il povero notaio non ha la minima chance contro l’avvocato,l’uomo raffinato che appartiene a un altro e quasi magico mondo, che sa servirsi magistralmente delle parole e oltretutto fa leva anche sul sentimento protettivo che istilla in Felicita: le ha infatti confidato di essere molto malandato in salute, tanto da dover partire per le Azzorre, ove spera di essere rimesso in sesto dal corroborante clima atlantico.
   All’avvocato piace soprattutto stuzzicare la dolce ingenuità di Felicita. Pensiamo alla grande scena che si svolge nella soffitta di villa Amarena , luogo che è il ricettacolo ammuffito di passati splendori e glorie. Sotto il ritratto in stile arcadico dell’antica proprietaria, la marchesa morta poi in rovina, ci sono i resti tarlati di quell’antica prosperità mentre attraverso le finestrelle il panorama del Canavese assume un aspetto irreale. All’avvocato piace rimanere lì a filosofeggiare con se stesso avendo a fianco la ragazza che lo fa ridere con le sue puerili domande: finchè, in un soprassalto di spirito birichino, tutti e due si mettono a contare le stelle in cielo… ma alla fine Felicita, nel suo buon senso piccolo borghese, si rifiuta di rimanere, profferendo una frase degna della sua semplicità: “Scendiamo! E’ tardi! Possono pensare / che noi si faccia cose poco belle…”

Maria Santini
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Maria Santini  è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da <b>Simonelli Editore:
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